Agli organi “compettenti”: Vietare i Pesticidi Neonicotinoidi tossici e gli altri
Agrofarmaci chimici di sintesi sostituibili con tecniche alternative
biologiche registrate al commercio e riconvertire
l’Agricoltura Italiana al biologico.
E’
necessario Vietare immediatamente i Neonicotinoidi e gli altri
insetticidi chimici tossici, sostituibili con tecniche alternative
biologiche efficienti.
Tali
prodotti sono stati eliminati dall’uso come concianti dei semi, in
quanto pericolosi a distanza di mesi sulle api che venivano in contatto
con i fiori o le altre parti di piante nate da semi trattati
chimicamente (con microdosi di neonicotinoidi)… …ma gli stessi prodotti
chimici vengono ancora incredibilmente irrorati, in quantità molto
maggiori, con pericolo grave ed attuale per la salute degli operatori
agricoli e dei consumatori, sulle coltivazioni stesse per controllare
afidi e altri insetti dannosi, che possono essere ridotti al disotto
delle soglie economiche di danno attraverso l’impiego di insetti utili
e/o insetticidi naturali, quali saponi potassici, olii piretro naturale,
azadiractina ed altri prodotti “biologici” tutti regolarmente
registrati al commercio e, pertanto sottoposti alle relative prove di
efficacia.
Vista
la pericolosità dei Neonicotinoidi è pertanto necessario applicare il
principio di precauzione con comparazione di tecnologia, sospendendo
immediatamente l’uso dei neonicotinoidi in ogni ambito.
Gli apicoltori del Piemonte sono stati in sciopero della fame per tutto il 2011e il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’indagine a tal proposito.
Gli apicoltori del Piemonte sono stati in sciopero della fame per tutto il 2011e il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’indagine a tal proposito.
Si fa appello e denuncia alle autorità competenti per
un divieto immediato di tutti i Pesticidi chimici di sintesi
sostituibili da tecniche biologiche registrate al commercio e sottoposte
a prove di efficacia.
Si
ricorda inoltre che gli agronomi e gli agricoltori sono tenuti in
primis ad impiegare e prescrivere tutte le tecniche disponibili,
regolarmente registrate al commercio, alternative all’uso di Pesticidi e
diserbanti chimici, pericolosi per la salute e l’ambiente, al fine di
rispettare i diritti inviolabili tutelati dalla Costituzione (Art.32 e
9). E in base al principio di precauzione.
Nello
stesso tempo i commercianti di Prodotti chimici di sintesi o gli
agronomi a loro collegati da interessi commerciali non possono
prescrivere gli interventi sulle coltivazioni, in quanto trattasi di
abuso di professione nell’ambito dell’atto fitosanitario, delegato alla
professione dell’Agronomo iscritto all’Albo professionale (vedasi
relativa circolare sull’atto fitosanitario e deontologia professionale
dell’agronomo).
Si
rammenta inoltre che i Neonicotinoidi come moltissimi altri Prodotti
chimici di sintesi sono inseriti e consentiti (in quantità molto
superiore al normale uso convenzionale) nei cosiddetti disciplinari di
Produzione agricola Integrata, attraverso i quali si stanno sperperando
le enormi risorse agroambientali europee e regionali, destinate in
realtà all’agricoltura biologica e alla “sostituzione” dei pesticidi
chimici di sintesi in agricoltura, ovvero all’Agricoltura Integrata, con
priorità di applicazione di tutti i mezzi biologici disponibili sul
mercato, cosi come definito dall’allegato (Norme OILB sulla Produzione
Integrata) alla decisione CE 30-12 1996, sulla stessa produzione
integrata.
Si rammenta che i Pagamenti Agroambientali furono
istituiti proprio per i maggiori costi e minori ricavi eventuali,
conseguenti all’uso dei mezzi tecnici biologici, prioritari ed
obbligatori nella Produzione Integrata. Mentre vengono erogati da amento
15 anni per presunte riduzioni di impiego di prodotti chimici di
sintesi, non verificabili, ne tantomeno controllabili.
L’Italia
(Dati OMS) ha raggiunto il record mondiale dei tumori dell’infanzia
(con tasso doppio di tumori neonatali rispetto ad alla media UE) e
l’aspettativa di vita sana nel nostro paese è crollata di oltre 10 anni
dal 2004 ad oggi (Eurostat), mentre il mercato degli agrofarmaci chimici
di sintesi, principali concause aggravanti di moltissime malattie
degenerative umane, invece di ridursi, com’è accaduto in altri paesi
europei in modo drastico (in certi casi di oltre l’80%, grazie a
programmi agroambientali adeguati), in Italia è aumentato continuamente,
sostenuto da Pagamenti Agroambientali dei PSR Regionali (attivi dal
1992) il cui obiettivo avrebbe dovuto essere invece la “sensibile
riduzione degli stessi prodotti chimici di sintesi”.
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
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