Mentre
gran parte dei nostri eurodeputati è alle prese con inviti, pranzi e settimane bianche, uno sparuto gruppo di europarlamentari
italiani, tra cui Andrea Zanoni, restano a lavorare al Parlamento
europeo, cercando di vigilare e di bloccare le solite "furbate"
dei nostri cugini del nord Europa che vorrebbe azzerare la nostra
agricoltura e la nostra industria agroalimentare.
Questo
è l'ultimo esempio di come si insiste da parte degli europei del
nord a penalizzarci.
L'eurodeputato
Andrea Zanoni critica la proposta della Commissione europea Plant
reproductive Material law sulle sementi e presenta una pioggia di
emendamenti al Parlamento europeo.
“Va
bene rendere la filiera di settore più sicura ma non si possono
sacrificare i coltivatori biologici, i giardinieri domestici e i
produttori su piccola scala”
“La
sicurezza dell'agricoltura europea e il commercio internazionale
delle sementi non deve andare a scapito della biodiversità e della
libertà dei piccoli coltivatori europei di crescere e utilizzare le
proprie sementi”. Lo dice l'eurodeputato Andrea Zanoni,
membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza
Alimentare al Parlamento europeo, che promette: “Al
Parlamento europeo stiamo dando battaglia per impedire che vincano
gli interessi delle grandi multinazionali. Ho già presentato una
quarantina di emendamenti, alcuni dei quali insieme alla collega
francese Corinne Lepage, per tutelare le nostre sementi insieme alle
associazioni italiane ed europee che lottano per la tutela dei semi
locali e dei piccoli produttori anche non registrati”.
Andrea
Zanoni punta il dito contro la proposta di legge Plant reproductive
Material law che punterebbe a istituire un organo di controllo,
l'agenzia delle varietà vegetali europee, per analizzare e approvare
ogni pianta e seme coltivati in territorio europeo. “Come
risultato diretto per i coltivatori di tutto il continente non solo
non sarà più possibile scambiarsi tra loro i semi, ma l'intera
filiera sarà appesantita da oneri amministrativi ed economici come
l'iscrizione ad un pubblico registro e il pagamento di una tassa,
inoltre sarà proibita la conservazione dei semi di un raccolto per
la successiva semina. Insomma tutto questo non farà anche rendere la
vita impossibile ai nostri contadini”, attacca Zanoni.
“Migliorare
la sicurezza dell'intera filiera del settore è sacrosanto visto che
si tratta di un'attività con un effetto diretto sulla salute dei
cittadini europei. Ma non possiamo permettere che a farne le spese
siano i coltivatori biologici, i giardinieri domestici e tutti gli
operatori attivi su piccola scala”, incalza
l'eurodeputato.
“Adesso
la proposta della Commissione si trova al Parlamento europeo e verrà
votata in sessione plenaria probabilmente il prossimo aprile. In
commissione Ambiente sto facendo il possibile affinché la voce dei
piccoli produttori di semi sia rappresentata e non finisca
schiacciata sotto gli interessi delle grandi multinazionali come la
Monsanto”, conclude Zanoni.
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