Quel che potrebbe succedere a San Ciriaco
I partiti tendono ad archiviare la questione del rigassificatore di Ancona e Falconara come risolta, ma non è assolutamente così perché pende su questa scelta, la più scellerata dell’amministrazione regionale sia dal punto di vista ambientale che da quello politico, la decisione e il pronunciamento del Parlamento Europeo a cui si stanno appellando migliaia di cittadini marchigiani.
Di motivi ce ne potrebbero essere parecchi per invalidare questa scelta del centro sinistra marchigiano, dall’utilizzo improprio dei fondi europei in base agli accordi previsti dal DAMAC, al mancato rispetto delle convenzioni europee per la tutela dei diritti dei cittadini coinvolti, loro malgrado, da insediamenti impattanti e nocivi.
Per la nostra regione un pontile di 16 Km sul mare, che parte dalla già disastrata e inquinata Falconara per arrivare a 13 km di distanza dal centro di Ancona è un colpo mortale al paesaggio e di conseguenza al turismo. Avrà una incidenza negativa su tutte le attività correlate al settore ma anche sul valore delle proprietà immobiliari dell’area.
L’attività all’approdo delle mostruose navi rigassificatrici, alte come un palazzo di 12 piani e lunghe come tre campi di calcio, pompando milioni di litri d’acqua di mare ogni ora, spazza via l’ictio-plancton e sversa in mare ipoclorito di sodio danneggiando così anche l’attività ittica. A questo va sommato l’alto rischio che si porta dietro, perchè se mai dovesse esploderne una, avrebbe una potenza pari a 55 bombe atomiche.
Le Marche pagano già un altissimo prezzo ecologico alla nazione ospitando proprio gli impianti di raffinazione dell’API, ed oltre a questo gap sono anche autosufficienti nella produzione di energia secondo le quote previste dal PEAR.
Non si capisce quindi quale sia il motivo che ha Spinto Spacca e tutta la sua maggioranza, eccetto noi di Liste Civiche Marche, ha rimangiarsi le promesse fatte in campagna elettorale contro i rigassificatori e contenute nel programma.
Il motivo forse è semplice: i nostri politici sono più sensibili alle richieste dei potenti, come la famiglia Brachetti Peretti padrona di API, che alle legittime richieste dei cittadini. Sono così sensibili da voler addirittura diventare soci dell’impresa.
In sostanza stanno obbligando i marchigiani ad auto danneggiarsi con le proprie mani e soprattutto con i propri soldi, visto che i fondi regionali sono dei cittadini e non certo dei partiti.
Per questo Liste Civiche Marche assieme a Marche Rifiuti Zero e Movimento Consumatori si è fatta promotrice di una petizione al Presidente del Parlamento Europeo, iniziativa che ha immediatamente riscosso un notevole consenso permettendoci di raccogliere più di mille adesioni sul web e altrettante firme sui moduli cartacei.
Parallelamente continuano le assemblee pubbliche in tutta la regione per informare i cittadini e per organizzare una manifestazione regionale.
Ogni cittadino può contattarci per organizzare incontri informativi o firmare direttamente la petizione sul web all’indirizzo http://www.firmiamo.it/portiamo-il-caso-rigassificatori-al-parlamento-europeo
Liste Civiche Marche
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Con l'adesione della Rete Bioregionale Italiana
Referente P.R. Paolo D'Arpini
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