lunedì 12 maggio 2025

Fermare l'industria delle armi...



L’Italia sta per acquistare altra tecnologia militare da Israele con il programma Gulfstream G-550 (ripreso da peacelink.it)

Siamo in tempo per mobilitarci. Infatti la Commissione Difesa del Senato non ha ancora espresso il parere sullo schema di decreto del Ministro della Difesa relativo alla prosecuzione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento SMD 03/2020 e SMD 37/2021, con scadenza fissata al 26 maggio 2025.

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Nelle lettere occorre chiedere che la commissione voti contro il programma pluriennale di A/R n. SMD 19/2024, relativo alla prosecuzione dei già avviati ed approvati programmi di A/R n. SMD 03/2020 e SMD 37/2021, finalizzati alla progressiva implementazione di suite operative “Multi-Missione Multi-Sensore” (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 “Green” base JAMMS (n. 264).



Proposta di email alla sottosegretaria alla Difesa Stefania Pucciarelli

Indirizzo: stefania.pucciarelli@senato.it
Oggetto: No all’acquisto di tecnologia militare israeliana – Appello per un voto contrario

Gentile Sottosegretaria Pucciarelli,

Le scrivo per esprimere la mia forte contrarietà all’acquisto da parte del Governo italiano di velivoli CAEW, prodotti da Elta Systems/Israel Aerospace Industries, destinati a potenziare le capacità di spionaggio e guerra elettronica del nostro Paese.

Mi riferisco all’implementazione di suite operative “Multi-Missione Multi-Sensore” (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 “Green” base JAMMS, attualmente in esame al Senato nella Commissione Difesa.

In qualità di relatrice di questo programma militare e membro della Commissione Difesa del Senato, ha oggi una responsabilità particolare. Questo non è un semplice programma tecnico: è una scelta politica, che rinsalda rapporti militari con un governo, quello israeliano, attualmente responsabile di orrende stragi sui civili a Gaza per cui è sotto accusa a livello internazionale.

L’Italia deve rompere ogni accordo militare con Israele. Acquistare tecnologie militari da Israele significa oggi finanziare un particolare settore del complesso industriale di un governo che opera con grave disprezzo per il diritto umanitario internazionale.

Le chiedo quindi per ragioni di coscienza e di coerenza con la Costituzione Italiana di opporsi a questo programma.

L’Italia deve uscire da ogni rapporto di affari con l’industria militare di Israele ed essere invece promotrice di pace, dialogo e tutela dei diritti umani.

In attesa di un Suo riscontro, Le porgo cordiali saluti.

[Nome e Cognome]
[Città / Provincia di residenza]
[Eventuale organizzazione o rete]




Proposta di email alla senatrice Stefania Craxi, presidente della Commissione Difesa

Indirizzo: stefania.craxi@senato.it
Oggetto: Voto contrario al programma militare Italia-Israele – Appello in difesa dei diritti umani

Gentile Senatrice Craxi,

Le scrivo in qualità di cittadino/a profondamente preoccupato/a per il programma di acquisto da parte del Governo italiano di velivoli militari CAEW (Conformal Airborne Early Warning), strumenti altamente sofisticati per la sorveglianza aerea e la guerra elettronica, prodotti dalla Israel Aerospace Industries.

Mi riferisco all’implementazione di suite operative “Multi-Missione Multi-Sensore” (MMMS) su piattaforma condivisa Gulfstream G550 “Green” base JAMMS, attualmente in esame al Senato nella Commissione Difesa.

Questa operazione, oltre a rappresentare un’ulteriore spesa militare in un momento di grave crisi sociale ed economica, lega il nostro Paese a rapporti commerciali nel settore bellico con uno Stato – Israele – oggetto di ripetute denunce per gravi violazioni dei diritti umani a Gaza e in Cisgiordania.

Mi rivolgo a Lei non solo come Presidente della Commissione Difesa del Senato, ma anche in quanto membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. È proprio in virtù di questo doppio ruolo che Le chiedo un gesto di coerenza istituzionale e morale: votare contro questo programma militare.

Promuovere i diritti umani significa anche non rafforzare economicamente e tecnologicamente governi che violano il diritto internazionale umanitario.

Le chiedo di dare ascolto alla coscienza civile di tanti cittadini e cittadine che non approvano rapporti di complicità con il complesso industriale-militare israeliano.

La ringrazio per l’attenzione e confido in un suo impegno coraggioso.

Cordialmente,
[Nome e Cognome]
[Città / Provincia di residenza]
[Eventuale organizzazione o rete]


Fonte ed info: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.org>

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