Sino ad oggi parlando dei cambiamenti climatici si evidenziano i fenomeni meteo estremi, uragani, nubifragi, siccità e perdita della biodiversità planetaria, ma ancora non si parla dell’incidenza negativa che invece comincia ad interessare direttamente il nostro cibo.
Di ciò recentemente si sono interessati scienziati dell’Università di Oxford, nell’ambito dell’Oxford Martin Programme on thefuture of food, programma che interessa 155 Paesi fino al 2050. Questo studio rappresenta la prima indagine al mondo sul cibo e il clima e, ovviamente, passando dall’impatto negativo dei cambiamenti climatici sull’agricoltura causato dal riscaldamento globale del pianeta. Secondo questi scienziati il fenomeno dei cambiamenti climatici inciderà pesantemente sui regimi alimentari e sulla massa corporea delle persone, quantificando anche il probabile numero di morti collegate a questi fattori (studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet ) .
Secondo gli autori entro il 2050 il ridotto consumo di frutta e verdura, conseguente ai problemi causati all’agricoltura dai cambiamenti climatici, potrebbe portare a un aumento della mortalità, a livello globale, di oltre 500mila casi annui. Si tratta di morti, mai previste finora, riconducibili esclusivamente agli effetti dei cambiamenti climatici sull’alimentazione. Sempre secondo le previsioni di questo studio, i Paesi più colpiti, dove si potrebbero concentrare i tre quarti dei decessi previsti, sarebbero Cina e India e in Europa Grecia e Italia.
Di questo ed altro si parlerà giovedì 19 ottobre 2017 a Ronciglione (VT) nella sala congressi del Collegio alle ore 17,30. Relatore principale il climatologo dell’ENEA Vincenzo Ferrara e a seguire il fondatore di Accademia Kronos Ennio La Malfa.
Filippo Mariani
Di ciò recentemente si sono interessati scienziati dell’Università di Oxford, nell’ambito dell’Oxford Martin Programme on thefuture of food, programma che interessa 155 Paesi fino al 2050. Questo studio rappresenta la prima indagine al mondo sul cibo e il clima e, ovviamente, passando dall’impatto negativo dei cambiamenti climatici sull’agricoltura causato dal riscaldamento globale del pianeta. Secondo questi scienziati il fenomeno dei cambiamenti climatici inciderà pesantemente sui regimi alimentari e sulla massa corporea delle persone, quantificando anche il probabile numero di morti collegate a questi fattori (studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet ) .
Secondo gli autori entro il 2050 il ridotto consumo di frutta e verdura, conseguente ai problemi causati all’agricoltura dai cambiamenti climatici, potrebbe portare a un aumento della mortalità, a livello globale, di oltre 500mila casi annui. Si tratta di morti, mai previste finora, riconducibili esclusivamente agli effetti dei cambiamenti climatici sull’alimentazione. Sempre secondo le previsioni di questo studio, i Paesi più colpiti, dove si potrebbero concentrare i tre quarti dei decessi previsti, sarebbero Cina e India e in Europa Grecia e Italia.
Di questo ed altro si parlerà giovedì 19 ottobre 2017 a Ronciglione (VT) nella sala congressi del Collegio alle ore 17,30. Relatore principale il climatologo dell’ENEA Vincenzo Ferrara e a seguire il fondatore di Accademia Kronos Ennio La Malfa.
Filippo Mariani
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