I ghiacciai polari si stanno sciogliendo molto più velocemente di quanto previsto dagli scienziati. Siccità, incendi e inondazioni stanno devastando il pianeta, costringendo allo sfollamento decine di milioni di persone. E questo è solo l’inizio.
È tempo di dire la verità. Non possiamo permetterci di aspettare oltre. Non possiamo permetterci di fingere che lo stesso sistema politico-economico che ha causato i più alti livelli storici di distruzione ecologica nella storia umana sia lo stesso sistema che li risolverà. Qui, negli Stati Uniti, – il paese al mondo responsabile dei più alti livelli di emissioni di carbonio nell’atmosfera terrestre – abbiamo un compito politico e sociale molto difficile a cui far fronte.
Dobbiamo dire la verità sui limiti ecologici della Terra, sulle leggi della fisica e su ciò che sta causando il collasso dei nostri ecosistemi, se vogliamo avere qualche possibilità di un futuro abitabile per noi stessi, i nostri figli e nipoti. Dobbiamo dire la verità, se nutriamo qualche speranza nella civiltà umana.
Ma nell’affermare questa verità, ci troviamo di fronte a una terribile realtà politica che pochi sono disposti ad ammettere. Molti di noi comprendono la scienza. Sappiamo che la capacità del nostro pianeta di ospitare l’uomo dipende da un equilibrio molto delicato di condizioni fisiche ed ecologiche che sono state presenti solo per un breve periodo durante la vita della Terra. La Terra esiste da miliardi di anni, ma gli esseri umani moderni, come li conosciamo, sono qui solo da circa 200.000 anni.
Stralcio di un articolo di Erin McCarley *
* Giornalista e autrice indipendente statunitense. L’articolo è originariamente apparso sul sito dell’organizzazione marxista rivoluzionaria britannica “Counterpunch“, ripreso da Sinistra in Rete.
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