Casa Comunale
La mattina del 31 maggio 2014 al baretto di Treia il discorso verteva sulle rate ed aliquote dell'IMU e TASI, ovvero le inique tasse sulla casa che di fatto cancellano la proprietà privata. Lo stato, anzi il comune, imponendo una gabella annuale sulle abitazioni private praticamente ne oblitera la proprietà chiedendo all'abitante "proprietario" (o peggio ancora se non abitante, nel caso di seconda casa) di pagare una tangente sull'ipotetico valore dell'immobile (valore stabilito dal pubblico catasto). In questo modo chi possiede una casa si trova a dover pagare “l'affitto allo stato” e come ogni affittuario se non paga si vedrà sfrattato (con espropriazione definitiva) e potrà (forse) abitare in strada o -se gli dice bene ed è raccomandato dal parroco- recarsi come sfollato agli ospizi religiosi (che per accordi con lo stato non pagano tasse e ricevono anzi finanziamenti per le opere di bene). Qui a Treia l'ultimo atto del commissario prefettizio è stato quello di alzare le aliquote IMU e TASI, così che molti cittadini se non potranno pagare saranno esposti al rischio “sfratto”. Gli unici a fregarsene, come detto sopra, sono i preti, vescovi e cardinali vaticani che anche se i loro immobili vengono adibiti a negozi, alberghi, aziende, etc. non debbono versare alcuna tassa (e non pagano nemmeno luce acqua gas etc.), anzi ricevono anche un lauto stipendio dallo stato per lo svolgimento del loro”ministero”. Questa esenzione “urbi et orbi” risale al 1992 l'anno in cui il furbo Amato s'inventò l'ICI (capostipite di tutte le imposte immobiliari), affrancando contemporaneamente il vaticano da ogni incombenza fiscale. Le pecore da tosare sono i semplici cristiani, non i pastori. Dicevo che al baretto di Treia si è parlato molto di questo tema.. anche perché il pagamento del “dovuto” (alcuni lo chiamano “maltolto”) è imminente. Diversi avventori laici proponevano di raccomandarsi al neo eletto sindaco Franco Capponi affinché mitighi le aliquote... ma le speranze che le preghiere laiche vengano esaudite sono flebili, mica si tratta di orazioni da preti, vescovi e cardinali....
Cronache Treiesi di Paolo D'Arpini, cittadino "pro tempore" di Treia