Poche centinaia di navi da crociera inquinano quanto vari milioni di automobili. In Europa le aree portuali che più ne risentono sono quelle di Barcellona, Palma di Maiorca, Venezia e Civitavecchia.
Lo speronamento di un battello da parte della nave da crociera MSC Opera, avvenuto il 2 giugno u.s. nel canale della Giudecca, ha riacceso i riflettori sull’impatto delle grandi navi nella laguna di Venezia e, più in generale, nelle località turistiche. Il cospicuo giro di affari che muove questi colossi del mare non turba solo il panorama o la quotidianità cittadina, sconvolta da turisti frettolosi che si trattengono poche ore, ma inquina e altera delicati equilibri ecologici. Non da ultimo, minaccia la salute dei residenti: in termini di inquinamento atmosferico, il traffico navale rimane il settore meno regolamentato dei trasporti.
Un rapporto pubblicato da “Transport & Environment” – coalizione europea che raduna le principali associazioni impegnate nella lotta all’inquinamento atmosferico – evidenzia come, nonostante l’esiguità del loro numero e la breve permanenza, in molte città portuali le navi da crociera rappresentino una sorgente imponente di emissioni inquinanti, in alcuni casi perfino maggiore del traffico veicolare. “Nelle città, le amministrazioni limitano la circolazione delle automobili a diesel più inquinanti. Eppure, accolgono navi da crociera alimentate da alcuni tra i carburanti in assoluto più sporchi”, ha commentato Faig Abbasov, coordinatore del gruppo di lavoro.
Basandosi sulle informazioni trasmesse dai sistemi di identificazione automatica (AIS) montati sugli scafi, i ricercatori hanno ricostruito gli spostamenti di 203 navi da crociera durante il 2017 all’interno della zona economica esclusiva delle nazioni europee. In quest’area, che si estende fino a 200 miglia nautiche (circa 370 chilometri) dalla costa, i paesi hanno pieno diritto di gestione e sfruttamento delle risorse naturali. Per ogni nave, è stato stimato il consumo e quindi le emissioni rilasciate in atmosfera, assumendo che gli armatori avessero rispettato i vincoli sul contenuto di zolfo dei carburanti usati e sulle emissioni di ossidi di azoto, che sono differenti a seconda delle aree attraversate…
Davide Michielin
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