giovedì 13 dicembre 2012
Astrologia reincarnativa e sistema zodiacale indiano - Dal centro del mondo al centro del mondo.
L’astrologia reincarnativa indiana è l’astrologia delle origini, di matrice lunare essa è molto vicina ai tempi della società matristica.
Si dice che l’astrologia indiana sia nata dalla civiltà dell’Indo e del Sarasvati e poi trasmessa ai popoli mediorientali ed alla Grecia. Nel computo indiano sitien conto di quel processo denominato precessione degli equinozi o ayanamsa, correggendo adeguatamente la posizione dei pianeti nel segno.
C’è poi la diversa denominazione (e talvolta significato) degli archetipi e la compresenza dei cinque elementi. Così vediamo che l’elemento etere è collegato all’udito e simboleggia la coscienza (Satva); l’aria è collegato al tatto e simboleggia la mente (Satva-Raja); il fuoco è collegato alla vista e simboleggia l’intelletto (Rajas); l’acqua collegato al gusto simboleggia la memoria (Rajas-Tamas); la terra collegato all’olfatto simboleggia l’ego (Tamas). Questi elementi interagiscono con i 12 archetipi e con le forze motorie dell’universo rappresentate dalle posizioni planetarie, essi corrispondono anche agli stati di coscienza: assorbimento nell’anima, sonno profondo, sogno, stato di veglia e nescienza.
Nel sistema indiano è diversa anche la simbologia dei 12 segni, non si parla di “segni” ma di nidhana, porte d’ingresso a questo mondo, con colorazioni e figurazioni diverse, ognuno corrisponde ad una propensione karmica.
Il primo nidhana rappresenta una vecchia cieca ovvero la spinta di impulsi ciechi; il secondo presenta un vasaio segno di attaccamento verso le forme materiali; il terzo è una scimmia che simboleggia il desiderio di conoscenza; il quarto è una coppia in barca e significa desiderio di completezza ed autonomia; il quinto è una maschera umana o il bisogno di esteriorizzare; il sesto mostra un contadino che spinge l’aratro cioè il desiderio di realizzazioni concrete; nel settimo vediamo un uomo con un occhio trafitto da una freccia, il bisogno di tenerezza; nell’ottavo c’è un ubriaco affiancato da una donna che gli versa il vino, la sete insaziabile dei piaceri; nel nono osserviamo un uomo che raccoglie dei frutti, vuol dire desiderio di accumulazione; il decimo mostra una donna gravida, asservimento al compito; l’undicesimo mostra un bambino nascente, significa la volontà di esaurire il proprio karma; infine il dodicesimo nidhana svela un cadavere portato in corteo e simboleggia il disinteresse per le cose del mondo.
Paolo D'Arpini
ciao proprio qualche giorno fa ho letto una frase che mi riecheggia spesso: "la reincarnazione non vi aiuta se nella vostra prossima incarnazione ancora non saprete chi siete" intende che quello che sei è adesso.
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