venerdì 20 settembre 2024

L'immensa regressione e l'orto che ci aspetta...


Pensiero poetico per l'equinozio d'autunno 2024



 
Discutiamo di etica e sviluppo, filosofia e avvenire per limitare l’entropia che minaccia la distruzione irreversibile del pianeta. 

Utilizziamo la conoscenza come cura-pensiero per distinguere tra la ricchezza ad ogni costo e il valore che va rimesso al centro. 

Diciamo No al cambiamento fine a se stesso, siamo per una nuova percezione dell’avvenire fondata sull’etica e sulla capacità consapevole di affrontare la negatività dell’auto-dissoluzione. 

Tra le linee che liberano dall’immensa regressione spesso pensiamo a coltivare un orto piccolo o grande che sia, quello che conta è la sensazione che si prova a viverlo. Il più puro dei piaceri umani sentire la necessità di contornarsi di piante di diversa natura, per creare scenografie verdi, tra i fiori e gli alberi trovano spazio piante edibili distribuite come piante ornamentali; punti di sosta e di ombra tra gli orti e i piccoli giardini gestiti e curati per creare luoghi che badano all’atmosfera che si respira e alle sensazioni piacevoli che danno.

Intento bioregionale inviato da Ferdinando Renzetti



Non più con poco sole aria maligna,
non più la via tumultuosa e stretta,
ma l'alto, d'onde la città soggetta
apparisce una grande orma sanguigna;

ma il mio libero cielo e la mia vigna
che al sole i succolenti acini affretta,
dove ogni zolla sempre un germe aspetta
che subito fiorisce e non traligna!

Tornare a'i cieli eterni e della terra
a'i frutti eterni, nuda erger la testa
a l'aquilone purificatore.

E, riscattato d'ogni intima guerra,
sorgere a l'alba ad offerire, in festa
alla natura e a Dio tutto il mio cuore.

Giulio Gianelli 

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