Lettera ricevuta - Caro Paolo. Capisco che forse non
potrai intervenire per ragioni logistiche all'incontro del 4 ottobre 2014 di Fano, se hai piacere in ogni caso puoi inviarmi un tuo messaggio
da riferire ai presenti e comunque potrò farti avere il feed back.
Nella giornata del 4 ottobre ci informeremo reciprocamente e
valuteremo ma le decisioni le prenderemo con tutta la calma e
l'attenzione che ci servirà in un periodo più disteso - quindi
potremo pensare varie modalità per restare uniti seppur fisicamente
diffusi. Non ci conosciamo ma il
nostro operare saprà farci riconoscere... Katya Mastantuono
Mia rispostina:
Bene, cara Katya. Nel caso il destino non volesse farci incontrare a Fano il mio breve messaggio è questo:
Cara Katya e cari amici del coordinamento delle Reti marchigiane. Se leggerete questa mia vorrà dire che non mi è stato possibile intervenire personalmente all'incontro del 4 ottobre di Fano. Il fatto è che coerentemente con le mie scelte di vita non dispongo di mezzi propri di locomozione e il trasporto pubblico, soprattutto da Treia, è assolutamente carente.
Cara Katya e cari amici del coordinamento delle Reti marchigiane. Se leggerete questa mia vorrà dire che non mi è stato possibile intervenire personalmente all'incontro del 4 ottobre di Fano. Il fatto è che coerentemente con le mie scelte di vita non dispongo di mezzi propri di locomozione e il trasporto pubblico, soprattutto da Treia, è assolutamente carente.
Come messaggio contributivo al coordinamento mi limito a dire che la continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita.
Questa è la visione dell'ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.
Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.
La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat). La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
Questa è la visione dell'ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.
Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.
La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat). La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
Paolo D'Arpini
Referente Rete Bioregionale Italiana
Via Mazzini 27 - Treia (Mc) - Tel. 0733/216293
............
P.S.
Di questi temi ne parleremo anche all'incontro del 31 ottobre 2014, che si tiene a Treia, al quale siete tutti caldamente invitati.
Intervento introduttivo: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2014/09/il-bioregionalismo-e-le-12-madri.html
Nessun commento:
Posta un commento