Spilamberto 8 febbraio 2020: Flash Mob in mascherina per dire no al Polo Logistico Amazon
Perché
siamo qui? Siamo qui per avere delle risposte. Per dialogare e
confrontarci. Per esprimere la nostra posizione di cittadini che
pretendono di essere amministrati da una politica capace e attenta ai
bisogni della comunità.
Da mesi
aspettiamo risposte concrete dall’amministrazione, mentre ciò che
abbiamo letto sui giornali sono solo slogan, frasi d’effetto o giri
di parole.
Noi portiamo
i numeri, i dati: noi facciamo parlare la scienza. I più grandi
problemi dell’Emilia Romagna sono l’inquinamento dell’aria, il
traffico e la cementificazione smisurata ed è su questi tragici dati
che vogliamo un’inversione di marcia. Mentre il progetto di questo
polo logistico porterà ad un aumento di oltre 2000 veicoli al
giorno, con il conseguente incremento di possibili incidenti, in una
Terra di Castelli dove la percentuale è già quasi doppia rispetto a
quella della provincia e dell'intera regione. Il tutto, lungo assi
stradali che il Piano regionale dei trasporti non considera adatti
all’e-commerce!
La
costruzione del polo logistico causerà la scomparsa di un’altra
area verde che poteva essere destinata ad agricolo, e che invece
potrebbe accogliere un ecomostro di dimensioni pari al nostro centro
storico!
Noi viviamo
in una delle aree più inquinate d’Europa, la Pianura Padana e
l’Italia è la prima nell’Unione Europea per morti premature da
biossido di azoto e la seconda per il particolato fine. Pensate
all’impatto di oltre 2000 veicoli al giorno in più sulla qualità
della nostra aria! È la stessa Arpae, Agenzia regionale per la
protezione ambientale, a confermare la relazione tra inquinamento
dell’aria e rischio di tumori al polmone. Ma ci sono altre malattie
respiratorie, neurologiche e renali di cui l’inquinamento è oramai
una causa conclamata.
Ma
quando capirà chi amministra che la vera emergenza è la tutela
della nostra salute? Ancora siamo al punto di contrapporla al lavoro,
come se si dovesse scegliere fra il vivere o il lavorare? È giunta
l’ora di non abbassare più la testa a questi subdoli ricatti! È
la Costituzione a dirlo: l’articolo 32 recita “la
Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.
Spilamberto
è un paese di eccellenze enogastronomiche che ne costruiscono una
precisa identità. Qui c’è l’aceto balsamico tradizionale, il
nocino, gli amaretti, il parmigiano, il lambrusco e gli alberi da
frutto. Questa è la nostra storia. Ed è anche un paese nel quale i
commercianti lottano per tenere aperti i loro negozi, che ravvivano i
nostri centri storici e sono avamposti di sicurezza. Sono loro che
dobbiamo difendere ed aiutare, non certo un anonimo commercio online
che ci rende individualisti, ossessivamente consumisti e sempre più
soli. O che genera posti di lavoro che non tutelano certo i diritti,
la qualità e la dignità.
L’elenco
delle conseguenze che scaturiranno da una scelta così inopportuna ci
fa comprendere l’entità di questa follia; non vogliamo abituarci
ad avere la mascherina anti-smog per poter respirare senza
avvelenarci. Vogliamo continuare ad indossare maschere solo a
Carnevale, solamente per divertimento.
Perciò,
continueremo a batterci per difendere il bene più prezioso: la
salute del nostro territorio e di chi lo abita. Speriamo di avervi
sempre al nostro fianco.
Maddalena Vandini - Portavoce del comitato No variante Rio Secco
Articolo collegato:
http://retedellereti.blogspot.com/2020/02/spilamberto-chiede-piu-ossigeno-flash.html
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Mio commentino: "Tra gli ecologisti di Spilamberto che chiedono "Più ossigeno e meno Amazon" c'eravamo anche noi della Rete Bioregionale Italiana. Abbiamo voluto partecipare a questa sacrosanta manifestazione per aiutare la giusta causa"
Nella foto potete vedere Caterina e Paolo davanti al monumento alla famiglia di Spilamberto con un volantino di protesta
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