La
sera della domenica 25 giugno 2017, scendendo giù per le curve della
strada che ci riportava a Spilamberto, da Ca' Lamari di
Montecorone, alla fine dell'incontro collettivo ecologista di
quest'anno, mi sentivo leggera, ma piena. Leggera, senza
preoccupazioni, senza pesi, senza orpelli e piena di sensazioni
piacevoli, di emozioni di gratitudine, di immagini di bellezza, di
luce interiore.
Sono
state due giornate un po' diverse dalle solite, dai più sono state
dette meno parole, pochi discorsi strutturati, meno proposte
concrete (e forse qualcuno se ne sarà dispiaciuto), ma più
condivisione vera, quella in cui ognuno mette un pezzetto di sé in
pubblico (chi più chi meno) senza il desiderio di fare "bella
figura", ma sperando di raggiungere i cuori e le coscienze.
Si,
è vero, Massimo Angelini ha presentato il suo libro, "Ecologia
della parola", ma l'ha fatto in modo così emozionante ed
emozionato, pur nella sua erudizione, che emergeva comunque, che
sembrava sbucciare, oltre alle parole da lui esaminate (aratro,
cultura, sapere, grazie...) anche un po' le nostre corazze,
lasciandoci inermi, indifesi, ma più veri.
Simon
Smeraldo ha presentato nella seconda giornata, il suo libro,
"Gli incantatori di serpenti", una serie di racconti
simbolici con i Tarocchi al centro delle diverse situazioni, davanti
ad un piccolo ma attentissimo gruppo di amici, e lui ha toccato le
nostre coscienze, mostrandoci come per cambiare il mondo sarebbe
abbastanza scoprire se stessi ed esserlo.
Due
punti di vista diversi (ma sarà giusta la parola?) ma convergenti
nel percorso di vita che ognuno di noi, a suo modo, con i suoi tempi
e i suoi modi, sta compiendo. Strumenti che ci facilitano il cammino
e che ci accompagneranno nei tempi a venire.
Tante
altre cose sarebbero da raccontare e da dire. Ci provo.
Il
pomeriggio del sabato 24 è stato caratterizzato da un gran movimento
di persone. Iniziando col piccolo gruppetto che eravamo, durante la
prima condivisione in cui ognuno a modo suo si è presentato, per
lasciare poi spazio a Massimo, al suo libro e alle sue parole, nel
frattempo continuava ad arrivare gente. I più, secondo me,
rimanevano stupiti dal silenzio religioso e dalle espressioni
attonite ed emozionate di noi che ascoltavamo mentre ognuno a turno
parlava. Poi il gruppo si è sciolto e ognuno con quello che aveva
percepito dentro si è accinto a consumare il pasto serale, composto
da ciò che ognuno aveva portato. Finale con canti sacri e mantra
attorno al fuoco, guidati da Paolo prima e da Giuseppe poi.
La
mattina della seconda giornata, il 25 giugno, dopo una sosta
nel Borgo antico di Montecorone nella piazzetta della Chiesa, dentro
alla quale un gruppetto di cantori intonava musiche piene di letizia,
ci siamo spostati nel cortile, davanti alla casa di
Silvana e Sergio, meravigliosi ospiti. Lì Paolo, sollecitato
da me, all'inizio della prima condivisione ha parlato di
Bioregionalismo, Ecologia Profonda e Spiritualità Laica. Al termine
del secondo giro di condivisione, Massimo ci ha di nuovo incantati
parlando del significato della parola "bellezza".
Poi
ritorno a Ca' Lamari, distribuzione dell'acqua di San Giovanni,
preparata la sera prima con i fiori e le erbe aromatiche raccolti
intorno alla casa di Pietro. Intanto "Barone", aveva
predisposto il buffet con ogni ben di Dio preparato da lui ma
soprattutto da Monica, che si è confermata cuoca brava e fantasiosa.
Io
e Paolo, sentendoci ormai a casa nostra, e questo è uno dei lati
positivi della casa di Pietro, che bisogna riconoscergli, abbiamo
trovato un paio di giacigli idonei nella Casa di Mezzo, uno al piano
terra e l'altro al piano superiore. Lui ha solo riposato, io, invece
mi sono proprio addormentata.
Un'altro
regalo è stato quello che ci ha fatto Maria Bignami che, sollecitata
da Paolo, ha messo in atto uno dei suoi "giochi esperienziali",
in cui con la fantasia ognuno di noi ha descritto situazioni
avventurose e inviato messaggi, in questo caso si trattava del
messaggio per salvare il mondo, lasciato in uno scrigno antico in una
grotta, da un grande saggio del passato.
Subito dopo Simon Smeraldo ci ha parlato del suo libro "Gli incantatori di serpenti". L'autore ci ha "incantati" con le esemplificazioni sugli archetipi e con la magia evocata da un mondo invisibile: "Non sono io che ho scritto... l'ispirazione è venuta da sé...", ha detto Simone con modestia.
Subito dopo Simon Smeraldo ci ha parlato del suo libro "Gli incantatori di serpenti". L'autore ci ha "incantati" con le esemplificazioni sugli archetipi e con la magia evocata da un mondo invisibile: "Non sono io che ho scritto... l'ispirazione è venuta da sé...", ha detto Simone con modestia.
Insomma,
due giornate tutto sommato tranquille ma emozionanti e apportatrici
di tante idee e di buone propensioni nei confronti della vita, del
vivere la comunità, del vivere la natura. Grazie a tutti i
partecipanti!
Caterina
Regazzi
Rete
Bioregionale Italiana
Album fotografico completo:
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