Care/i tutte/i - Invio il REPORT dell'incontro dello scorso 4 ottobre con le proposte emerse dalle esperienze presentate. Il report è diviso in due documenti :
Ora a tutti noi il testimone, Katya - katya.mastantuono@gmail.com
INTRODUZIONE
a cura di Katya Mastantuono
CONTESTO
LOCALE
Il
territorio marchigiano è ricco di esperienze locali sviluppatisi
armoniosamente. Alcune più recenti sono state accompagnate da altre
storicamente più radicate. Tutte concorrono a promuovere nei valori
e nella pratica a manutenere reti tra persone e realtà fondate su
una società giusta che sviluppa non solo buona economia ma anche
buona cultura, buon territorio consapevoli che questo è possibile se
vi è coesione sociale, partecipazione e processi democratici, in
alcuni casi anche con azioni ben riuscite di autogoverno.
Da
qualche tempo TRA le reti marchigiane in vari ambiti, si è
esplicitata la esigenza, e conseguente riflessione, sulla necessità
di connettersi maggiormente in una ipotesi di cammino comune che
includa anche altre realtà avvcinate nelle innumerovoli attività
culturali ed economiche di questi ultimi anni.
PRIORITA'
e OPPORTUNITA'
Alcune
sollecitazioni interne ai nostri territori e che ci provengono a
livello nazionale in questi mesi potrebbero dare origine ad una
proposta plurale e varia che, se
ben coordinata attraverso un metodo di lavoro,
potrebbe rappresentare un buona esperienza per ciò che le reti
locali richiedono:
a
livello culturale e politico ---> potenziare a livello locale le
sinergie già attive tra le varie esperienze delle nostre
comunità di azione economica e di cittadinanza
a
livello economico ---> produrre significativi risultati in
termini di costruzione di filiere solide e solidali
PARTECIPANTI
In
prima battuta sono state invitate persone che collaborano e
partecipano al Laboratorio Nazionale di Nuova Economia e ad ITALIA
CHE CAMBIA, alla rete di Economia Solidale, ai GIT di Banca Etica, ai
Circoli per la Decrescita, alle comunità in Transizione, ad alcuni
consorzi di imprese, agli imprenditori dell'Economia di Comunione,
alle imprese sociali e alcune cooperative, a persone che stanno
approfondendo l'Economia del Bene Comune, a realtà di progettazione
territoriale, ai referenti della rete per il Bioregionalismo, a chi
segue l'esperienza di Genuino Clandestino, a reti e associazioni che
si occupano della difesa dei diritti e dei beni comuni, ai Gruppi di
Acquisto Solidale, ad organizzazioni che si preoccupano di povertà e
disagio sociale.
Siamo
56, e 2 persone non presenti ci hanno affidato il loro contributo.
OBIETTIVO
dell'INCONTRO
Questo
incontro ha carattere informativo e consultivo per valutare
l'interesse di agire verso un coordinamento di tutte le reti oggi
presenti e sulla ipotesi di avviare nelle Marche una percorso
collettivo ovvero un
processo, animato e sviluppato dalle reti locali, per potenziare la
collaborazione di carattere economico e culturale tra i percorsi
attivi per aumentarne il potenziale.
Inoltre
per conoscere le proposte del Laboratorio nazionale di Nuova
Economia e quella di Italia che cambia per verificare se possono
rappresentare utili strumenti e metodi di lavoro per questo percorso.
A
queste due proposte si aggiunge un terzo sostegno che è quello della
Scuola di AltraEcnomia che partirà nei prossimi mesi a cura
dell'Università della Pace e che potrebbe rappresentare il pilastro
FORMATIVO di questa proposta.
PRIMA
PROPOSTA : PRESENTAZIONE DEL LABORATORIO DI NUOVA ECONOMIA
a
cura di FRANCA BRUGLIA per REES MARCHE, di SOANA TORTORA per
SOLIDARIUS ITALIA e EMILIANA RENELLA per area socio-culturale di
BANCA ETICA
Il laboratorio nasce tra alcune
realtà che avevano partecipato fattivamente alla costruzione
dell'esperienza di TERRA FUTURA. Parte come percorso di conoscenza
che vuole attraversare l'Italia e incontra oltre realtà di diverso
genere, dimensione e identità che eidenziano -MOLTEPLICITA',
CREATIVITA' e VIVACITA' al SUD,
-SOSTENIBILITA' e IMPORTANTI
ESPERIENZE SOCIALI al NORD,
-COESIONE e FITTE RETI al CENTRO.
I risultati hanno mostrato che:
-La nuova economia è già una
realtà matura in molti territori ed è un mix del miglior agire in
ambito profit e non profit orientato al bene comune diffuso.
-Abbiamo bisogno di reimparare per
leggere in modo unitario tutta questa polvere di belle esperienze e
comprendere come divulgarle e farne patrimonio comune
Il laboratorio nazionale continuerà
in una elaborazione di carattere più teorico le cui priorità sono
rappresentate da OCCUPAZIONE/LAVORO/GIOVANI
L'idea emersa è inoltre quella di
proseguire questa osservazione attraverso la stimolazione e il
sostegno di LABORATORI LOCALI che ciascun territorio potrà
interpretare secondo i soggetti presenti, le priorità e le azioni
possibili da percorrere.
Gli strumenti che il laboratorio
nazionale sarà in grado di fornire alle esperienze locali sono:
- azione di coordinamento e sintesi tra esperienze laboratoriali locali
- indicatori e valori capaci di interpretare la sostenibilità socio-ambientale ed economica a livello locale;
- indicatori di economia di comunità per potenziare la dimensione di rete e di prossimità;
- migrare esperienze relative la legalità, sviluppo e innovazione
Il 17 ottobre a NOVO MODO, Firenze
si comprenderà meglio la proposta che per ora è così
sintetizzabile :
- metodo: ricerca-azione
- fase 1: emersione dei bisogni da parte del territorio
- fase 2: definizione condivisa delle priorità
- fase 3: azione di restituzione costante alle realtà partecipanti
- fase 4; definizione del ruolo delle risorse disponibili (umane, materiali e immateriali, economiche)
- fase 5: definizione condivisa dell'azione da intraprendere (per il raggiungimento degli obiettivi defniti prioritari)
La
domanda esplicita sulla quale dobbiamo esprimerci è:
- Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
- Rappresenta una priorità?
- Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?
Abbiamo chiesto delle schede di
dettaglio di questa proposta ma non ci sono giunte. Non sappiamo per
esempio come dovrebbe finanziarsi un laboratorio locale ed
eventualmente sono state fatte delle valutazioni in merito. Andrea
Ceccarelli di Coop. Gerico, Emporio AE è stato presente all'incontro
di Firenze e se vuole può intervenire per aumentare il livello di
consapevolezza di tutte/i noi rispetto a questa proposta.
SECONDA
PROPOSTA: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ITALIA CHE CAMBIA / MARCHE CHE
CAMBIANO a cura di DANIEL TAROZZI e ANDREA DEGLI INNOCENTI
Italia
che Cambia è un gruppo di giornalisti, attivisti e professionisti
della comunicazione web ed audiovisiva che si è formato in 12 anni
(viene dalle esperienze di Terranauta.it e de IlCambiamento.it,
entrambi progettati da me e dalla scrittura di due libri, Io Faccio
Così e Islanda chiama Italia).
Su www.italiachecambia.org il curriculum e la mission dell'associazione/testata giornalistica.
Dopo il mio viaggio di sette mesi in camper e il secondo viaggio di due mesi in camper con Andrea Degl'Innocenti e i quasi due anni di vagabondaggi vari con i treni abbiamo percorso l'Italia in lungo e in largo testimoniando che esiste un pezzo di Paese totalmente trascurato dai mass media che FUNZIONA: Imprenditori che mettono al centro la sostenibilità e sentono meno la crisi (e in molti casi stanno addirittura assumendo)Sindaci che realizzano politiche straordinarie nonostante l'assenza di budget,Comitati di cittadini che vincono battaglie straordinarie per la tutela dei territori e dei beni comuni
Gruppi che si attivano nelle periferie difficili e portano a compimento progetti di integrazione o di cittadinanza attiva
Singoli che si licenziano per motivi etici, che cambiano stile di vita, che ripopolano territori abbandonatiGiovani che scelgono di tornare a coltivare la terra perché lo trovano la cosa migliore e non per obbligo
E molto altro ancora
I mondi della decrescita, della transizione, della permacultura, dell'economia solidale, del bioregionalismo, dell'ecologia profonda, della finanza etica e così via toccano, nella più pessimistica delle stime, sei milioni di persone.
Nelle Marche, come ho potuto tastare con mano, si è sviluppato uno dei "movimenti" più maturi e concreti La Rete, qui, è già viva e pulsante anche se molti dei protagonisti della rete stessa non ne sono consapevoli.
Ecco perché, una volta deciso di partire con i progetti regionali (Puglia che Cambia, Lazio che Cambia ecc) si è deciso di partire come territorio pilota proprio con le Marche
Qui vorremmo costruire
Su www.italiachecambia.org il curriculum e la mission dell'associazione/testata giornalistica.
Dopo il mio viaggio di sette mesi in camper e il secondo viaggio di due mesi in camper con Andrea Degl'Innocenti e i quasi due anni di vagabondaggi vari con i treni abbiamo percorso l'Italia in lungo e in largo testimoniando che esiste un pezzo di Paese totalmente trascurato dai mass media che FUNZIONA: Imprenditori che mettono al centro la sostenibilità e sentono meno la crisi (e in molti casi stanno addirittura assumendo)Sindaci che realizzano politiche straordinarie nonostante l'assenza di budget,Comitati di cittadini che vincono battaglie straordinarie per la tutela dei territori e dei beni comuni
Gruppi che si attivano nelle periferie difficili e portano a compimento progetti di integrazione o di cittadinanza attiva
Singoli che si licenziano per motivi etici, che cambiano stile di vita, che ripopolano territori abbandonatiGiovani che scelgono di tornare a coltivare la terra perché lo trovano la cosa migliore e non per obbligo
E molto altro ancora
I mondi della decrescita, della transizione, della permacultura, dell'economia solidale, del bioregionalismo, dell'ecologia profonda, della finanza etica e così via toccano, nella più pessimistica delle stime, sei milioni di persone.
Nelle Marche, come ho potuto tastare con mano, si è sviluppato uno dei "movimenti" più maturi e concreti La Rete, qui, è già viva e pulsante anche se molti dei protagonisti della rete stessa non ne sono consapevoli.
Ecco perché, una volta deciso di partire con i progetti regionali (Puglia che Cambia, Lazio che Cambia ecc) si è deciso di partire come territorio pilota proprio con le Marche
Qui vorremmo costruire
-
un portale
web su base regionale
che mappi, racconti e faccia interagire le realtà che si muovono sul
territorio fornendo loro "strumenti" di comunicazione e
interazione che spinga le persone a "fare
cose" sui territori
- un vero e proprio social destinato all'azione anziché alla chiacchiera e all'incontro con chi è vicino anziché al parlare con chi è lontano
- un contenitore collettivo di tutti quei saperi utili per passare all'azione e mettersi in movimento (schede e video delle esperienze più interessanti che si muovono in Italia con possibilità di contattare e "copiare" o prendere ispirazione).
- un giornale web che racconti e valorizzi tutto quanto si muove nei mondi cangianti delle Marche
Questo portale (Marche che cambiano) sarà all'interno di Italia che Cambia, ma avrà anchbe una sua identità specifica.
In questo modo si ottiene il doppio risultato
- si costruisce uno strumento a forte valenza locale
- si mantiene il contatto lo scambio e il contatto con il nazionale
Noi forniamo strumenti, contatti, reti, competenze ma non ci sostituiamo minimamente a chi fa le cose. Non arriviamo da fuori con l'arroganza di sostituirsci ma con l'obiettivo di metterci al servizio.
Ecco perché, una volta realizzata l'infrastruttura e i video, pensiamo ad una gestione ordinaria del progetto che sia portata avanti da una persona in loco scelta su vostra indicazione e da una nostra che "da Roma" coordina e rende funzionale il tutto nella visione più ampia.
La filosofia che ci muove è sempre quella del cooperare e mai quella del competere.
- un vero e proprio social destinato all'azione anziché alla chiacchiera e all'incontro con chi è vicino anziché al parlare con chi è lontano
- un contenitore collettivo di tutti quei saperi utili per passare all'azione e mettersi in movimento (schede e video delle esperienze più interessanti che si muovono in Italia con possibilità di contattare e "copiare" o prendere ispirazione).
- un giornale web che racconti e valorizzi tutto quanto si muove nei mondi cangianti delle Marche
Questo portale (Marche che cambiano) sarà all'interno di Italia che Cambia, ma avrà anchbe una sua identità specifica.
In questo modo si ottiene il doppio risultato
- si costruisce uno strumento a forte valenza locale
- si mantiene il contatto lo scambio e il contatto con il nazionale
Noi forniamo strumenti, contatti, reti, competenze ma non ci sostituiamo minimamente a chi fa le cose. Non arriviamo da fuori con l'arroganza di sostituirsci ma con l'obiettivo di metterci al servizio.
Ecco perché, una volta realizzata l'infrastruttura e i video, pensiamo ad una gestione ordinaria del progetto che sia portata avanti da una persona in loco scelta su vostra indicazione e da una nostra che "da Roma" coordina e rende funzionale il tutto nella visione più ampia.
La filosofia che ci muove è sempre quella del cooperare e mai quella del competere.
Per
quel che ci riguarda la possibilità di collaborare con il
Laboratorio di "Nuova
Economia"
e/o con Scuola di AltraEconomia de l'Università
della Pace
è in piena linea con la nostra filosofia e il nostro modus operandi.
Daniel e Andrea ci hanno anche
inviato un budget per questo servizio che non è assolutamente
trascurabile. Ma prima di addentrarci nella questione del budget
sarebbe importante sapere la vostra opinione. Come prima la domanda è
la stessa
- Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
- Rappresenta una priorità?
- Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?
TERZA
PROPOSTA : avvio verso la SCUOLA DI ALTRAECONOMIA promossa
dall'UNIVERSITA' della PACE riferita da colloquio con il promotore
ROBERTO MANCINI
La Scuola di AltraEconomia è una
proposta che promuovere la ricerca di un nuovo modello economico, non
mira a qualificare le esperienze attive che a vario titolo tendono ad
un aggiustamento/correzione di quello esistente e offrirà percorsi
formativi inerenti.
Rappresentapertanto un utile terzo
pilastro relativo alla ricerca teorica e alla formazione.
Il percorso è finanziato
dall'Università della Pace ma non sappiamo quando verrà attivato,
chi saranno i destinatari delle varie azioni formative e come si
accederà ad esse. In ogni caso rappresenta alivello regional eun
ulteriore pezzo di costruzione del puzzle di ciò che è attivo nel
ns territorio anche a livello di pensiero sistemico e non solo di
buone prassi.
La domanda è sempre la stessa
- Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
- Rappresenta una priorità?
- Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?
Ora
il domandone finale
- Ritenete che queste proposte possano connettersi tra loro?
- Tutte? Solo alcune tra queste?
- Perchè ne escludiamo alcune?
- Chi le coordina a livello locale?
SINTESI
DEI VOSTRI INTERVENTI
Tutti
gli interventi sono orientati a promuovere un percorso collaborativo
a livello territoriale.
Gli
ambiti di intervento evidenziati sono di vario genere
- ambito valoriale-culturale-politico: trovare un linguaggio comune e capire il senso che assegniamo alle nostre pratiche. C'è bisogno di tornare a riconoscerci, a trasmettere e scambiare le nostre pratiche e strumenti di valutazione e di analisi. Occorre meticciarsi, confondersi, compenetrare le reti e i percorsi che dovranno essere sempre più plurali. Al consumo critico e alla produzione ecologica occorre avanzare nel recupero del senso di comunità, di cittadinanza, di gestione democratica. Essere in prima linea nella difesa dei beni collettivi e comuni come il lavoro, le terre, l'acqua e la salubrità dell'aria. La difesa di una gestione pubblica e con finalità sociali dei servizi per le comunità, la lotta contro la svendita dei beni di tutti, nel sostenere decisioni che mantengano equilibrio tra progresso e risorse disponibili. Qui si colloca il potenziale della proposta di Laboratorio terrritoriale di nuova economia e le nostre azioni di reti in ambito valoriale e culturale
- Ambito economico : creare strumenti operativi per costruire filiere tra le realtà che condividono un altro modo di produrre, di intendere il lavoro, di vendere e di acquistare dove ci sia spazio per sperimentare cooperazione inedita anche tra realtà miste (profit e no profit). Avere partner finanziari che siano nodi di rete e capaci di relazionarsi questo NUOVO SISTEMA ormai non più di nicchia ma variegato e diffuso, difficile, critico, ma innovatore. Progettare non più singolarmente ma a livello di territorio (non può più essere al centro una impresa, un gruppo di imprese, un settore, ma deve essere al centro un territorio intero). Aumenta la complessità e dobbiamo essere capacità a sostenerla. Qui si collocano TUTTE le nostre esperienze di rete in ambito operativo.
Le
aziende presenti evidenziano che realtà che innovano dal punto di
vista produttivo e sociale esistono e vogliono far parte di questo
percorso ma devo essere sostenute nei fatti: ecco perche servono
filiere vere, di fornitori e di consumatori responsabili e non solo
enunciazioni di principio. Dobbiamo fare un salto: con le sole
enunciazioni di principio le aziende chiudono! I consumatori hanno
bisogno di potersi fidare e di essere sostenute anche da
organizzazioni di consumatori che divulgano informano e aumentano la
penetrazione di nuove pratiche e favoriscono imprese virtuose.
- ambito comunicativo: conoscere, sapere, divulgare, diffondere maggiormente le nostre realtà. Saper attrarre con metodiche comunicative nuove e ecologiche. Usare le tecnologie spinte ma non trascurare gli incontri e le relazioni che dovranno essere frequenti, intesi, durevoli, proficui, produttivi, empatici. Così come le tecnologie dovranno essere accessibili, friendly, semplici, senza filtri. In questo caso il portale Italia che cambia è molto utile. Qui ben si colloca la proposta di MARCHE che cambiano. Finora in questo ambito siamo stati tutti abbastanza carenti
- Ambito sistemico: elevarsi dal singolo sperimentare pratiche sulle quali ciascuna esperienza ha maturato una buona competenza ma tentare di proporsi per sperimentare un modello sistemico nato dalla conciliazione e integrazione di quanto fatto da tutti fino ad oggi. Ciascuno per la sua parte e per ciò che sa fare, Dunque Ricerca, scuola, formazione. E tanta informazione. Occorre inoltre capire il ruolo del settore pubblico e se esiste una funzione pubblica sana da sostenere e con la quale collaborare e far leva. Qui si colloca la proposta della Scuola di AltraEconomia. Finora in questo ambito siamo stati tutti abbastanza carenti
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