Giovedì 25 ottobre 2018 la "Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali" è stata presentata all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Un terzo dell’umanità che vive e lavora nei campi – grazie all’ azione di La Vía Campesina* e dei suoi alleati - può esclamare "Finalmente!". Tutte queste persone, insieme a pastori, pescatori artigianali, lavoratori agricoli e organizzazioni delle popolazioni indigene e il sostegno di diverse ONG, perseguono un'azione continua da quasi due decenni per rendere i diritti delle popolazioni rurali meglio riconosciuti e protetti.
In effetti, come riconosce il comitato consultivo sui diritti umani nel suo studio preliminare del 2012 i contadini soffrono fame e povertà in misura maggiore di ogni altro gruppo sociale. Si stima che su 821 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo (cifra FAO/ONU 2018), l'80% vive nelle aree rurali. Queste persone sono particolarmente vulnerabili e discriminate, subiscono espulsioni forzate e mancanza di accesso alle risorse essenziali: terra, sementi, credito, istruzione, giustizia e servizi di base. Tuttavia, i piccoli produttori di alimenti producono almeno il 70% del cibo che nutre il mondo. Questa cifra sale oltre l'80% nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, i piccoli produttori di alimenti sono quelli più efficacemente impegnati nella lotta contro il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità, fondamentale per fronteggiare tale cambiamento .
L’Italia, un pilastro dell’agricoltura europea, ha almeno tre milioni e mezzo di persone che traggono il loro reddito lavorando nei campi. Con un milione di aziende contadine che restano il cuore del sistema agricolo e alimentare del paese, rappresenta un caso emblematico ed unico tra i paesi industrializzati. Dobbiamo però ricordare che nel lungo processo che ha portato alla presentazione in Assemblea Generale delle Nazioni Unite per approvazione questa nostra dichiarazione l’Italia, insieme alla maggior parte dei Paesi europei, si era “astenuta” in sede di Consiglio dei Diritti Umani, quasi che la cosa non la riguardasse. Cioè è ancor più incomprensibile poiché si tratta di una Dichiarazione e non di un trattato obbligatorio.
I cittadini sostengono ampiamente la dichiarazione, sia a livello europeo che a livello internazionale. Il Comitato economico e sociale europeo ha dato il proprio sostegno e il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che chiede agli Stati membri di sostenere tale dichiarazione. Signor Presidente, Signor Ministro, chiediamo che il nostro paese manifesti la determinazione necessaria e esprima un voto favorevole alla Dichiarazione, chiedendo ai paesi europei di fare altrettanto. Sarà per una volta un segno di rispetto di quanti, donne e uomini, pur avendo a disposizione aziende di piccole e medie dimensioni fanno della nostra agricoltura una risorsa fondamentale per l’economia, la cultura e la salvaguardia ambientale del nostro paese.
Comunicato Stampa ARI: I diritti de* contadin* all'assemblea Generale delle Nazioni Unite
Nota: La "Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali" sarà presentata all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo un ultimo gruppo di lavoro intergovernativo nell'aprile 2018 e un voto ampiamente affermativo nel Consiglio dei diritti umani del 28 settembre, il presidente-relatore della Missione boliviana a Ginevra, Ruddy Jose Flores Monterrey, ha esposto la risoluzione a favore di questo nuovo strumento volto a riunire - specificare - esporre i diritti dei contadini e di altri lavoratori agricoli, donne e uomini a partire dal 25 ottobre 2018.
Per informazioni: Antonio Onorati – ARI - Comitato coordinamento ECVC: +39 3408219456 Fabrizio Garbarino – ARI: +39 331 90 92 823
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