Scrive una cittadina esasperata dai rumori molesti: ”Vivo in un paese dove durante certi periodi dell'anno, con la scusa di ravvivare la comunità, si organizzano manifestazioni rumorose e pacchiane. Il massimo del disturbo acustico avviene durante le cosiddette sagre e feste paesane durante le quali i rumori e le musicacce elettroniche sfondano i timpani con strascichi fino alle prime ore del mattino. A cominciare dalla primavera sino all'autunno è un logorio della "vita moderna". Per limitare la cosa non so quante volte ho dovuto parlare con gli amministratori e comunque non si è risolta...”
Mia rispostina: “...ti capisco, puoi tentare la strada del richiedere il controllo dei decibel, di solito ci si rivolge al comune di residenza, se non fanno loro il controllo magari ti indicano l'ente preposto. Comunque oltre a scrivere una lettera di protesta all'amministrazione invia lettere aperte anche ai giornali lamentandomi per i decibel in eccesso, pian piano abbasseranno il volume degli altoparlanti, si spera...
Si può tentare anche la via legale, secondo la Corte di Cassazione, per l'accertamento del disturbo della quiete pubblica (art.659 c.p.), non sempre è necessario che la verifica del superamento della soglia della normale tollerabilità sia effettuata con verifica strumentale e conseguente perizia o consulenza tecnica.
Quest'ultima, con la conseguente configurabilità del reato di disturbo della quiete pubblica ex art 659 cp, può essere determinata dai giudici anche basandosi sulle dichiarazioni dei presenti in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti.
Ultima ratio: cambia casa e vattene in un posto il più possibile disabitato, sperando che lì non arrivino i rave party, infatti i luoghi nella natura sono i più ricercati dai rumoristi abusivi...
P.D'A.
Scrive R.T. a commento dell'articolo: “Uno dei tanti precipizi culturali/sociali/umani,dei cosidetti italiani. Rispettare e non arrecare danno ad una primaria funzione fisiologica come il sonno, viene ritenuto dai più, appoggiati spesso dalle pubbliche amministrazioni, come non importante e sicuramente secondario a qualsiasi manifestazione pubblica o privata che entri nelle case della gente attraverso il rumore, e non invitata!”
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