Il nostro presidio di Disarmisti esigenti e collaboratori dal 16 al 19 luglio 2024 davanti alla sede del Parlamento europeo rimarca un impegno preciso: non la faremo passare liscia a chi usa la retorica della pace e poi vota a presidente della Commissione UE Ursula von Sturmtruppen (come la chiama Marco Travaglio).
E nemmeno a chi non la vota solo per motivi di schieramento partitico, andando poi ad appoggiare con il voto gli aiuti militari a Zelensky.
Lo illustriamo in una conferenza stampa a Roma, il 9 luglio 2024, alle ore 11:00, presso la LIBRERIA D'AMICO, via Silvio D'Amico 1 - Roma.
Nella UE, buona parte della pseudo "sinistra" dichiara che è giusto che l'"aggredito" resista militarmente all'"aggressore" (senza approfondire le ragioni recondite delle posizioni assunte).
Sappiamo quale è la prassi di molti, che si proclamano e credono pacifisti, ad esempio, molti votanti il PD, partito tra i pilastri della maggioranza che si forma per fare la guerra. Basta loro camminare e gridare "Viva la nonviolenza!", o persino "Abbasso la NATO!", in cortei o in iniziative senza alcuna strategia, senza alcuna vertenzialità rispetto ai governi che fomentano nella pratica la violenza della guerra. Assenza assoluta e silenzio nei momenti in cui vengono prese le decisioni per la "pace giusta" attraverso la vittoria militare.
Quelle che legittimano le macchine sociali che poi portano avanti concretamente la corsa agli armamenti e ai massacri.
Lo abbiamo visto quando, in Italia, si sono approvati gli aiuti militari all'Ucraina. (Ma quello che riteniamo il vizio di esprimere sé stessi quale discorso auto rassicurativo non è purtroppo appannaggio esclusivo di chi ha votato PD).
Stiamo, allora, attenti a certe "unità contro la destra" che considerano l'opposizione alla guerra addirittura "divisiva".
Non è forse il clima bellico che si coltiva con la militarizzazione dell'intera società il più fertile incubatore dei fascismi?
Noi siamo a Strasburgo appunto per vigilare e documentare.
Un minimo di coerenza tra parole ed opere ci vuole! E, come Diogene, il filosofo cinico che cercava in Atene l'uomo giusto, andremo a cercare le/gli eurodeputati oneste/i che, in nome dei popoli che non vogliono essere massacrati, prendono seriamente l'impegno all'obiezione alle guerre: facciano da sponda istituzionale ai movimenti di base che si danno da fare con le azioni dirette, le obiezioni, la disobbedienza civile nonviolenta!
Ma anche chi voterà contro la Commissione UE della nuova legislatura è probabile che approvi la sua politica di sostegno all'autodifesa armata dell'Ucraina, portata avanti nella forma della guerra ad alta intensità.
Quello che invece noi sosteniamo è che, nelle condizioni tecnologiche e sociali contemporanee, da "villaggio globale" di fatto, non si può più immaginare una "guerra giusta", come ha capito, tra i leader mondiali, Papa Francesco.
E perché ogni rivendicazione tribale ci distoglie dal compito principale che oggi compete a tutte e tutti ai quattro angoli del Pianeta, alla comune umanità che siamo: la pace con la Natura, una nuova civilizzazione che, ad esempio, ci eviti la catastrofe globale del collasso climatico e ponga le basi di una società non fondata sullo sfruttamento dei corpi viventi, umani, animali, degli ecosisistemi.
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