martedì 4 febbraio 2025
Terra dei Fuochi e classe politica...
lunedì 3 febbraio 2025
Candele, vino e formaggio... - Una storia bioregionale di Ferdinando Renzetti
...sto coltivando acqua e un piccolo orticello nei vasi, antica tecnica araba, i vasi creano una piccola zona di umidità, nutrono e si nutrono, come imbuti nella terra condensano humus. Ho cucinato i cagigni con aglio i fagi e il riso.
La cucina è molto calda sono due giorni che mantengo il fuoco acceso. Ho raccolto altri cacigni e domani li voglio rifare com l’aglio e voglio fare pure la pizza di granoturco, in dialetto grandign tradotto grano India, il mais arrivava dalle nuove indie scoperte da Colombo. Ho curato relazioni con nuovi amici e conoscenti in lunghe discussioni al bar nella grande piazza del paese.
Vado in giro anche a raccogliere legna nei campi abbandonati. ho ripulito il giardino dalle plastiche lasciate dal contadino che lo curava in precedenza e raccogliendo tutto humus e il materiale organico accumulato sotto le siepi sto realizzando un bancale circolare di orto sinergico. attorno a un pozzetto di cemento che ho scelto come centro del nuovo progetto di coltivazione. ho celebrato la candelora tenendo il fuoco acceso tre giorni anche di notte e ho dormito sul tatami davanti al fuoco.
Sono a Guastaneroli di Frisa vicino Lanciano in provincia di Chieti in Italia meridionale una dimensione spaziale rurale parallela campane silenzio e nient’altro. la casa molto bella pure il fuoco che mi riscalda. sto seminando e coltivando semi piante e nuove relazioni e mostra estiva di oggetti di design in terra nel laboratorio che sto allestendo. molto bello dormire tutta la notte davanti al fuoco alla stessa sua altezza con le candele accese, non c'è elettricità, un autentico sogno. mi piacciono molto anche i peperoni secchi dolci da friggere e usare per condire la pizza di grano turco.
Ieri è venuta a trovarmi una amica che non vedevo da molto tempo e mi ha portato un barattolo di marmellata di mele cotogne. Siamo andati a fare una passeggiata per la campagna tra sentieri sterrati querce arbusti erbe e campi incolti. Il suo prezioso cane si è perso e quindi abbiamo impiegato parecchio tempo a ritrovarlo.
Un'altra amica mi ha portato dolcetti tipici i celletti ripieni di marmellata d uva che si fanno nella zona per sant’antonio. Un signore che conosco mi ha portato una cassetta di arance e limoni locali speciali. Pranzo domenicale con amici locali molte specialità cucinate e assaggiate, tante chiacchiere vino e formaggio...
Ferdinando Renzetti
domenica 2 febbraio 2025
Sopravvivere anche in città...?
...potremmo sopravvivere anche nelle città, senza allevamenti intensivi e senza agricoltura industriale. Basta cambiare completamente l'impostazione, diminuendo drasticamente il consumo della carne si possono aumentare la coltivazione di frutta, verdura, legumi recuperando suolo ed acqua che vengono impegnati per produrre quello che mangiano gli animali nei 24 mesi della loro crescita.
Naturalmente bisognerebbe anche riprogrammare la distribuzione evitando gli sprechi. Se noi smettessimo di comprare cetrioli quando è tempo di broccoli, avocado invece che arance, mandorle anziché anacardi, se le industrie alimentari smettessero di indirizzare verso i consumi più redditizi e scegliessero quelli che con lo stesso sforzo e la stessa acqua producessero una maggiore quantità di prodotti altrettanto proteici, che possano sfamare un numero maggiore di persone, se la grande distribuzione, la piccola distribuzione smettessero di sprecare cibo distribuendolo meglio, ecc. ecc. ecc.
Se tutti insomma smettessimo di sprecare ed il cibo fosse ridistribuito in modo logico non ci sarebbe più chi butta e chi digiuna E l'ho semplificata ovviamente, ma partiamo da un concetto già acclarato che è "lavorare meno, lavorare tutti" parafrasando si potrebbe dire "mangiare meglio, mangiare tutti" e ovviamente per meglio intendo in modo più organizzato e responsabile...
Emanuela Gennuso
Proprietà elementali delle piante spontanee...
Mi torna alla mente il lungo percorso di conoscenza compiuto da innumerevoli generazioni di ricercatori botanici ed esperti in medicine tradizionali, un percorso che a volte è durato millenni e si è svolto nel più semplice dei modi, attraverso un “dialogo” con le piante ed i continui esperimenti ed osservazioni sulle loro proprietà. Talvolta queste scoperte erboristiche hanno assunto anche la forma di analisi comparate tra gli influssi psichici e fisici che tali proprietà possono avere sui vari organi. Magari partendo dai collegamenti e somiglianze fra le cinque capacità percettive (i sensi) ed i cinque elementi che contribuiscono alla formazione degli organismi, corpo umano compreso.
Pian piano l’uomo scientifico, per mezzo della sperimentazione in laboratorio, ha tentato di ricostruire un sistema di conoscenza che però –tutto ritorna infine- oggi si scopre sempre più affine alla conoscenza connaturata degli antichi. Con la differenza che la scienza farmacologica industriale utilizza quella ricerca popolare, selezionando alcune specifiche piante per poi ricavarne medicinali che vengono brevettati e posti in vendita a prezzi altissimi, con la sola aggiunta di uno o due eccipienti a tutela del proprio brevetto. Compiendo così un vero e proprio atto di “bio-pirateria” sia intellettuale che materiale.
Ma torniamo alla conoscenza che ha consentito agli esseri viventi il mantenimento della struttura psicofisica in euritmia.
E qui dobbiamo iniziare un discorso che avrebbe dell’eretico se volessimo ragionare solo in termini di analisi scientifica. Nell’antichità –sotto forma di proverbi e detti popolari- sono stati tramandati alcuni “segreti” sulle qualità delle piante, Purtroppo in Europa in seguito alla grande persecuzione legata all’oscurantismo religioso molti di questi segreti e parecchi liberi pensatori finirono in cenere… Perciò molti “saperi” scomparvero o vennero travisati e contorti. Ciononostante in varie parti del mondo restò la preveggenza, sia a livello istintuale sciamanico (come nel caso delle tribù primitive dell’Amazzonia che conoscono tutte le qualità delle loro piante) sia a livello di tradizioni popolari più o meno valide. In questo contesto si inserisce la classificazione delle piante e delle loro qualità sulla base del colore, del sapore e della forma…
Questa descrizione psicosomatica –ad esempio- è tutt’ora eseguita nel sistema integrato cinese in cui psiche e natura sono considerate strettamente interconnesse. Questi stessi aspetti sono per altro utilissimi nell’individuazione delle carenze di oligo-elementi.
Altrettanto valida è anche la macrobiotica ma tali conoscenze non scarseggiano nemmeno nella tradizione erboristica nostrana. Secondo la tradizione popolare la forma il colore ed anche il sapore delle piante che spontaneamente crescono nella propria bioregione di appartenenza sono correlati ed interagiscono con gli organi cui esse corrispondono. Ad esempio la noce, che assomiglia al cervello umano, è correlata ed influisce positivamente con questo organo. Oppure la coda cavallina (che ricorda la coda dell’equino) è raccomandata per le carenze di minerali. Poi scopriamo che le foglie della polmonaria (somiglianti visivamente a questi organi) vengono raccomandate dai contadini come anti-asmatico, oppure lo stramonio (una pianta psicotropa detta anche erba del diavolo) con i suoi fiori osceni e cavernosi è abbinato ai mali della psiche… Insomma tutto corrisponde al tutto e per essere in buona salute gli organi del corpo umano debbono mantenere un equilibrio funzionale interno e rapportarsi armonicamente gli uni con gli altri e perciò si dice che la forma, il colore ed il sapore delle piante rimandano all’organo sul quale agiscono.
Nella tradizione cinese si fa un preciso riferimento ai colori ed agli organi. I cibi di colore verde sono collegati al fegato (legno), quelli di colore rosso agiscono sul cuore e sulla vista (fuoco), i gialli (terra) su stomaco, milza e pancreas, i bianchi (metallo) sui polmoni ed infine quelli blu scuro o nero (acqua) espletano un’azione sui reni. Ed anche i sapori hanno una forte influenza sulle funzioni fisiologiche. Il sapore acido è astringente quindi in grado di sciogliere i blocchi che ostruiscono la circolazione dei liquidi interni. Il dolce rilassa, armonizza e porta energia. Il piccante mobilizza l’energia, esteriorizza i liquidi ed è considerato ottimo contro le malattie da raffreddamento. Il salato è emolliente, scioglie noduli e masse.
Questo è solo un piccolo input per approfondire la memoria spontanea di ciò che è sempre stato e sempre sarà. Quella conoscenza –o pre-conoscenza- che consente spontaneamente alla vita di procedere per il suo giusto verso.
Una definizione sul significato di “catalizzatore”. Secondo Polonovsky “i catalizzatori sono sostanze che con la loro semplice presenza, senza alcuna partecipazione attiva, causano reazione che senza di loro non si sarebbero prodotte..”
Negli ultimi decenni con l’impoverimento dei terreni e delle colture trattati con fertilizzanti chimici, insetticidi, fungicidi ecc, i prodotti vegetali risultano enormemente impoveriti dei loro componenti nutrizionali e questo può portare a delle carenze in coloro che si nutrono di prodotti convenzionali. La cottura degli alimenti poi contribuisce ulteriormente alla perdita di vitamine e minerali. Così succede che molti ricorrano ad integratori alimentari convinti di arginare il problema, cadendo dalla padella nella brace perché gli integratori di sintesi, come afferma una recente ricerca, non solo risultano inutili ma aumentano del 16% la possibilità di contrarre malattie. La soluzione migliore è quella di ricorrere alle erbe raccolte in luoghi inaccessibili, dove, pur considerando l’inquinamento atmosferico generale, almeno non vi saranno veleni sparsi per l’agricoltura.
Focus: Per “alimenti ad alta densità energetica” si intendono i cibi che contengono un elevato apporto calorico in un piccolo volume: la maggioranza delle calorie fornita da questi alimenti è data da grassi e zuccheri, quindi il consumo contribuisce all’aumento del peso corporeo. Molti di questi alimenti non forniscono composti utili all’organismo come vitamine, sali minerali e polifenoli, risultano soltanto dannosi per la salute: a causa di questo scarso valore nutrizionale le loro calorie sono soprannominate “calorie vuote”. Riconoscere questi alimenti è molto semplice, in generale sono prodotti che hanno subito diverse lavorazioni e raffinazioni, sono poveri di acqua e fibre e ricchi di grassi e/o zuccheri. Dolciumi, biscotti, merendine, snacks al cioccolato, patatine, salse da condimento sono esempi di alimenti altamente energetici. Tra le bevande zuccherate sono compresi i succhi di frutta e le bevande gassate.
In generale frutta e verdura, essendo ricche di acqua e fibra, hanno un apporto calorico basso e, soprattutto quando consumate con varietà, rappresentano un’importante fonte di vitamine, sali minerali e altre molecole benefiche chiamate fitocomposti. Le piante selvatiche contribuiscono all’apporto di fibra e di sostanze elementali che i vegetali coltivati non contengono più. La frutta secca e i semi oleosi sono veri e propri concentrati di micronutrienti e grassi salutari, benefici per il sistema cardiovascolare, mentre le erbe aromatiche e le spezie sono utili per arricchire la dieta di sapori naturali e vitamine e sali minerali.