sabato 25 febbraio 2012

Libertà di pensiero, sincretism​o e spirituali​tà laica sono un "unicum"...

Dov'è la differenza?


“Il mio spirito è invitto la mia anima eternamente libera…”

Secondo i grandi saggi l’opinione è solo un riflesso personale della percezione individuale della verità. Insomma l’opinione è sempre e comunque parziale ed incapace di riferire un’interezza. Ma se siamo in grado di interpretare ogni opinione come un tassello del pensiero universale e cerchiamo di integrarla nell’insieme del conosciuto forse stiamo mettendo in pratica quel “sincretismo” di pensiero auspicabile per il superamento delle ideologie e delle religioni precostituite.

Unica discriminante dovrebbe essere la qualità della sincerità in cui l’opinione viene  espressa…

Infatti se un’opinione è solo “strumentale” allora non vale nemmeno la pena di considerarla, essa non è nemmeno etichettabile come “opinione” (che già di per se stesso è un termine “riduttivo”) ma possiamo definirla “imroglio giustificativo” teso alla soddisfazione di un  vantaggio personale… Ciò avviene quando si mente sapendo di mentire!

Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro e non possiamo usare la laicità per continuamente controbattere sui punti che a noi sembrano ledere tale principio…

Insomma dovremmo essere laici persino nei confronti della laicità..

Questo è un atteggiamento che conduce al “sincretismo di pensiero”, accomunando noi tutti esseri umani nel riconoscimento del pari valore del pensiero che in ognuno si manifesta…
L’idea sincretica è la più laica… e questa idea, che era presente anche nel Mediterraneo ed in tutti i paesi del vecchio continente,  almeno sino all’avvento dei  tre culti monoteisti dominanti (giudaismo, cristianesimo ed islam),  è l’unica forma di spiritualità che garantisce pari dignità ad ogni credo religioso, considerandolo parte del patrimonio morale e filosofico dell’umanità. 

In questo sincretismo -secondo me- andrebbe considerata anche la "forma mentis" dei cosidetti animali, ove distinti dall'uomo. Poichè  l’ipotetica differenza fra Uomini ed Animali è solo un fatto di gradiente intellettivo, ma la coscienza che li anima è la stessa, la possibilità di auto-conoscenza è pure la stessa… Ciò non ostante, essendo io  un uomo, mi occupo della mia auto-conoscenza e lascio agli altri esseri (umani o non umani) di fare la parte che ad ognuno compete, in piena autonomia e capacità! D'altronde come possiamo pretendere di "insegnare" agli altri?

Al massimo, e qui ritorno al discorso della laicità, ognuno può fungere da esempio all'altro, sul piano evolutivo in cui si trova...
Natura, erotismo, arte, ecologia, filosofia, canto, danza, cibo, lacrime, risa, ululati..  evidentemente ci sta tutto dentro… 

Solo una società che non è succube di pressioni  ideologiche  e  religiose   è in grado di comprendere il bene comune e la libertà espressiva. Infatti la parola  “laicità”  indica  ciò che è necessario alla vita dell’uomo  comune…  l’etimologia di “laico” da il significato di “ordinario, semplice,  popolare”. Quindi occorre sempre partire dalle necessità vitali e non da  interessi “altri”, legati cioè a indicazioni moralistiche ed occlusive….

In questo momento in cui la libertà  di espressione è seriamente compromessa da un sistema fagocitante e livellatore è importante e necessario che le libere voci si affianchino, pur nelle differenze di predicato, per mantenere viva l’autonomia filosofica-spirituale e dei valori della laicità.


Paolo D'Arpini
 

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Di questi ed altri argomenti se ne parlerà durante la prossima Festa dei Precursori, che si terrà a Treia dal 5 al 13 maggio 2012

Programma: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/01/e-iniziata-nel-1984-ed-ancora-continua.html

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