Quando nel 1937 fu messa al bando la canapa (marijuana) negli Stati Uniti il suo uso nella medicina ufficiale cessò, ma il suo abuso illecito continuò e crebbe divenendo, la ben nota faccia della marijuana che conosciamo da miriadi di film e pubblicazioni.
Ma la ricerca scientifica sulle piante di cannabis e più specificatamente sui cannabinoidi che ne sono la più forte componente psicoattiva presenta una storia parallela,ricca di biochimica,di politica,di personaggi memorabili.
Ma la ricerca scientifica sulle piante di cannabis e più specificatamente sui cannabinoidi che ne sono la più forte componente psicoattiva presenta una storia parallela,ricca di biochimica,di politica,di personaggi memorabili.
Il corpo umano ha due recettori primari dei cannabinoidi, il CB1 trovato soprattutto nel cervello ed il CB2 trovato soprattutto nel sistema immunitario.
La natura tende sempre a risparmiare: perché allora ci sono questi recettori, quasi che il nostro organismo ne producesse di endogeni? E se così non è quale ruolo può avere avuto la cannabis nella evoluzione umana?
Alcune risposte sono venute dagli studi di Devane, Howlelt, Hanul, Breuer. Insieme essi scoprirono un primo cannabinoide endogeno del cervello, un neurotrasmittore che battezzarono anandamide. Il secondo cannabinoide endogeno scoperto fu il 2 arachidonoil glicerolo per merito di uno studente di dottorato, Shimon Ben Shabart nel 1995.
Da qui una serie di studi e sintesi su cannabinoidi.
Oggi l’uso e lo studio dei cannabinoidi navigano in un mare di contraddizioni. Consideriamo la cannabis naturale: il governo americano la considera illegale, ma 11 stati ne permettono l’uso a scopo medico. I ricercatori sono incoraggiati ad esaminare soltanto i cannabinoidi sintetici per la loro facilità di accesso e per la domanda medica intorno ad essi che in parte ha modificato l’immagine dei cannabinoidi.
(Fonte: AK 47)
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