Si è dato vita nel nostro Paese al Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (GUFI). Il gruppo è nato in modo spontaneo da semplici cittadini, professionisti, esperti di ambiti molto diversi (ecologi, biologi, agronomi, forestali, naturalisti, giuristi, medici, ingegneri, ecc.), gruppi e associazioni, tutti accomunati dalla volontà di mantenere e preservare il patrimonio forestale del nostro Paese nonché quello di difendere gli alberi ed il verde che anche nelle nostre città è troppo spesso aggredito con tagli sconsiderati o veri e propri abbattimenti. L’approvazione del Testo Unico Forestale - contro cui ricordiamo si erano espressi circa 45.000 cittadini con una petizione su Change.org, centinaia di accademici ed associazioni - è stata l’occasione che ha coagulato il nostro impegno, permettendoci di dare vita il 6 aprile 2018 a Rieti al Convegno ”Biomasse Forestali ad uso energetico: aspetti ambientali, forestali, giuridici e sanitari” di cui sono disponibili gli Atti. La costituzione del GUFI rappresenta la naturale evoluzione e continuità di quell’impegno perché riteniamo che non possa essere disperso il grande patrimonio di conoscenze ed esperienze sorto in quell’occasione.
L’adesione è del tutto gratuita e senza formalità alcuna, previa accettazione dei Principi fondanti e degli Obiettivi del GUFI, che elenchiamo qui di seguito.
IL MANIFESTO
I Principi fondanti
1. Il bosco è un ecosistema ossia un sistema complesso dominato da alberi, la cui componente biotica è costituita da piante di varie specie, animali, funghi, batteri ed altri organismi.
2. Il bosco è comparso sulla Terra molte decine di milioni di anni prima dell’uomo. Perciò il bosco non ha bisogno dell’uomo per perpetuarsi, ma è la vita dell’uomo che dipende dal bosco. Per questo semplice motivo il bosco è soggetto di diritti.
3. Il bosco produce suolo e stabilizza i versanti. Il bosco garantisce la conservazione delle sorgenti e migliora la qualità degli ecosistemi acquatici. Il bosco assicura la qualità dell’aria. Il bosco costruisce il paesaggio.
4. Il bosco assicura benessere fisico e psichico all’uomo: il contatto regolare col bosco, soprattutto se non alterato dall’uomo, aumenta la resistenza alle malattie, accelera i processi di guarigione, implementa il benessere psicofisico e favorisce la nascita di nuovi neuroni nei cervelli anziani che riacquistano comportamenti giovanili contrastando diverse patologie degenerative.
5. Il bosco fornisce anche prodotti di interesse economico per l’uomo, ma il loro prelievo non deve alterare la struttura e la composizione naturale delle foreste.
Gli Obiettivi
1. Protezione e conservazione, con tutti mezzi possibili, dei boschi che, per le molteplici e fondamentali funzioni che svolgono, sono “beni strategici dello Stato”.
2. Poiché la funzione produttiva dei boschi non è quella prevalente, tutte le competenze in materia forestale devono afferire al Ministero dell’Ambiente e non più a quello dell’Agricoltura.
3. La selvicoltura e la gestione dei boschi devono avere carattere fondamentalmente conservativo con l’obiettivo di arrecare il minor danno possibile all’ecosistema forestale quando da esso si prelevano prodotti di interesse economico per l’uomo. Analogamente, il mantenimento delle radure deve essere dovuto a reali motivi paesaggistici, di allevamento tradizionale e conservazione della biodiversità e non di sfruttamento intensivo.
4. Il restauro dei boschi degradati e la riforestazione delle terre marginali devono essere obiettivi prioritari della Nazione.
5. Lo Stato deve progressivamente ricostituire il proprio Demanio Forestale. I Comuni devono obbligatoriamente destinare a bosco una porzione del proprio territorio. Vi devono essere ambiti forestali lasciati alla libera evoluzione verso gli equilibri naturali.
Ugo Corrieri, Giovanni Damiani, Patrizia Gentilini, Stefano Gotti, Bartolomeo Schirone
Ci auguriamo che qualora tali temi siano condivisi, venga dato riscontro a questa lettera in modo da rimanere aggiornato sulle future iniziative.
Indirizzo pro tempore: c/o ITALIA NOSTRA, Viale Liegi, 33, 00198 Roma - gufitalia@gmail.com
Con l'adesione di Paolo D'Arpini, coordinatore della Rete Bioregionale Italiana
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