La breve parentesi di maltempo in Italia, dei giorni scorsi, non deve distoglierci dal problema madre: il riscaldamento globale del pianeta. Anche l’estremizzazione dei fenomeni meteo sono dovuti proprio al calore in eccesso presente in atmosfera, quindi un semplice temporale estivo può trasformarsi in un tornado o in un uragano.
Non avremmo mai pensato che i nostri antichi timori relativi ad uno sconvolgimento climatico globale si sarebbero concretizzati così presto. Si perché, come ci assicuravano gli scienziati dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite), il massimo rischio per l’umanità era quello di arrivare a più 2 gradi di temperatura rispetto al 2.000.
Climatologi, fisici dell’atmosfera, storici del clima ed altri scienziati a metà degli anni ‘70 indicavano il rischio di un’accelerazione della temperatura terrestre (come sta accadendo ora) intorno al 2050, ma solo se fosse iniziato a sciogliersi il permafrost, perché in quel momento oltre alla CO2 si sarebbe immesso nell’atmosfera il CH4, ossia il metano, gas serra 22 volte più pericoloso dell’anidride carbonica. Il rischio previsto per il 2050 è stato abbondantemente superato, infatti il permafrost in Alaska e in Siberia ha iniziato a sciogliersi molto prima, già alla fine degli anni ’80 ed ora, mentre la media della temperatura terrestre ha raggiunto 1 grado in più, nelle aree vicine al circolo polare artico ha raggiunto un aumento di oltre 2 gradi centigradi.
Dimostrazione questa che la situazione climatica del pianeta è definitivamente compromessa. Ora molti scienziati stanno rivedendo i propri studi previsionali. Si parlava del rischio per l’umanità di arrivare al 2050 con più due gradi di temperatura media del pianeta, oggi invece, vista questa accelerazione inarrestabile dell’aumento della temperatura globale, c’è chi azzarda che nel 2050 non 2 gradi in più, ma forse 4 o 5. A quel punto cosa fare?
A parte che emigrare vicino ai poli, forse sarà necessario, come affermava il famoso astrofisico Stephen William Hawking (morto lo scorso anno) pensare a trovarci un altro pianeta. In tutto questo alcuni “grandi” della Terra ancora si chiedono se l’effetto serra è un’invenzione dei cinesi o di noi ambientalisti…
Filippo Mariani - AK. Informa n. 31
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