Tempo fa ho conosciuto una donna che vive in un ecovillaggio in germania, per la sua efficienza e praticità la chiamavo pragma, lei per via delle mie molte personalità mi chiamava moltitudine, molti!
cosi un giorno lei mi fa: senti molti,
potremmo scrivere dei principi di ecologia sociale!
si, pragma, sono già scritti! ho risposto mostrandole una vecchia copia della rivista “vivere consapevole”
lavora con e non contro
tutto influenza tutto:
individua le relazioni funzionali tra i vari elementi
rifletti prima di agire: fai il minimo cambiamento per ottenere il massimo risultato
gli errori sono occasioni per imparare
ogni elemento in un sistema naturale svolge molte funzioni cerca di sfruttarne tutte le potenzialità
ogni funzione può essere esercitata da più elementi progetta in modo che tutte le funzioni importanti possano essere svolte anche quando un elemento non funziona
il tutto e’ più della somma delle parti
ogni problema contiene in se la soluzione:
trasforma il limite in opportunita
favorisci la biodiversita: progetta in modo da aumentare le relazioni tra gli elementi piuttosto che il numero degli elementi
minimizza l apporto di energia esterna, progettando sistemi che sfruttano le risorse presenti in loco
ricicla e riutilizza il più possibile
pianifica gli sviluppi futuri
sono le linee guida o i principi della progettazione in permacultura. principi per la costituzione di sistemi umani globali coerenti. eppure sono molto di più sono i principi di ecologia sociale quel che chiamo giardinaggio sociale e di margine coltivazione di persone e relazioni: empatia social gardening.
gramsci scriveva fare, saper fare, saper fare sapere.
in ogni attività viene dedicata particolare attenzione alla valorizzazione dell effeto margine ecologico e sociale. i confini tra campo e bosco e anche i confini sociali, rapporti con gli anziani e con tutte le diversità si cerca di sfruttare al massimo l'osservazione e le pluralità dell ambiente circostante dei luoghi creando un collegamento tra le persone che vivono ai margini e dar loro possibilità di esprimersi così e’ importante fare rete sul territorio comunicare le nostre esperienze alle relazioni sociali con le tradizioni e le appartenenze come esempi concreti
mettere assieme queste urgenze per fare rete ecologica come far nascere qualcosa che prima non cera come quando su un campo incolto il bosco si riappropria degli spazi e si sviluppano nuove piante nell intreccio tra comunità selvatico e coltivata.
in questo modo iniziamo a pensare come traghettare la società industrializzata a un nuovo modello sostenibile non dipendente solo dal petrolio.
con la blue economy che si differenzia dalla green perché non chiede di investire di più per salvare l'ambiente, gli scarti e la natura costituiscono le risorse produttive. gli scarti diventano le materie primarie, nulla viene sprecato la green ci chiede di usare le batterie che inquinano meno la blue invece ci dice che possiamo anche non usare le batterie.
invece di studiare il modo di smaltire i rifiuti inquinanti evitiamo di produrne. alla fine si tratta di un grande lavoro di scultura sociale dove tutti sono coinvolti.
ad andria abbiamo tenuto piccoli incontri di ecologia sociale urbana e di margine in un condominio dove abbiamo proposto di creare una cortina verde con struttura in canne di bambù sulla facciata della palazzina, restauro delle parti mancati in intonaco cocciopesto e intonaco calcepaglia. la facciata verde abbellisce esteticamente funge da filtro solare abbassando la temperatura funge da filtro per linquinamento atmosferico.
poi abbiamo proposto di coltivare l'enorme tetto terrazzo con bancali leggeri.
obiettivo fondamentale la gestione delle risorse presenti in loco: recupero delle acque piovane, produzione dell energia con autocostruzione di pannelli solari e turbine verticali di microeolico,
la spazzatura come risorsa con recupero in autonomia di carta cartone vetro e alluminio, compostaggio in terrazzo giardino dell umido raccolto nella palazzina,
in un locale al pianoterra realizzazione nel giardino di una serra con piante autoprodotte di ogni genere, un parte di laboratorio dove tutto il nou-au viene nesso a disposizione di chi vuole sperimentare e una parte riservata alla trasformazione e vendita di piante bancali e piccoli giardini già pronti per terrazzi e balconi.
obiettivo fondamentale del giardinaggio sociale e di margine, laboratorio di ecologia urbana, scultura sociale il totale coinvolgimento dei condomini nella gestione delle risorse comuni-
il cibo autoprodotto in modo bio e’ sano e salvaguarda la salute delle persone
una persona in salute che produce il proprio cibo aumenta il bil benessere interno lordo e abbassa il pil che ci viene venduto come indice di benessere in realtà misura l'inefficienza della società. le malattie aumentano il pil così come quando siamo fermi con la macchina sull autostrada o al semaforo bloccati nel traffico.
il cibo autoprodotto non richiede confezionamento quindi diminuisce i rifiuti
il cibo autoprodotto riduce l'inquinamento perché prodotto e consumato senza nessuna filiera
producendo il nostro cibo riduciamo il consumo dellacqua e l'utilizzo di concimi e pesticidi
acquistiamo potere perche non dipendiamo da altri per mangiare
risparmiamo denaro
accorciamo le distanze tra produzione e consumo sia in termini fisici che umani
riscopriamo il ciclo delle stagioni e il rapporto con la terra
lautosufficienza energetica ci permette di vivere in un ambiente più salubre e più sano
utilizziamo materiali già presenti in natura senza impatto ambientale legato alla produzione e al trasporto
un edificio a risparmio energetico riduce linquinamento grazie a ridotte emissioni e al minor consumo di energia elettrica e calore
risparmiamo denaro sui consumi
calano i consumi di acqua delle centrali termolettriche riducendo i consumi si fanno meno interessanti le lotte per la spartizione delle ultime risorse del pianeta
se ci autoproduciamo lenergia compiamo un grande passo avanti nel vivere senza petrolio
se ci autoproduciamo lenergia acquistiamo potere e lo togliamo alle grandi multinazionali che gestiscono il mercato
nell autoproduzione dellenergia e’ considerata anche l autocostruzione e l autorestauro delle strutture architettoniche con materiali più naturali dotati di quella caratteristica definita come climatizzazione passiva come la terra cruda per gli intonaci che come una spugna assorbe calore di giorno e di notte lo restituisce. di notte assorbe freschezza e di giorno lo restituisce. mantiene lumidita costante, e’ fonoassorbente ecc. poi e’ plastica ed elastica e si presta a tantissime rielaborazioni come costruzione di oggetti di design giocattoli per bambini, termosifoni in terrapaglia ad accumulo di calore per induzione, forni sviluppa la creatività e la fantasia. da benessere psico fisico. in tutte queste attività sviluppiamo i tre livelli di intelligenza emotiva cognitiva e sociale
perché tutti gli uomini sono costruttori naturali
nuovo modo di essere
nuova didattica
nuova imprenditoria
nuova società
nuova comunicazione
green house
ecologia urbana e sociale
riciclaggio materiali
raccolta acque piovane
orti e giardini verticali
coperture vegetali e tetti verdi
gestione comune delle risorse
serre solari a induzione termica
costruzioni con materiali naturali
coltivazioni di persone e relazioni
laboratori aperti condivisione del nou-au
Ferdinando Renzetti
Nessun commento:
Posta un commento