La PDL per l’Agricoltura Contadina approvata nel maggio 2021 senza opposizione alla Camera dei Deputati è decaduta perché il Senato non ha saputo convertirla in legge.
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Dopo oltre 12 mesi ferma in Commissione Agricoltura, la fine anticipata della legislatura ha quindi dato il colpo di grazia alla PDL che secondo noi avrebbe dovuto passare senza indugi.
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L’occasione storica persa è gravissima. Le crisi climatica, economica e sociale richiedono una capacità di visione ampia che il Senato non ha avuto: nessuna possibilità per centinaia di migliaia di piccole aziende contadine, che durante la pandemia hanno dimostrato maggiore capacità di resilienza, di venire riconosciute come componenti fondamentali della catena alimentare.
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L’Agricoltura Contadina è maggioritaria in Italia, ma manca una legislazione adeguata che la inquadri all’interno delle diverse agricolture presenti, riconoscendo dignità e diritti a chi vi opera per la Sicurezza e la Sovranità Alimentare del Paese a vantaggio di tutta la collettività.
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Una grave carenza legislativa, che contribuisce alla sistematica sparizione delle aziende agricole di piccole dimensioni (diminuite di 2/3 negli ultimi 38 anni, aggiunge migliaia di ettari agricoli al latifondo improduttivo o all’abbandono, favorisce la proliferazione di specie selvatiche che danneggiano colture e invadono spazi urbani minacciandoli di pericolose zoonosi.
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La PDL individuava un utilizzo razionale ed efficace delle terre abbandonate favorendo il reddito di migliaia di piccoli produttori, in linea con la Dichiarazione sui Diritti dei contadini e di altre persone che lavorano nelle aree rurali dell’ONU e in occasione della decade delle Nazioni Unite dedicata all’agricoltura familiare.
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Il Senato ha preferito dare priorità ad altre leggi che si pongono in potenziale conflitto con normativa europea e disciplina sulla concorrenza; non favoriscono la transizione ecologica delle produzioni agricole; non premiamo chi partica modelli di produzione agroecologici e favorisce la biodiversità animale e vegetale, la diversificazione e gli avvicendamenti colturali, la tutela e la conservazione del territorio nei suoi aspetti ambientali e paesaggistici; non attribuiscono il giusto riconoscimento a chi trasforma le materie prime aziendali con metodologie tradizionali di uso locale privilegiando forme di economia solidale e partecipata.
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Continueremo a impegnarci in tutti i modi e in tutte le sedi affinché le nostre lotte convincano tutti parlamentari a varare finalmente una legge che riconosca a contadini e contadine quella dignità e quei diritti che chiediamo con forza da tanti anni per l’ottenimento della Sovranità Alimentare!
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Campagna Popolare per una Legge che riconosca l’Agricoltura Contadina in Italia
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