L'immagine ritrae Caterina Regazzi mentre semina
Ad una prima lettura del caso del batterio killer che sta provocando infezione e morte in Germania, mi vengono in mente due considerazioni:
1) In caso di episodi del genere o di altri simili, come si può fare a risalire alla causa del contagio, quando ogni essere umano, nel corso della settimana precedente, può aver consumato cibi e bevande di 1000 provenienze?
Siano o non siano responsabili dell'infezione cetrioli spagnoli, non è meglio che ogni popolazione consumi i prodotti locali?
Se io sto male e so che ho consumato le fragole di Maria, il salame di Luigi, il pomodoro di Ivano, le uova di Giuseppe e le erbe del mio giardino, dovrei fare poca fatica a trovare la causa, questo per quanto riguarda i prodotti freschi, che sono di solito responsabili dei disturbi acuti, c'è da dire poi che per quelli cronici (tumori, intossicazioni croniche) è comunque più difficile attribuirne la responsabilità ad un unico agente e normalmente sono più fattori, che, a piccole dosi, assumiamo per lunghi periodi della nostra vita, siano essi fattori alimentari, l'aria che respiriamo, lo stile di vita che conduciamo, e ci metterei pure i pensieri negativi, le costrizioni che subiamo e che facciamo subire agli altri, le difficoltà nel vedere un futuro (penso alle manifestazioni dei giovani disoccupati o precari di questo periodo, di cosa soffriranno domani queste persone?), ecc. ecc.
2) l'antibiotico-resistenza. Si sente spesso usare questo termine ma non so se tutti sanno di cosa si tratta. La selezione naturale si basa anche sulle mutazioni genetiche.
Noi abbiamo un corredo genetico sui nostri cromosomi, ereditato dai nostri genitori, ma ad ogni duplicazione dei cromosomi può avvenire, casualmente o causalmente (ci sono elementi che inducono mutazioni genetiche), una mutazione di un carattere. La mutazione può essere favorevole o meno alla sopravvivenza della specie in questione. Un carattere mutato in senso favorevole può essere, in un germe, la resistenza ad un certo antibiotico. L'uso sempre, (o per meglio dire ancora perchè a mio sentire c'è una certa riduzione rispetto a 10-15 anni fa) massiccio degli antibiotici, sia in medicina umana che in veterinaria, non fa altro che selezionare popolazioni di batteri resistenti. Magari questi batteri sono innocui verso le specie animali, uomo compreso, ma venendo in contatto con batteri patogeni, quelli innocui, possono cedere a quelli patogeni la caratteristica genetica della resistenza. E infatti, qual'è la pericolosità di questo Escherichia Coli tedesco? Oltre alla patogenicità, l'antibiotico-resistenza.
Conclusione: dovremmo semplicemente tornare ad una “pulizia” di vita, in senso alimentare, mentale, sociale, e perchè no, anche spirituale.
La ricetta? Cibo naturale, fresco e locale, attività fisica normale, buone letture, buona compagnia, buona musica, buon cuore, condivisione, rispetto reciproco, accettazione, unione e non divisione, presenza nel luogo e nel momento. Guardarsi dentro e guardare fuori, intorno a noi, vicino a noi e anche un po' lontano, siamo bioregionalisti, ma non egoisti....... almeno ci si prova.
Caterina Regazzi
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