Alcuni dei gatti di Caterina, Minù è la prima sulla destra
Ante scriptum
Ho sempre avuto un rapporto molto solidale con gli animali, ho ospitato capre, pecore, asini, galline, papere, oche, maiali, conigli, etc. etc. Ed ovviamente ho anche tenuto cani e gatti come amici.. Con i gatti in particolare ho sempre avuto un rapporto prediletto ed affettuoso ma raramente li facevo dormire in casa.. anche perché di solito questi animali, per sentirsi felici, dovrebbero poter entrare ed uscire a piacimento.
La prima casa in cui abitai a Calcata aveva una gattaiola sulla porta e lì, almeno, non c'era problema. In seguito però andai ad abitare in una casarsa che aveva una porta metallica intera e quindi il gatto se ne stava fuori in giardino e andava a dormire nelle varie nicchie, sgabuzzini od ovunque trovassero riparo. Era talmente avvezzo a quella bella autonomia che quando lo chiudevo dentro casa, allo scopo di fargli acchiappare qualche topo (allettandolo con bocconcini prelibati), ne soffriva molto e alla prima occasione sgattaiolava fuori per tornarsene alla sua giuliva libertà.
L'ultimo gatto amico si chiamava Rapito, l'avevo rapito alla madre selvatica che era la gatta guardiana del Tempio della Spiritualità della Natura prima che lei -come sempre accadeva ad ogni figliata- lo allontanasse dopo lo svezzamento. La madre che era abituata a cacciare animaletti di ogni sorta aveva ben addestrato Rapito, ancora piccolo già si dava da fare con lucertole, serpentelli ed insetti. Poi si dimostrò anche un ottimo cacciatore di topi, toponi, serpenti e serpentoni ed uccelli. Purtroppo quella sua abilità alla fine gli costò la vita... Siccome andava a caccia anche nelle conigliere di un vicino.. alla fine ci rimise la pellaccia... Pace all'anima sua! Ed in fondo meglio così, siccome sarei dovuto andarmene da Calcata non avrei saputo come sistemarlo.
Quando poi mi recai a casa di Caterina, in Emilia, vidi che lei tiene diversi gatti in casa, ma lì non c'è problema di entrate ed uscite perché ha fatto istallare una bella gattaiola moderna (a doppio battente) in uno dei bagni e così il passaggio nel e dal giardino, è assicurata.. Infatti ho notato che i suoi gatti se ne stanno la maggior parte del tempo fuori.. ma in qualsiasi momento, soprattutto per la pappatoria se ne entrano dentro.
Tutto questa premessa per introdurre il racconto di Caterina sulla scomparsa della sua gatta preferita, Minù....
(Paolo D'Arpini)
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Caro Paolo ...ti racconto questa: ieri sera quando sono tornata a casa, Viola era ancora sveglia e mi fa: "Ma quant'è che non vedi Minù?" A me pareva di averla vista al mattino presto, ma non ne ero sicura. Poi ero sicura di non averla vista nei suoi soliti posti: il vaso di ex viole sulla ringhiera della terrazza, il cesto lungo o il cesto quadrato sempre sulla terrazza, lo sportello della cucina dove dentro ci sono i croccantini, miagolante.
E poi ho pensato a che cosa avevo fatto tutto il giorno e al perché non mi ero accorta io di quest'assenza. Lei lo fa a volte di stare via per tanto tempo, ma io non me ne ero resa conto. Ero andata a vedere quell'orto, avevo preparato il pranzo per Manuel e Smirti, avevamo pure parlato con loro di quanti animali ho, ma non avevo fatto caso a quanti ce ne erano in giro, ero andata a Bologna a prendere Viola, ero andata a cena da Rosalba e -nel frattempo- avevo fatto a te, 3-4-5 telefonate, non ricordo più quante. Avevo acceso e spento il pc non so quante volte (Smirti ha voluto vedere le foto di Viola, abbiamo parlato molto di lei). Ho pensato che a volte do da mangiare agli animali, a volte no, a volte lo do quando mi ricordo e già un'altra volta avevo fatto caso a questa mia leggerezza-un po' menefreghismo, e per un po' avevo fatto la "brava padrona di animali" ed ero diventata più regolare.
Mi sono sentita "in colpa", cioè colpevole di negligenza e ho pregato che, se tornava Minù, che è la mia preferita, non avrei più fatto così la cialtrona e sarei diventata più attenta ai miei animali, compresa Magò (a proposito, ora vado a pagare la pensione del cavallo).
Beh, poi stamattina, alle 5 e trenta mi sono svegliata, sono andata in sala, e lì c'era Minù che dormiva beata sulla poltrona.
Le ho dato subito un po' di croccantini.
Caterina Regazzi
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