Non parliamo di milioni di anni, ma di tempi più recenti (ovviamente dal punto di vista geologico), stiamo parlando di 12.800 anni fa. Cosa accadde al nostro pianeta allora? Sappiamo che ci fu un calo delle temperature notevole in un breve arco di tempo, proprio mentre la temperatura media della Terra stava invece aumentando alla fine dell’ultima grande glaciazione. Il nome dato a quel periodo di repentino raffreddamento, durato un migliaio di anni o poco meno, è Dryas recente.
Gli scienziati fino a poco fa non capivano bene il motivo di questo nuovo clima rigido planetario, attribuendo la causa ai motivi più svariati. Poi però, recentemente, di cui Accademia Kronos se ne è occupata già all’inizio del 2000, si è scoperto che questa mini era glaciale era stata provocata da “qualcosa non terrestre” . Quindi una delle ipotesi che indicavano come causa un fenomeno celeste, come l'impatto di una cometa, finalmente ha preso corpo.
Apriamo una breve parentesi su questo evento perché noi di AK lo abbiamo studiato attentamente e alla fine abbiamo compreso perché una delle civiltà progenitrice di tutte le culture indigene dell'America del Nord e del Sud, sia scomparsa improvvisamente.
Parliamo della cultura Clovis, vittima di una catastrofe climatica innescata dalla pioggia sulla Terra di uno sciame meteorico. La cultura Clovis, è una cultura preistorica nativa americana che appare per la prima volta nelle rilevazioni archeologiche del Nord America circa 13.500 anni fa, alla fine dell'ultima grande era glaciale. Il popolo Clovis, noto anche come Paleoindiani, è di norma visto come i primi abitatori umani del Nuovo Mondo.
Questo popolo dallo stretto di Bering, nell’ultima grande glaciazione terrestre di circa 14.000 anni fa, era passato dall’attuale Siberia all’Alaska, attraverso un ponte di ghiaccio, lasciando nella sua lunga migrazione, durata qualche secolo, varie comunità dal Nuovo Messico fino al Cile. Scomparve circa 12.800 anni fa a causa di una nuova e improvvisa era glaciale, innescata da un “bombardamento” meteorico terrestre che a causa delle polveri sollevate fino alla stratosfera determinò un nuovo e deciso abbassamento della temperatura globale, facendo inaridire foreste e praterie e, ovviamente, determinando anche la morte della fauna selvatica che sfamava i cacciatori raccoglitori Clovis.
Di questo disastro naturale si trova traccia in una stele del tempio più antico del mondo, stiamo parlando di Göbekli Tepe (di 13.000 anni fa) scoperta recentemente in Turchia. Dal pittogramma inciso su una sua stele si capisce che si parla di una catastrofe siderale. Infatti tra tutti i totem che sono stati riportati alla luce, uno in particolare descrive l’impatto violento sul nostro pianeta causato da un corpo celeste. La “cronaca” incisa sulla pietra del disastro meteorico, si deve al collegamento tra la descrizione sulla stele e l’eventuale disastro cosmico grazie allo studio meticoloso dei ricercatori dell’Università di Edimburgo che alla fine hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista “Mediterranean Archaeology and Archaeometry”.
E’ stato un software particolare che, analizzando la posizione delle figure animali incise sulla pietra e il cielo di allora, ha potuto confermare che la stele riporta effettivamente la storia di un impatto di un corpo celeste sulla Terra che sarebbe avvenuto, guarda caso, all’incirca 13.000 anni fa. Ad avvalorare questa tesi si sono aggiunte le ultime scoperte effettuate grazie alle foto satellitari che hanno individuato in Groenlandia una cratere con un diametro di 30 Km sotto un alto strato di ghiaccio continentale e contemporaneamente un altro cratere in Cile anch’esso datato intorno al 13.000 a.C. Secondo i ricercatori, fu un grosso meteorite che prima di impattare sulla Terra si divise in due parti, una precipitata in Groenlandia e un'altra nell’America del Sud.
Altri scienziati invece pensano, viste le presenze di altri crateri anche in Canada e in Africa, che non fosse stato un grosso meteorite spaccatosi poi in due a precipitare sulla Terra, ma addirittura uno sciame di meteoriti. Sta di fatto che il clima terrestre fu ancora una volta stravolto e soprattutto in Sud America si innescò una profonda alterazione climatica che causò l'estinzione della megafauna (gli animali di grandi dimensioni) e fu la ragione principale del rapido declino della cultura Clovis.
Gli scavi di Göbekli Tepe 14 Una curiosità interessante: Gli studiosi dei miti pensano addirittura che le opere di Platone, il Crizia e il Timeo, che narrano della distruzione “in una notte e in un giorno” di Atlantide, raccontassero il vero. Quindi, se fosse vero, l’isola di Atlantide si sarebbe sprofondata a causa del “bombardamento” meteorico avvenuto, come abbiamo visto, circa 13.000 anni fa. Quindi Platone avrebbe scritto il vero.
A.K. Informa N. 17