giovedì 17 ottobre 2024

Storie confuse bioregionali: "questa ninna a chi la do?"



... al bar nella piazza del paese Spiritus Mundi, lo spirito del mondo, dice a Damatira, la dea madre: buongiorno cara, mi sono permesso di portarti della rugiada fresca del mattino, appena raccolta piena dell’energia del sole all’alba! Risponde Damatira: grazie caro! Ho avuto un sogno ad occhi aperti… un caffè! Spiritus: ehm… potresti fare anche un altro sogno… un cornetto! Damatira: si respira bellezza! Spiritus: nel rumore sordo del suono della vita anche gli attimi hanno bisogno di tempo per vivere nella grande poesia che accompagna l’anima! Damatira: e non riconosciamo più quando ci emozionano…!
 
(popsophia) nel frattempo rido scherzo e li conto anche se poco conto, citando leopardi in “Dialogo tra un Folletto e uno Gnomo”:
 
Convegno: il Bacio Azzurro.
 
Relatori alcuni agricoltori del centro abitato instabile, guardiani custodi del territorio-paesaggio, tema-problema. Il primo di nome Pensavo Peggio, esprime il suo pensiero con il paradosso: immagina l’Uno non seguito dal Due e poi abbandona il concetto stesso di Uno. Dal pubblico arriva una voce: l’essere e il nulla! Una donna a questo punto si impossessa del microfono: l’Uno mi appartiene, è origine, il Punto da dove scaturisce l’essenza stessa della creatività che genera, scompone, alimenta, rielabora, energia che danza con l’etere fino a quando non scende nella forma fisica, si scinde nella dualità, diventa ambiguo, complice, complementare, provoca indecisione esplorando la continuità nel suo percorso, toccando l’esperienza nelle innumerevoli forme, attratto e spinto al ritorno verso la stessa origine da cui si è scisso. Non vi è separazione! Brusio indistinto e vario, dopo un pò trona la calma e interviene il secondo agricoltore di nome Poco Design e si propone in tal modo: ascoltiamo l’eco della parola cosmica che indica la nuova via alla scellerata umanità! i fiumi non sono stanchi di correre!
 
Mi sento così poco ispirato che non riesco ad esprimere il pensiero in modo semplice e adeguato, così come il fatto che le favole sono cambiate e ora le formiche sono disoccupate precarie in cassa integrazione mentre le cicale lavorano e cantano a più non posso per rinfrancare le formiche rattristate: i cavalieri sono rinchiusi nelle torri e aspettano le principesse che li vanno a liberare. Principi che girano tra i prati notturni in cerca di rospe da baciare… Ora che non mi sento ispirato il Mondo si è rovesciato. Una canzone fa: certe volte pare che il mondo gira alla rovescia. cavalieri chiusi nelle torri e principi che baciano rospe. Simpatico il Mondo Rovesciato: quando tutto sembra stare per finire, guardando bene, si prospetta un nuovo avvenire: le favole sono sincere, torneranno quelle di una volta e le formiche avranno un svolta; per le cicale ci sarà riposo se faranno dell’inverno il loro sposo. Cavalieri e principesse abbandoneranno le torri e diverranno sposi per dare all’umanità una nuova opportunità: ora stringo i denti ed i miei scritti saranno solo più lenti e con Cuore da Leone presto ritroverò l’ispirazione.
 
antro-pop-logia: infinitesimo poetare
 
Oggi voglio raccontarvi del monaco giapponese Ikea. Un giorno in una piazza qualunque di un paese qualsiasi il monaco Ikea esclama: sono pieno di un certo vuoto! Un suo amico il Poeta-Und-Contadine risponde: vorrei riempire questo tuo vuoto con le mie parole rurali! Un passante non ben identificato Prima-O-Poi interviene: anche a me piacerebbe condividere i due cerchi dell’infinito! In quel mentre sopraggiungono due maestri Zen Peroni e Dreher. Dice Peroni: la mente è come uno specchio e su di esso si raccoglie la polvere, puliscilo dalla polvere e sarai illuminato! A sua volta Dreher controbatte: non c’è specchio e non c’è mente, perciò dove può la polvere raccogliersi? Uno che sa questo è illuminato! Poeta-Und-Contadine interviene: sono d’accordo! La descrizione del percorso sensoriale del mondo reale può regalarci emozioni e sensazioni, le mani vedono, le orecchie guardano e il naso gusta i sapori delicati della terra! Ikea a sua volta parla in questo modo: anche Dreher dice il vero! Il concetto negativo che definisce l’uno superessenziale come eterna tenebra ed eterno silenzio in questa via viene a far coincidere l’assoluta conoscenza con l’assoluta ignoranza. Prima-O-Poi il passante dice: mi sembrano entrambi saggi i maestri, riconoscono l’illuminazione come forma di conoscenza! Anche se vorrei sapere cos’è l’illuminazione? Interviene di nuovo Ikea: svuotiamo la mente e diventiamo luna piena! Nei paraggi sette monaci tibetani della Benetton fanno mandala colorati con i coriandoli. Alcuni monaci francescani scalzi della mecca di Rimini ballano e cantano inni di gioia.
 
Questa ninna a chi la dò 
 
La darò alla Befana Che la tiene una settimana
La darò all’Uomo Nero Che la tiene un anno intero
La darò all’Uomo Bianco Che la tiene tanto tanto
Se la dò ad un bambino, se la tiene un momentino
Se la dò al Folletto ne farà un canto perfetto
Se la dò all’uomo saggio ne farà prezioso omaggio
Ninna ninna ninna oh questa ninna a chi la dò…

Ferdinando Renzetti



 

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