REIMMAGINARE è RIVOLUZIONARIO lo afferma Rob Hopkins, fondatore del Movimento per la Transizione e autore del libro Immagina se
La tesi è che per vincere la crisi climatica possiamo concepire l’idea di un nuovo presente e futuro, e spegnere internet e non si tratta solo di scegliere di comprare cibo bio o mettere qualche pannello solare sui tetti. Possiamo ripensare come funzionano i nostri sistemi alimentari, energetici, educativi. Nei diversi livelli di immaginazione, c'è quello individuale e c’è anche un livello collettivo.
E’ questo tipo di immaginazione che viene coinvolta, quando mettiamo più persone all’interno dello stesso spazio. A quel punto entra in gioco l’immaginazione collettiva. Iniziamo a costruire sulle idee degli altri, creiamo qualcosa di molto più grande di ciò che avremmo potuto imaginare ognuno per conto proprio. Cè un capitolo dedicato alla scuola, su come sarebbe il nostro sistema educativo se la sua intenzione principale fosse sviluppare le potenzialità immaginative dei giovani, in cui racconto storie di scuole e modelli educativi, che stimolano l’immaginazione invece di bloccarla.
Abbiamo capito che non è una buona idea impacchettare i ragazzi in scuole sovraffollate. Al tempo stesso, abbiamo visto i limiti della didattica a distanza. Allora perché non trasformare le città nelle aule per ragazze e ragazzi per i prossimi anni? Le città sono piene di spazi inutilizzati e di persone che non esercitano la propria professione: Perché non usare la città come una scuola e i suoi abitanti come maestri? Portare i bambini all’esterno il più a lungo possibile, a fare lezione sotto gli alberi, nei parchi, negli edifici pubblici, nelle piazze e imparare da meccanici, falegnami, maestri di yoga, artisti, chef. Sarebbe un esperimento affascinante. Possiamo farlo...
Consigliato da Ferdinando Renzetti
Sarebbe da fare non solo in tempo di covid......
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