1 Non aspettare che i partiti facciano le loro scelte indisturbati, per poi criticarli (o appoggiarli), ma…
2 Informarsi bene su quali liste intendono presentarsi alle elezioni, non dare per scontate le alleanze/coalizioni, eventualmente esprimere la propria opinione sull’opportunità o meno di partecipare a una coalizione;
3 Proporre (come Comitati, Associazioni, singole persone impegnate per l’ambiente e la salute) punti precisi da inserire negli impegni elettorali (programmi) ed eventualmente proporre (anche a loro insaputa) singole persone -possibilmente non solo maschi- da candidare;
4 Per esempio, da ecologista, proporrei questi tra i punti fondamentali:
- Progettazione ed attuazione dell’eolico off-shore (come la Danimarca che si avvia al 1005 di energie rinnovabili) e abbandono totale di gas, carbone e, ovviamente, nucleare;
- Progettazione ed attuazione del fotovoltaico su tutti i tetti e le pareti pubbliche (edifici, stazioni, pensiline ecc.)
- Obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani “porta a porta”, riciclo totale (anche di pannoloni/ini) e riduzione degli imballaggi con obbligo di vuoto a rendere con cauzione
- Eliminazione di ogni sussidio, anche mascherato, ai combustibili fossili, a partire dagli aerei;
- Potenziamento della rete ciclabile e dei trasporti pubblici elettrici nelle città
- Abbandono definitivo del progetto TAV Torino-Lione e potenziamento delle ferrovie locali;
- Basta spese militari, stornare subito il 20% del bilancio della “Difesa” a scuole ed ospedali.
Michele Boato
Considerazioni aggiunte:
Considerando che il desiderio di vivere in un paese in cui equilibrio e armonia siano percepiti come tali dai cittadini che vi abitano sia del tutto auspicabile, occorrerà anche chiedersi se è percepibile la necessità della solidarietà tra cittadini per riuscirci. E maggiore è la percezione dei deficit che gravano sulle nostre vite e diverso è il modo di concepire ed esprimere la solidarietà dei cittadini, che spesso partecipano a movimenti variamente orientati a temi specifici che lungo il cammino, prima o poi, si costituiranno in partito poltico per concorrere, dalla parte della rappresentanza istituzionale al tentativo di inverare quel desiderio. Il problema è che ci proviamo divisi da separati in casa, sulla separazione della specializzazione nei tanti ambiti in cui sia necessario intervenire, frammentando la solidarietà sull'insieme rappresentato dall'obiettivo comune, di mettere in equilibrio armonico la comunità e l'ambiente in cui vive. Così, tutti commettiamo il medesimo errore di valutazione, nella convinzione di contare qualcosa nell'agone politico, sottovalutando che la medesima valutazione è anche degli "altri", delle associazioni e movimenti che vogliono la stessa cosa, perdendo di vista di essere umili a sufficienza da utilizzare la solidarietà come strumento per azioni etiche collettive, visto che siamo tutti collegati dal medesimo obiettivo solidale: unire i cittadini per determinare la nascita della democrazia per la prima volta nel nostro paese e rendere possibile il Governo del Popolo. Così, tutti dovrebbero per logica, lavorare sulla prospettiva di una confederazione solidale di popolo. Se invece, avviene, che ciascuno aspiri a unire parlando al "proprio popolo", è ovvio pensare che accadrà una separazione di fatto, perché il manico, o i manici, che ne rappresentano la leadership, non hanno l'umiltà di lavorare sull'ipotesi comune. E' quel che accade nella realtà dappertutto, ma nulla toglie al desiderio di vivere in un paese in cui equilibrio e armonia siano percepiti come tali dai cittadini che vi abitano.
Ciò detto, però, dalla realtà osservata, ascrivendomi alle persone che hanno capacità percettive e consapevolezza sufficiente ad articolare pensieri appropriati alla situazione politica, creatasi con le dimissioni di Draghi, per quanto detto fin qui, permettetemi di mettermi per un attimo nella veste del "consulente". Allora, con tutta l'umiltà del caso, dalla parte di un cittadino consapevole, non si può evitare di riflettere sulla tempesta perfetta che sta per abbattersi sull'Italia e i suoi cittadini. ll Banchiere centrale ha giocato d'anticipo e ha abbandonato la nave alla deriva, perché ben presto sarebbe divenuta ingovernabile. Che poi abbia trovato i cani attorno all'osso da spolpare pronti a governarci, per renderci sempre più indolenti e rassegnati e poveri di "risorse", è la rappresentazione della realtà che produrranno le elezioni del 25 settembre, con le cadenze in cui entro agosto occorrerà presentare partito e liste.
Logica vorrebbe che non pensassimo neanche per un attimo a cercare di confederarci (o federarci) con chicchesia, o supporre di essere a sufficienza forti da andare da soli, ma di utilizzare questo tempo per costruire una ipotesi di lavoro produttivo da questa parte, mentre molti, ma direi proprio tutti, si leccheranno le ferite per non aver avuto la serena umiltà di quel che proponeva loro la realtà , per quella che è. I tempi saranno duri e solo le capacità di un popolo che saprà raccogliere tutte le risorse residue che gli resteranno, potrà uscire da questa che si annuncia essere, appunto, una tempesta perfetta. Mi piacerebbe entrare nel merito, ma ora quel che conta è, sulla certezza assoluta che nulla potrà cambiare il destino segnato dell'arrivo al governo e alla maggioranza parlamentare dei cani affamati di turno, di togliere loro il diritto del valore etico della "rappresentanza" facendo in modo che ne avvertano la novità e il pericolo reale che contiene, lavorando da qui e da ora per invitare a "non votare", mentre si costruisce un modello di democrazia partecipativa e deliberativa, per costituire il "Governo Ombra del Popolo Italiano", i cui membri, sulla partecipazione popolare e di coloro feriti dall'esperienza di averci voluto provare, saranno i votati al governo (ombra) del popolo italiano, in nome dei principi democratici dalla deliberazione di voto dei partecipanti. In tale ambito, si potranno costruire le ipotesi sociali, economiche e poltiche di matrice ecologica proposte, in cui si delineano principi organizzativi industriali di filiera bottom up e diffusiva da impresa sociale, ampliando il significato strategico e operativo utilizzato per le Comunità Energetiche locali che definiscono "prosumer", nel senso che i cittadini che partecipano a fattori di sviluppo economico solidale e distribuito sul piano locale che, come è sancito dal diritto, possono consumare energia rinnovabile tra loro auto prodotta, ma ampliare le attività di servizi alla comunità anche in altri ambiti. Perché tutto questo è più che urgente? Perché il prossimo Parlamento e Governo durerà proprio poco, se questo è lo spessore morale e il valore etico di coloro che si accingono a spolpare l'osso di quel che resta dell'Italia, illudendosi che tutti noi resteremo a guardare. Buona vita solidale a tutti." (gtomei@advocacy.it)
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