Come mai la storia è storia di conflitto? Una possibile via d’uscita in 12 mosse.
Ideali
Ci muoviamo secondo ideali, credendo di esser loro fedeli.
Realtà
Ma la realtà è un’altra cosa e, a volte, non li rispettiamo.
Coerenza
La contraddizione ha una tale frequenza che possiamo dire di essere tutti stati incoerenti.
Prima pietra
Dunque, davanti al comportamento altrui, scagliare pietre è quanto meno inopportuno.
Patologia
Tuttavia, insistiamo nelle critiche a ciò che fanno gli altri.
Osservazione
È un’osservazione, penso, alla portata di tutti.
Libertà
Una volta compiuta realizziamo il concetto di libertà di parola.
Rispetto
Ciò comporta un livello di rispetto per il prossimo altrimenti inferiore.
Tolleranza
Il rispetto implica tolleranza, non più etica ma estetica.
Reciprocità
In quell’estetica, fatta di capire attraverso il sentire, prende forma un mondo prima precluso, in cui la pari dignità domina sulla prevaricazione.
Riconoscimento
Ovvero il riconoscimento che tutti siamo identici, che le differenze non sono formali e che è un arbitrio stilare graduatorie di merito.
Evoluzione
Dunque, riconoscere la disumanità della coerenza apre a porte che conducono a stanze in cui la conflittualità è ridotta e la cultura tende ad eliminarla. Riconoscere che l’altro non è che un noi in altro tempo, forma, spazio, possiamo concepire e realizzare la pari dignità. Culmine che implica la consapevolezza che non si lotta contro il male dando contro alle persone, semplici latrici transitorie, ma accogliendole.
Lorenzo Merlo
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