Tracce ad Alta Tensione.
La Marca Spaccata, divisa in due. Una settimana zaino in spalla, contemplando le magnifiche colline che potrebbero essere consegnate a Terna a causa della realizzazione del mega elettrodotto aereo Fano – Teramo.
E’ un deserto meditativo, è la riscoperta di un territorio, è un viaggio zaino in spalla, è la contemplazione di un paesaggio, è sentirsi parte di qualcosa, è un cammino spirituale, è un passaparola, è un momento d’ incontro, è non arrendersi mai…
1 Maggio il Lago nella Valle Monte San Vito (AN) Prima Tappa. Ore 11:00 circa si prosegue verso Sud.
Percorrerò una parte del tracciato previsto per l’elettrodotto.
Il corridoio di passaggio è stato individuato seguendo la logica del minor impatto sui centri abitati. Ecco così che paradisi incontaminati del nostro patrimonio rurale e artistico saranno compromessi per sempre.
Chiunque è invitato a unirsi a me anche solo per un breve tragitto, cittadini, artisti, professionisti e creativi che attraverso le loro capacità ed esperienze vorranno intervenire e dare un proprio contributo a sostegno dell’iniziativa.
Ho la speranza che donne e uomini sensibili e consapevoli, sostengano le comunità montane e rurali dalle insidie di chi vuole compromettere l’integrità di un territorio nonché sottovalutare la salute umana, specie quella di anziani e bambini.
Si invitano i Cittadini, i Comuni, i Comitati e le Associazioni affinché tutti si attivino in sinergia nelle aree interessate dallopera, per ripristinare sentieri dismessi o aprirne di nuovi (percorsi pedonali, a cavallo, soste lungo i tracciati). Questo darebbe linfa vitale a un’economia del territorio basata sempre più sulla salvaguardia del paesaggio, bene comune. Fondamentale sarà la collaborazione tra singole strutture turistiche, agricole e i comuni confinanti per facilitare l’attuazione di progetti condivisi.
Marco Totti - marcototti@libero.it
Tracce-ad-Alta-Tensione
Tel. 3355831215
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Articolo collegato sui danni elettromagnetici:
Documentat o il nesso fra campi elettromag netici e tumori cerebrali
CAMPI ELETTROMAGNETICI E TUMORI.
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI
ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA DEI POSSIBILI
CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA
RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE
DOCUMENTA, IN BASE ALLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO
FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A
RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA TELEFONI
CELLULARI E CORDLESS.
Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha pubblicato la Monografia “Non
Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency Electromagnetic Fields”,
Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei Rischi Cancerogeni
per l’Uomo(http://monographs.iarc. fr/ENG/Monographs/vol102/ index.php).
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato,
il 31 maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press
Release n. 208,
http://www.iarc.fr/en/media- centre/pr/2011/pdfs/pr208_E. pdf), dei
campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti
fisici e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B).
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC
dei campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e
dalle linee di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche
per i campi elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi
epidemiologici mondiali, esistono positive associazioni fra
esposizione alla radiazione della radiofrequenza dei telefoni
cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, esiste associazione
positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i neurinomi,
tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da
31 scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di
pubblicazioni scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche
internazionali. Una prima valutazione di quei risultati era stata
pubblicata da Lancet Oncology a Luglio del 2011, che riassumeva il
lavoro svolto da quegli scienziati
(http://www.thelancet.com/ journals/lanonc/article/ PIIS1470-2045(11)70147-4/ fulltext).
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che,
rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è
due volte più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel
midollo osseo del cranio. Questo perché nei bambini è minore lo
spessore del cranio, è minore il contenuto di grassi del midollo osseo
ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste caratteristiche si
invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore
conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle
sorgenti a radiofrequenza.
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la Salute delle
Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di
Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia
IARC n. 102 ha affermato che “questo è il più importante rapporto
sanitario istituzionale mai pubblicato sulla radiazione da telefoni
cellulari. Tutti i Governi dovrebbero studiare questo rapporto e
seguire il Principio di Precauzione per intraprendere appropriate
azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, adottando stringenti
regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per sviluppare
tecnologie più sicure.”
(http://www.prlog.org)
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI
ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA DEI POSSIBILI
CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA
RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE
DOCUMENTA, IN BASE ALLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO
FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A
RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA TELEFONI
CELLULARI E CORDLESS.
Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha pubblicato la Monografia “Non
Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency Electromagnetic Fields”,
Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei Rischi Cancerogeni
per l’Uomo(http://monographs.iarc.
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato,
il 31 maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press
Release n. 208,
http://www.iarc.fr/en/media-
campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti
fisici e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B).
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC
dei campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e
dalle linee di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche
per i campi elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi
epidemiologici mondiali, esistono positive associazioni fra
esposizione alla radiazione della radiofrequenza dei telefoni
cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, esiste associazione
positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i neurinomi,
tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da
31 scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di
pubblicazioni scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche
internazionali. Una prima valutazione di quei risultati era stata
pubblicata da Lancet Oncology a Luglio del 2011, che riassumeva il
lavoro svolto da quegli scienziati
(http://www.thelancet.com/
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che,
rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è
due volte più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel
midollo osseo del cranio. Questo perché nei bambini è minore lo
spessore del cranio, è minore il contenuto di grassi del midollo osseo
ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste caratteristiche si
invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore
conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle
sorgenti a radiofrequenza.
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la Salute delle
Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di
Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia
IARC n. 102 ha affermato che “questo è il più importante rapporto
sanitario istituzionale mai pubblicato sulla radiazione da telefoni
cellulari. Tutti i Governi dovrebbero studiare questo rapporto e
seguire il Principio di Precauzione per intraprendere appropriate
azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, adottando stringenti
regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per sviluppare
tecnologie più sicure.”
(http://www.prlog.org)
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