Durante le gite estive può capitare di imbattersi in un animale selvatico che – ai nostri occhi – appare in difficoltà. Sebbene, spesso, il desiderio di intervenire sia spinto dalla reale volontà di aiutare l’animale, questa può non essere la scelta migliore. L’odore umano lasciato nei cuccioli selvatici li condanna all’abbandono da parte della madre.
Il fai-da-te spesso porta alla morte Quando ci si trova a fronteggiare situazioni di emergenza è fondamentale sapere come comportarsi. Scelte prese d’impulso possono spesso portare alla morte dell’animale. «In primavera e in estate – spiega l’Enpa, che ha redatto il vademecum SOS Fauna selvatica – riceviamo moltissime segnalazioni. Attenzione, però, non sempre un animale che ci appare in difficoltà lo è realmente. Intervenire in questi casi può fare più male che bene. Come nel caso dei piccoli di capriolo, lasciati dalle madri nell’erba alta, al sicuro dai predatori. Pensando a cuccioli abbandonati, molti li toccano o li spostano, ma in questo modo li condannano a una vita da orfani». Le regole di comportamento da rispettare.
Ecco alcuni dei consigli tratti dal vademecum:
Gli animali selvatici hanno paura di noi, quindi non vanno accarezzati e manipolati. Inoltre, non bisogna parlare ad alta voce e non bisogna utilizzare gabbie.
Ecco alcuni dei consigli tratti dal vademecum:
Gli animali selvatici hanno paura di noi, quindi non vanno accarezzati e manipolati. Inoltre, non bisogna parlare ad alta voce e non bisogna utilizzare gabbie.
Quando intervenire? In linea di massima si deve intervenire quando gli animali siano feriti, visibilmente debilitati, non reattivi e con equilibrio precario. I pipistrelli a terra vanno sempre raccolti.
Quando non intervenire? I giovani uccelli, se si trovano a terra ma in un ambiente non ostile, se hanno la livrea “giovanile”, se compiono piccoli saltelli pur senza volare: si stanno semplicemente svezzando e non devono essere raccolti. I cuccioli di mammifero se non sono feriti non vanno mai né raccolti né toccati.
Chi contattare? Prima di prendere qualsiasi iniziativa, chiamare sempre e comunque i Carabinieri forestali al 1515, i Corpi forestali regionali (quando presenti, soprattutto nelle regioni a statuto speciale), la Polizia provinciale al 112 (se operativa in quel territorio) e il Centro recupero fauna più vicino che saprà fornire consigli e indicazioni.
Come gestirli? Se per qualche motivo l’animale non può essere portato subito al Centro di recupero, deve essere lasciato in una scatola con qualche foro, in condizioni di semi-oscurità, verificando che non vi siano vie di fuga. Non improvvisare mai fasciature, steccature o altre medicazioni. Nel caso contattare un veterinario.
Come comportarsi con i mammiferi di medie e grandi dimensioni? In questo caso bisogna contattare subito le autorità competenti. Non toccare l’animale, non parlare ad alta voce, non illuminarlo con i fari della macchina, non accarezzarlo. Pipistrelli e ricci feriti possono essere raccolti.
Come comportarsi con gli uccelli? Se si trovano a terra, rondini, rondoni, balestrucci e uccelli senza piume vanno sempre raccolti. Possono essere adagiati, dopo aver indossando dei guanti, all’interno di una scatola con qualche foro. Vanno poi coperti con un telo. La stessa procedura può essere seguita per i piccoli mammiferi. Gli animali vanno consegnati il prima possibile al Cras più vicino.
FONTE: RIVISTANATURA.COM
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