Il glifosato uccide le erbe tra i filari e prima delle semine, nel loro periodo di massima fotosintesi per cui riduce la fissazione di humus e incrementa i gas serra, inoltre, devasta l’equilibrio microbiologico del suolo predisponendolo alle malattie e indebolendo le piante, oltre ad essere inquinante e cancerogeno rimanendo nelle acque per decenni…
Siamo di fronte all’arma di sterminio della biodiversità… e di conseguenza degli esseri Umani!
Negli ultimi decenni in Italia sulle coltivazioni di cereali si è iniziato a trattare con fungicidi e altri pesticidi, prima mai utilizzati a causa di incrementi fitopatologici dovuti a ruggini, fusariosi, carie e carboni, con conseguente incremento delle micotossine e dei residui di pesticidi.
Ciò è causato dalla distruzione dell’humus dei suoli e conseguente indebolimento delle piante.
In primis dovuta alla mancanza di corretta assistenza indipendente agli agricoltori, i quali subiscono la pressione dei venditori di pesticidi, purtroppo molto spesso organizzati nei consorzi agrari gestiti da organizzazioni cosiddette sindacali.
Uno scandalo tutto Italiano.
Mentre i fondi europei per l’assistenza tecnica da parte degli agronomi e periti agrari, sono fermi dal 2007….
A cosa servono scuole ed Università (e gli albi Professionali di Agronomi, Agrotecnici e Periti Agrari) se i tecnici li mandiamo a fare i ragionieri per i sindacati agricoli?
E’ necessaria un’organizzazione tecnica indipendente Agro-Ecologica, sostenuta dai fondi “obbligatori” previsti dalla Politica Agricola Europea, che operi nel rispetto dei diritti costituzionali alla salute ambientale (Art. 32, 9 Cotituzione) e alla tutela della fertilità dei suoli per le future generazioni (Art. 44 Cost.), orientando l’attività economica verso tali obiettivi sociali (Art. 41, 42, Cost.)
Giuseppe Altieri, agroecologo
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