Roma preferisce il traffico ai boschi
La nuova Giunta regionale del Lazio, dopo 8 anni di successi nazionali ed internazionali di Un Bosco per Kyoto a Roma, presa com'è a"cambiare le sorti del pianeta Terra", alla fine ha snobbato questa cerimonia. Non si è mai degnata di rispondere alle nostre innumerevoli richieste di collaborazione e di sostegno per la nona edizione di questa manifestazione al Campidoglio di Roma.
La Regione Lazio ci ha dato la netta impressione che di quest'iniziativa non l'interessasse più di tanto. Cosa che invece persone e politici, anche stranieri, non l'hanno pensata in questo modo. La prima offerta ci è pervenuta dai nostri amici della Baviera, offrendoci l'opportunità di trasferire Un Bosco per Kyoto a Berlino, la seconda è arrivata da un pool di imprenditori e politici del Veneto.
Per motivi logistici e pratici alla fine abbiamo scelto Verona.
Dall'incontro con questi imprenditori e politici veneti è nata l'idea non solo di rilanciare Un Bosco per Kyoto, ma di potenziarlo in tre momenti separati.
Si è prospettato che il prossimo Un Bosco per Kyoto possa essere celebrato nello Stato di San Marino relativamente all'energia e alla mitigazione climatica e, poi, a Venezia per un premio speciale sull'acqua e il mare e, infine a Verona per i comuni virtuosi e per la cultura all'ambiente.
E' ovvio, a questo punto, che Un Bosco per Kyoto non tornerà più a Roma. Rinasce quindi con più dignità e vigore.
Ci dispiace per i politici della Regione Lazio che non hanno capito o voluto capire l'importanza di Un Bosco per Kyoto. Per fortuna in Italia e in Europa non ci sono solo questi big e politici.
Accademia Kronos
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