Pescara, 19 gennaio 2020 - Giornata piovigginosa, non fredda, come ogni domenica sono andato sulla spiaggia a passeggiare e mi sono incontrato con il solito gruppo di amici che gioca al calcio. Alla fine della partita sotto la pioggerellina fine della perturbazione atlantica ci siamo fermati un po' a parlare e uno di noi ha tirato fuori la storia del paradosso comma 22: quando si è militari e si fa la domanda per essere esonerati dal servizio dichiarando di essere pazzi, la domanda non viene accettata perché ne siamo consapevoli e se siamo consapevoli non siamo pazzi...
Derivato dall'antico paradosso di Epimenide:
"La frase seguente è vera. La frase precedente è falsa".
Il paradosso riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove, in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta e vi è solo un'unica possibilità. Nella lingua inglese viene citato, di solito, con il significato di circolo vizioso.
Usciamo di casa chiudiamo la porta dietro di noi e scopriamo di avere lasciato le chiavi della macchina in casa e che le chiavi di casa sono nella macchina chiusa a chiave.
Come cercare in una stanza al buio qualcosa che non c'è.
Se chiudiamo gli occhi e tutto quello che vediamo sarà nostro!
Sulla strada del ritorno vedo da lontano un capannello di persone con il camion dei pompieri parcheggiato nei paraggi con il lampeggiante acceso, una lunga scala appoggiata a un grande albero di pino e un pompiere in cima con altri tre pompieri che reggono la scala, cercano di recuperare un gatto nero che si era rifugiato sul grosso pino.
Una donna preoccupata, lo chiama: "Mia... Mia... Mia!"
Il gatto è passato tra i rami su un altro albero così pure i pompieri hanno cambiato appoggio e alla fine scuotendo il ramo, il gatto è precipitato dall'altezza di una decina di metri, anche se caduto in piedi è subito fuggito via terrorizzato, commenti tra i passanti! Poi mi sono avviato verso casa. Era la prima volta che assistevo al classico salvataggio del gatto sull'albero.
Sulla spiaggia ho trovato una carta fortunata: la donna, l'otto di coppe, simbolo di saggezza, fiducia, armonia... amore.
Ferdinando Renzetti
ferdinandorenzetti@libero.it
"La frase seguente è vera. La frase precedente è falsa".
Il paradosso riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove, in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta e vi è solo un'unica possibilità. Nella lingua inglese viene citato, di solito, con il significato di circolo vizioso.
Usciamo di casa chiudiamo la porta dietro di noi e scopriamo di avere lasciato le chiavi della macchina in casa e che le chiavi di casa sono nella macchina chiusa a chiave.
Come cercare in una stanza al buio qualcosa che non c'è.
Se chiudiamo gli occhi e tutto quello che vediamo sarà nostro!
Sulla strada del ritorno vedo da lontano un capannello di persone con il camion dei pompieri parcheggiato nei paraggi con il lampeggiante acceso, una lunga scala appoggiata a un grande albero di pino e un pompiere in cima con altri tre pompieri che reggono la scala, cercano di recuperare un gatto nero che si era rifugiato sul grosso pino.
Una donna preoccupata, lo chiama: "Mia... Mia... Mia!"
Il gatto è passato tra i rami su un altro albero così pure i pompieri hanno cambiato appoggio e alla fine scuotendo il ramo, il gatto è precipitato dall'altezza di una decina di metri, anche se caduto in piedi è subito fuggito via terrorizzato, commenti tra i passanti! Poi mi sono avviato verso casa. Era la prima volta che assistevo al classico salvataggio del gatto sull'albero.
Sulla spiaggia ho trovato una carta fortunata: la donna, l'otto di coppe, simbolo di saggezza, fiducia, armonia... amore.
Ferdinando Renzetti
ferdinandorenzetti@libero.it
Commento di Anna: “Stesso atteggiamento per chi, come me, parla di manipolazione climatica per mezzo di scie aree onde Haarp per far viaggiare veloce il 5G. L'essere umano trae un gran piacere a distruggere questo meraviglioso e forse unico pianeta. Fermate il mondo, voglio scendere!”
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