Un viaggio profondo e documentato alla ricerca dell’origine della vita sulla Terra.
E’ ormai scientificamente appurato che i “semi” della vita giungono dallo spazio veicolati da meteore e comete. Ci sono voluti decenni, ma più esattamente due millenni e 5 secoli, per accettare la teoria di Anassagora che già nel 496 a.C. asseriva che la vita venisse dalle stelle. Sua infatti la teoria della pluralità dei mondi, ossia l'universo è pervaso da forme caotiche di spore e semi che se ben allineate e indirizzate possono formare pianeti e stelle e la vita. Il tutto grazie al NOUS un qualcosa che presiede la costruzione dell'universo e il suo sviluppo. Pensate che questo si diceva 2500 anni fa.
Poi, però, giunse la grande censura delle religioni monoteiste
che asseriscono ancora che l’uomo fu creato sulla Terra da un Dio supremo che manipolò un
conglomerato di fango. Questa “storia” ce la siamo portata avanti fino a qualche decennio fa, poi la
scienza, in particolare l’astronomia e la genetica, con stretto rigore scientifico, ci ha dimostrato tutta
un'altra cosa e così la teoria della Panspermia Cosmica è stata riconsiderata. L’evento che riaprì la teoria
di Anassagora fu la tremenda pandemia della febbre spagnola che solo nell’emisfero nord del pianeta
causò in pochi anni più di 20 milioni di morti. Tutto iniziò dopo la prima guerra mondiale, negli anni
2019/20, dove alcuni scienziati ipotizzarono che i virus che causarono la grande pandemia della febbre
spagnola fossero giunti dallo spazio a seguito di due passaggi cometari avvenuti precedentemente
(1910).
Questo convincimento degli scienziati di allora fu possibile perché questa pandemia colpì persone
che da tempo vivevano isolate sulle montagne dei Pirenei e della Alpi e, quindi, senza contatti con altri
individui. Questa ipotesi, comunque, fu subito contestata da gran parte del mondo scientifico ancora
fortemente dipendente del dogmatismo della chiesa cristiana.
Tuttavia la ricerca scientifica sul rapporto atmosfera terrestre e spazio profondo andò comunque avanti e
nel 1960 la scienza ufficiale dichiarò la possibilità di interazione tra lo spazio e il nostro pianeta perché
nel cosiddetto vuoto spaziale erano presenti Polimeri organici complessi. Più tardi, verso la fine del 1970,
la scienza affermava che la Glicina, l'aminoacido più semplice, è presente nelle nubi interstellari.
E questa scoperta riaprì definitivamente la questione della Panspermia cosmica, infatti sappiamo che gli
Aminoacidi sono i mattoni della vita perché unendosi formano le Proteine (vedi nota alla fine
dell’articolo).
10
Nel 1974 lo scienziato Chandra Wickramasinghe, dell’Università gallese di Cardiff e allievo di Fred Hoyle,
pubblicò uno studio in cui dimostrava scientificamente che la polvere dello spazio e in particolare quella
delle comete sarebbe di origine organica.
Tale teoria rivoluzionaria alla fine è stata accettata dal mondo
scientifico. Secondo lo scienziato molte forme d’influenza virale non nascono sul nostro pianeta, “ma
piovono dal cielo sotto forma di polvere che contiene spore di virus…”
A partire dagli anni’90 finalmente la scienza cominciò a rivedere con serietà metodologica quanto 2.500
anni fa asseriva il filosofo greco Anassagora.
Furono così resi noti i pensieri e gli sperimenti del passato e
in particolare fatti conoscere gli scritti del 1845 del medico, fisico e filosofo tedesco Hermann von
Helmholtz che dicevano: « Una volta che tutti i nostri tentativi di ottenere materia vivente da materia
inanimata risultino vani, a me pare rientri in una procedura scientifica pienamente corretta il domandarsi
se la vita abbia in realtà mai avuto un'origine, se non sia vecchia quanto la materia stessa, e se le spore
non possano essere state trasportate da un pianeta all'altro ed abbiano attecchito laddove abbiano
trovato terreno fertile. »
Le scoperte sia in laboratorio che fuori hanno continuato a fornire elementi di riflessione, come il
ritrovamento di un meteorite trovato tra i ghiacci dell’Antartide, secondo il quale per gli scienziati
proveniva da Marte e che al suo interno conteneva fossili unicellulari.
Un altro punto a vantaggio della
teoria che la vita viene dallo spazio arrivò grazie a due sonde spaziali che hanno raggiunto due corpi
astrali vaganti all’interno del nostro sistema solare. La prima è stata la Sonda Rosetta dell’ESA che ha
fatto atterrare nel 2014 il suo lander su 67/P Churyumov-Gerasimenko, nucleo di una cometa e l’ultima,
ad agosto di quest’anno, una sonda giapponese sull’asteroide Ryugu. In tutti e due i casi dai primi esami
dei dati inviati sulla Terra si sono rilevate forti presenze di molecole organiche.
Un’altra importante dimostrazione che la vita viene dallo spazio fu vissuta direttamente da Accademia
Kronos, perché nata in casa nostra ed esattamente all’Università della Tuscia di Viterbo. Alcuni anni fa,
infatti, in collaborazione con la NASA furono spediti nello spazio muschi ed alghe in appositi alloggi per
essere poi esposti all’esterno della stazione orbitante, per un periodo di 6 mesi. Lo scopo era di valutare
se questi muschi e queste alghe microscopiche potessero resistere ai raggi gamma, al vento solare e ai
forti sbalzi di temperature siderali dai – 190 ai + 100° C.
Al ritorno sulla Terra questi campioni, per grande
meraviglia degli scienziati, avevano resistito e, dopo un po’, ripreso a svilupparsi. Lo scienziato italiano
che aveva gestito tutto l’esperimento è l’attuale prof. Silvano Onofri, fisico e biochimico tra i più esperti
al mondo nello studio dei batteri estremofili. I risultati di questo esperimento furono presentati 7 anni fa
a Viterbo in un convegno organizzato da Accademia Kronos.
Bene a questo punto siamo ormai consapevoli che la vita non è sorta spontaneamente sul nostro
pianeta, ma che è arrivata dallo spazio sotto forma di proteine o, forse, di batteri o, ancora, di esseri
unicellulari più complessi. Elementi questi che trovando qui sulla Terra “terreno fertile” nei milioni e
milioni di anni hanno creato la vita come oggi la conosciamo.
Quindi lasciamo da parte le “favole” della
creazione e guardiamo invece con occhi liberi da bende dogmatiche la realtà che ci circonda. Dobbiamo
quindi dire all’astronomia, alla genetica e ad altre scienze, grazie perché finalmente ci hanno consentito
di uscire fuori dall’oscurantismo di 2000 anni e, liberi da ogni preconcetto, poter finalmente
incamminarci verso la strada che dovrebbe condurci verso la verità. Oggi questo lo possiamo fare e dire
tranquillamente, forse al tempo di Giordano Bruno saremmo finiti al rogo.
(ELM)
NOTE DI APPROFONDIMENTO
Le proteine sono macromolecole, grandi molecole, costituite da catene di molecole più semplici, gli
amminoacidi, unite tra loro attraverso un legame chimico, il legame peptidico. Gli amminoacidi sono 20,
tutti diversi tra loro, ed è possibile ottenere un infinito numero di proteine a seconda del tipo, del
numero e dell'ordine di sequenza con cui vengono legati i diversi amminoacidi. Il nostro organismo riesce
a sintetizzare alcuni degli amminoacidi necessari per costruire le proteine, ma non è capace di costruirne
altri, che vengono perciò definiti essenziali e devono essere introdotti con gli alimenti. In chimica gli
11
amminoacidi sono molecole organiche che nella loro struttura recano sia il gruppo funzionale amminico
(delle ammine) (-NH2) sia quello carbossilico (degli acidi carbossilici) (-COOH).
Panspermia dal Greco: πανσπερμία da πᾶς, πᾶσα, πᾶν (pas, pasa, pan) "tutto" e σπέρμα (sperma)
"seme"
**
(Fonte: A.K. Informa N. 44)
Mi domando: che l'uomo sia nato da una fecondazione planetaria, come dice l'art. di ELM, o che sia stato modellato dalle "mani di Dio" (si fa per dire!), che differenza fa?Ci sarà pur stato un momento, un giorno, un mese, un anno, un secolo, un millennio, un'era, un eone, in cui il primo uomo si è alzato in piedi e ha cominciato a camminare. Ma prima di quel preciso momento, cosa c'era? Dio.La differenza sta solo nel modo in cui è stato divulgato e difeso il concetto di "creazione" da parte di individui assetati di potere che non hanno mai ammesso la diffusione di idee contrarie alle loro, perché avrebbero potuto minarne la supremazia.E questi esseri assetati di potere sono quelli che, di epoca in epoca, si sono incarnati per portare avanti le loro idee, utilizzando i mezzi a disposizione in ciascuna epoca.E la reincarnazione finalizzata a portare avanti le proprie scoperte, fatte nelle vite precedenti, vale anche per quegli scienziati che oggi hanno fatto le scoperte di cui parla l'articolo. Magari Anassagora è poi rinato come Chandra Wickramasinghe e, con le tecniche moderne, ha rielaborato e diffuso la sua idea anche materialmente e non solo filosoficamente come nel 500 A.C..
RispondiEliminaScrive Marco Bracci a mezzo email: "Mi domando: che l'uomo sia nato da una fecondazione planetaria, come dice l'art. di ELM, o che sia stato modellato dalle "mani di Dio" (si fa per dire!), che differenza fa?
RispondiEliminaCi sarà pur stato un momento, un giorno, un mese, un anno, un secolo, un millennio, un'era, un eone, in cui il primo uomo si è alzato in piedi e ha cominciato a camminare. Ma prima di quel preciso momento, cosa c'era? Dio.
La differenza sta solo nel modo in cui è stato divulgato e difeso il concetto di "creazione" da parte di individui assetati di potere che non hanno mai ammesso la diffusione di idee contrarie alle loro, perché avrebbero potuto minarne la supremazia.
E questi esseri assetati di potere sono quelli che, di epoca in epoca, si sono incarnati per portare avanti le loro idee, utilizzando i mezzi a disposizione in ciascuna epoca.
E la reincarnazione finalizzata a portare avanti le proprie scoperte, fatte nelle vite precedenti, vale anche per quegli scienziati che oggi hanno fatto le scoperte di cui parla l'articolo. Magari Anassagora è poi rinato come Chandra Wickramasinghe e, con le tecniche moderne, ha rielaborato e diffuso la sua idea anche materialmente e non solo filosoficamente come nel 500 A.C..
Saluti, Marco"