giovedì 16 maggio 2024

La nascita dell'ambientalismo strutturale...



Moos e Insel (1974), due dei maggiori teorici, individuano tre assunti di base importanti per l'ecologia sociale: 

1) Il comportamento umano non può essere capito al di fuori dell'ambiente in cui trova espressione... Non si possono avanzare predizioni accurate sul comportamento solo sulla base di informazioni sull'individuo, è essenziale avere anche informazioni sull'ambiente;

2) Gli ambienti fisici e sociali devono essere studiati insieme  perché l'uno non può essere capito senza l'altro;

3) l'Ecologia sociale include una scelta di valori espliciti, in quanto tenta di procurare delle conoscenze volte a promuovere il miglior funzionamento umano.

Tra i vari concetti elaborati da questo approccio, due appaiono prospettive teoriche e metodologiche di ampio respiro,e cioè: i concetti < behavior setting> e <environmental press>. Il concetto di <behavior setting> o setting comportamentale è stato introdotto da R.Barker che ha sviluppato i suggerimenti proposti da Lewin nel suo "Psychological Ecology" (1951) e poi nel suo "Ecological Psychology" (1968). 

Barker si è proposto di mostrare il rapporto tra comportamenti che persone diverse esibiscono in un dato setting e le proprietà strutturali di quel setting stesso. Giunge così alla formulazione del concetto di "BEHAVIOR SETTING", che comprende sia l'ambiente (con confini di spazio-tempo definiti) in cui si svolge il comportamento, sia le modalità del comportamento specifico che vi si manifesta.

Giorgio Vitali    
  

mercoledì 15 maggio 2024

Il corpo della Terra... e la descrizione bioregionale

 


Il funzionamento generale dell’organismo vivente viene compreso attraverso il riconoscimento e lo studio delle sue funzioni vitali e dei modi in cui tali funzioni si manifestano ed il bioregionalismo individua gli organi specifici che provvedono a tale funzionamento e le correlazioni fra l’organismo e l’insieme degli organi che lo compongono, descrivendone le caratteristiche e la loro compartecipazione al funzionamento globale. Per cui non c’è assolutamente alcuna differenza fra ecologia profonda e bioregionalismo, sono solo due modi, due approfondimenti, per comprendere e descrivere l’evento vita.

Personalmente ho inserito come terzo elemento componente “l’osservatore”, cioè l’Intelligenza Coscienza che anima il processo conoscitivo, da me definita “spiritualità laica”. Ovvero la capacità e lo stimolo di ricerca e comprensione della vita che analizza se stessa. Anche questo processo di auto-conoscenza, ovviamente, è parte integrante del processo individuativo svolto nell’ecologia profonda e nel bioregionalismo.
Hekigan Roku racconta:  "Ungan chiese a Dogo, “Come fa il Bodhisattva Kanzeon (Avalokiteswara) ad usare tutte quelle mani e tutti quegli occhi?”
Dogo rispose, “E’ come un uomo che nel mezzo della notte si sistema il cuscino dietro alla sua testa”.
Ungan disse, “Capisco.”
Dogo disse, “Come lo capisci?”
Ungan disse, “Tutto il suo corpo è mani ed occhi.”
… Dogo disse, “Ciò è molto ben espresso, ma è soltanto otto-decimi della risposta”.
Ungan disse, “E tu come lo diresti, Fratello Anziano?”
Dogo disse, “In tutto il corpo, solo mani ed occhi!”
Paolo D'Arpini

martedì 14 maggio 2024

Colline prosecco UNESCO DOCG - ancora sbancamenti e disboscamenti...

 


"L'espansione dei vigneti dilaga nel cuore della Core Zone Unesco estirpando boschi e prati secondo un disegno fondato esclusivamente sul profitto. Le promesse di un blocco di nuovi impianti a monocotura, a suo tempo fatte dai nostri Governanti, vengono sistematicamente sconfessate e ridicolizzate dai fatti..."  



Purtroppo il Ministero della Cultura italiano, responsabile delegato dall’UNESCO a gestire dopo la certificazione il sito “culturale” delle Colline DOCG Prosecco, oltre a non vigilare abbastanza sui continui sbancamenti, molto probabilmente non comunica all’UNESCO neanche i progetti di attuazione delle 14 raccomandazioni fatte dalla Commissione ICOMOS.

Questa situazione fuori controllo delle colline prosecco da parte degli organi istituzionali competenti, è dovuta al fatto che in fase di certificazione UNESCO è stata eliminata la 15^ raccomandazione di controllo, richiesta dalle procedure UNESCO.

La 15^ raccomandazione eliminata recitava :

“Garantire che tutti i principali progetti che potrebbero avere un impatto sulla proprietà siano comunicati al Centro del patrimonio mondiale in linea con l'articolo 172 degli Orientamenti operativi per l'attuazione della Convenzione del patrimonio mondiale;”

 

Aver eliminato la 15^ raccomandazione nel Rapporto dell’UNESCO di Parigi deresponsabilizza il Ministero della Cultura verso l’UNESCO di Parigi perchè impedisce di fatto il controllo dei tempi, dei costi, della qualità dei progetti di attuazione delle altre 14 raccomandazioni indicate dalla Commissione ICOMOS UNESCO e offre invece una grande opportunità a chi vuole agire indisturbato a disboscare, sbancare ed edificare, come sta succedendo in continuazione da quando la Regione Veneto, solo due settimane dopo la certificazione UNESCO Colline del Prosecco Conegliano/Valdobbiadene,  ottenuta a Baku il 7.7.2019, ha approvato  in Consiglio regionale  una legge, la nr.29 del 25.07.2019, che propone per il Veneto il “...riutilizzo di strutture in zona agricola per finalità di locazione turistica o per finalità di classificazione come dipendenza di albergo diffuso”  senza modifiche di destinazione d’uso e di imposizione di nuove tasse.

 

Anche nel caso denunciato non condividiamo l’incertezza del Comune di Tarzo per questo intervento privato che amplia le superficie dei vigneti, per i quali si utilizzano pesticidi di sintesi e si prevedono disboscamenti che eliminano e interrompono i corridoi ecologici della fauna e stanno mettendo a rischio sempre di più le falde acquifere dei residenti.  

 

Gianluigi Salvador





PAN Italia (Pesticides Action Network)
Monocoltura DOCG. Una devastante grande opera.
link: 
http://youtu.be/_pVQ6uszWWA
HARD PESTEXIT: Stop a TUTTI i pesticidi di sintesi
link: 
http://andiamoavantitornandoindietro.jimdo.com
PENSARE GLOBALE PER SOPRAVVIVERE LOCALE


Articolo collegato:  https://www.marciastoppesticidi.it/index.php?lang=it#:~:text=Espansione%20dilagante%20dei%20vigneti%20nella%20Zona%20Unesco&text=Questi%20sono%20%22Lavori%20di%20sistemazione,disegno%20fondato%20esclusivamente%20sul%20profitto.

I limiti della crescita...



Il rapporto "The limits to growth" è stato l'unico studio sistemico veramente serio eseguito finora sul sistema mondiale. Le sue proiezioni in avanti si stanno rivelando esatte, dopo più di 50 anni! Allora fu fatto un errore da parte dei divulgatori, che misero in evidenza soprattutto l'esaurimento delle risorse, mentre il risultato essenziale era l'impossibilità di proseguire con gli andamenti della civiltà industriale perchè incompatibili con il funzionamento del Sistema Terrestre. 

Dei 12 scenari esaminati, solo due non portavano a un collasso del sistema, ma avevano come condizione necessaria e non sufficiente lo stabilizzarsi della popolazione mondiale attorno all'anno 1975, che corrisponde circa alla metà di quella attuale. 

Anche lo scenario-limite con l'ipotesi di "risorse infinite" collassava, solo qualche anno più tardi degli altri, perchè la curva dell'inquinamento andava all'infinito. 

Consiglio vivamente anche la lettura del libro "Assalto al Pianeta" di Pignatti e Trezza (Bollati Boringhieri, 2000), passato completamente sotto silenzio per non toccare il fanatismo suicida della crescita.

Guido Dalla Casa



sabato 11 maggio 2024

Ritorno all’umano condiviso!

 


Nel libro “La civiltà della Dea” l’autrice Marja Gimbutas utilizzava il termine “matristico” per definire le antiche società neolitiche, Riane Eisler per risolvere il problema ha coniato addirittura un nuovo termine, gilania, unendo la radice greca di femminile (gyn) e maschile (an) con una ‘l’, lettera che evoca il termine link, ‘legame’. Invece Heide Göttner Abendroth, che possiamo definire la fondatrice di questa corrente di studi, considera la parola adeguata da usare matriarcato, e lo spiega dal punto di vista etimologico non come ‘potere delle madri’, bensì come ‘antiche madri’, da cui la semplice evidenza che queste società tengono in alta considerazione la funzione materna come principio intorno a cui si organizza la società, per cui essendo il rapporto d’amore e di cura madre-figlio l’aspetto fondante della società non esistono le gerarchie tipiche del patriarcato”.

Ma a partire da cinquemila anni or sono, con il formarsi delle civiltà agricole e dell’urbanizzazione, iniziò la trasformazione in chiave patriarcale della società, anche se il patriarcato per legittimarsi adottò degli schemi matriarcali di facciata, che ovviamente dovevano far presa sulla gente cresciuta in quell’ambito. In tal senso quella dei sacrifici rituali maschili, descritti anche nella Bibbia, è stata una trasposizione letterale del rozzo spirito patriarcale dei miti di vita-morte-rinascita legati al ciclo naturale.

Ma non tutto nel patriarcato può essere considerato negativo. Infatti la società umana si è adattata alle diverse esigenze di vita e se non vi fosse stata una partecipazione attiva da parte dei maschi, nella cura della famiglia e nella conservazione e produzione dei beni (come pure nel mondo del pensiero e dell’arte) difficilmente sarebbero stati fatti passi avanti nella tecnologia e nella scienza empirica. Questo almeno è il mio pensiero e ricordo di averne discusso con fervore in passato con l’amica bioregionalista Etain Addey (che non era molto d’accordo con questa visione). D’altronde non possiamo cullarci in congetture, tipo “come sarebbe stato se…”, ma dobbiamo basarci su quel che è stato e su quel che conosciamo in seguito alle esperienze vissute, non potendo sfuggire alla realtà dei fatti, e dovremmo cercare di trarne insegnamento, anche aggiustando -ove necessario- la rotta da seguire.

Sono dell’idea che è inutile e fuorviante cercare di ricalcare un ipotetico periodo aureo del matriarcato quando sappiamo benissimo che era essenzialmente dovuto all’ignoranza ancestrale del fenomeno riproduttivo. A parte questo mi son trovato spesso in disaccordo con certe “femministe” per la loro mancanza di riconoscimento dello sviluppo della specie umana, nella sua interezza (relativamente all’intelligenza del maschile e del femminile), e ai diversi approcci psichici, comunque entrambi necessari all’evoluzione della specie.

Ed in questo senso una considerazione dell’amica Sabine Eck mi sembra necessaria…”ricordare questi eventi del passato matriarcale non significa voler tornare indietro, bensì cercare di integrare i due aspetti del maschile e femminile nella vita di ognuno, vivendoli in armonia e seguendo le reciproche tendenze senza imitazione né antagonismo”.

Insomma la nostra specie e la società umana hanno bisogno di riscoprire l’unitarietà della vita che si manifesta nei suoi diversi aspetti. Il Sole e la Luna. Femminile e Maschile, entrambi necessari come i due poli (positivo e negativo) che trasmettono la corrente della vita.


Paolo D’Arpini

giovedì 9 maggio 2024

Viviamo una storia d’umana miseria... immersi nel virtuale

 


Le condizioni storiche che si stanno affermando sono una diretta per qualcuno della generazione, all’ultimo terzo della vita, che si sta avviando a lasciare la mondanità. Per gli altri, più giovani e recenti, che occupano i primi due terzi, saranno semplicemente la normalità. Nessuno dei vecchi dispone dei mezzi e del potere di comunicazione per annunciare ai giovani che, sopra le loro teste, il cielo che guardano ogni giorno, é di cartone, come quello di Truman Burbank. L’incantesimo è compiuto. E i burocrati dei media, più che servi consapevoli, con in pugno lo scettro abbacinante del tengo famiglia, ne sono ugualmente rapiti. Al punto che senza difficoltà alcuna hanno preso fin da subito a sventolare i vessilli dell’abisso, quel regno dove la cancellazione delle culture, l’ecologia di superficie, i figli a piacere, le madri in affitto, l’impatto zero, il politicamente corretto scorrazzano come orde mongole nello spirito delle persone, radendo al suolo la storia, l’identità, l’analogicità della realtà, il pensiero unico, il totalitarismo democratico, il progressismo, la cultura che è in loro. Come il potere che ha a suo tempo perpetrato la colonizzazione secondo un autoreferenziale diritto di vita, di morte, di sopruso, abuso e predazione, così, con aggiornate modalità, fa ancora. La cultura woke, che vorrebbe dire risvegliato, è il loro scopo e la loro bandiera.

È come se le cose stessero così. Come tartarughe marine nuotiamo imperterrite verso l’arenile sul quale eravamo nate. I genitori – latori di vita – ci avevano dato il necessario per guidare noi stessi negli oceani, e per fare ritorno dove generare altra prole e lasciare che il ciclo potesse chiudersi e contemporaneamente riaprirsi nuovamente.

Analogamente alle tartarughe anche noi abbiamo avuto valori guida, logiche di comportamento, costumi, usanze e tradizioni, ovvero territori nei quali non sentirsi mai dispersi nel vasto mare del mondo, popolato da sirene ammaliatrici. Anche noi come le tartarughe, qualunque fosse il nostro censo, avevamo la conoscenza utile per perpetuare quanto nell’insieme costituiva la comunità. La dimensione analogica, acqua del nostro oceano, era una rete di continuità, a mezzo della quale, di qualunque fatto si trattasse, il nostro interlocutore aveva una fisionomia, un’identità, con la quale ci relazionavamo, restando e perpetrando in quel momento, la dimensione umana della concezione del mondo, dell’altro, di noi stessi. Ma anche del futuro e dei progetti di cui riempirlo.

Al pari delle tartarughe, dei delfini, delle balene e delle orche che incomprensibilmente perdono la via corretta e si spiaggiano uccidendo se stesse e interrompendo il ciclo della vita, anche noi ci troviamo ora senza riferimenti. Un ovattato ma opulente terremoto, edulcorato da specchietti e lustrini – gli stessi del colonialismo – in forma di Festival, di Champions, di votazioni per la libertà e di destra contro sinistra, di intelligenza fittizia detta artificiale – propagandata come sostanziale – di digitalizzazione del quotidiano, ci ha sfasciato il plinto di stabilità su cui poggiavamo l’esistenza. Così imbambolati, non c’è stata difficoltà – c’erano le code e ce ne saranno ancora – ad iniettare nel braccio e nello spirito il virus del virtuale, assassino dell’empirico.

È una lunga storia d’umana miseria, ma ora immersi nella virtualità del digitale, le vie che noi e nostri padri sempre avevamo seguito non portano più ad approdi in cui riconoscerci. Siamo stati sbarcati su terre in cui non riconosciamo nulla, e ciò di cui veniamo a conoscenza fa paura e sgomento, come è giusto quando togli carne ed eros e metti ologrammi e pixel.

Come i delfini, le api e gli uccelli migratori perturbati dalla matassa atmosferica di campi magnetici e altre opere e conseguenze della cultura antropocentrica – quelle del cosiddetto progresso – ci domandiamo dove stiamo andando. Ci siamo fidati del capitano e del nostromo e abbiamo sbagliato. Ci hanno chiesto e ci chiedono di remare ancora, e noi l’abbiamo fatto. Ma loro, smentendo le loro stesse parole e promesse, mentivano. Non era vero che stessimo facendo rotta verso il nostro bene, puntavano al denaro e al controllo. E noi, se serviva con qualche altro lustrino in regalo, remavamo.


A parte uno spicchio di generazione dell’ultimo terzo, percentualmente parlando, quasi nessuno si preoccupa di come stia andando la diretta della storia che si sta svolgendo. Quasi nessuno sa di essere protagonista, ci si crede sempre spettatori. E, in fondo come biasimarli? Che potere avrebbero di modificare o invertire la tendenza? Tutti sanno che nessuno di noi vuole armare Kiev, ma politici e governo – Mattarella non voglio neppure nominarlo – non se ne curano. Guardano ad altro. Il loro interesse non siamo noi.

Gli ammiragli della flotta su cui siamo imbarcati sanno che la nostra vecchia forza può andare perduta. Se smettiamo di remare, sanno che qualche negro (non c’è offesa in una parola, ma nella sua interpretazione), qualche poveraccio e qualche disgraziato ci sostituirà di corsa, ben felice del tozzo di pane – chiamato reddito di cittadinanza, precariato o inclusione – che riceveranno in cambio.

Gli alti ufficiali sanno che dedicarsi ai piccoli e ai giovani, risparmierà loro energie, al fine di convogliare la transumanza postumanistica entro la mandria digitalizzata. Come una carta doppia, noi all’ultimo terzo, siamo stati gettati dal mazzo. Anche l’evocazione della democrazia e la sua invocazione che alcuni di noi sentono e a cui si richiamano ancora è, ora più che mai una pavloviana reazione, colpo di coda dell’incredulità della diretta cui stiamo assistendo, dell’incubo che ne deriva, del terrore che non sia solo un’allucinazione. Democrazia, già. Null’altro che un vuoto involucro riempito dalle voci dei benpensanti, notoriamente guizzi di basso livello con i quali credono di fornire risolutiva considerazione: “Allora vai da Putin, a scrivere quello che qui puoi scrivere”. Truppe felici di fare la coda per andare a sciare. Il resto non lo vedono e finché ci sarà neve, anche finta, continueranno a citare Putin e la sua marcia verso Lisbona. La bandiera della democrazia, pende dai balconi delle istituzioni. Ogni giorno viene issata, perché ogni giorno, sul ponte di comando sanno che c’è sempre qualcuno da imbambolare.

Ai tempi della democrazia, quella con ancora po’ di polpa, sapevamo che il nostro potere era il segno sulla scheda. Lo si può affermare, facendo la tara a quel contesto culturale in cui la percentuale di politici dediti alle promesse fatte, non era meno che risibile come ora. Ma adesso è chiaro. Il pilastro democratico, alla faccia degli imbonitori progressisti – dai quali la destra fa parte alla pari nei confronti dei falsi dirimpettai – è venuto meno. Purtroppo c’è ancora chi, non avendo neppure fatto la prima elementare della scuola sociale, non sa fare due più due, e quindi non vede che un voto dato in mano ai potentati economici e alle regole dei mercati e della finanza, non solo non vale nulla, ma è anche – per chi crede che nascondersi nell’urna sia un diritto assolutamente da esercitare – una cartina di tornasole: più gente consegna il documento e afferra la scheda, più loro avranno la misura dell’efficacia della loro propaganda.

Come le megattere non sappiamo più dov’è il nord. O meglio, il nord è divenuto opinabile, virtuale o è stato sostituito. La chirurgia e il silicone possono ciò che noi neppure immaginiamo.

Il senso della terra e così quello dell’uomo è stato eroso fino allo scheletro. La carcassa del nostro mondo analogico è però stata virtualmente rivitalizzata da quello digitale. Noi moriremo in pochi anni e chi resterà non avrà più di che prendere coscienza che il mondo virtuale in cui starà vivendo non c’è sempre stato. E che la vita a punti non è la normalità. Ma chi glielo dirà che gli archetipi sono stati buttati a mare perché zavorra inutile al progresso? Che l’albero delle uova non l’ha fatto la natura?

Lorenzo Merlo



Obiezione di coscienza... Rifiuto alla guerra!



Alla vigilia del 15 maggio, Giornata internazionale per l’obiezione di coscienza al servizio militare, una nuova iniziativa internazionale è stata lanciata dai soggetti promotori della #ObjectWarCampaign (per la protezione europea degli obiettori russi, bielorussi e ucraini): si chiama #RefuseWar .


Lo scopo è sostenere tutti coloro che rifiutano la guerra in qualsiasi parte del mondo, tutti gli obiettori di coscienza ovunque si trovino facendo da sponda alle migliaia di persone che rifiutano la guerra e il sistema militarista e sostengono la pace e le alternative nonviolente.


I Disarmisti esigenti, per il tramite della LOC (componente della nostra Rete) membri WRI, aderiscono con convinzione ed entusiasmo Consapevoli che il NO alla guerra deve essere serio e coerente; ed anche per questo deve sapersi accompagnare ad alternative costruttive.


#RefuseWar invita tutti, ovunque, all'azione attraverso la pubblicazione di una dichiarazione di "rifiuto" e di "sostegno". Tutti sono infatti invitati a pubblicare in una mappa interattiva creata ad hoc sul sito www.refusewar.org una breve dichiarazione sul modello di "Io rifiuto/obietto... . Io sostengo/appoggio... .


IL NOSTRO NO – IO RIFIUTO

Ci opponiamo alle guerre e al sistema di guerra.  Siamo convinti che l'obiezione di coscienza costituisca insieme una strategia ed una pratica fondamentale, di natura politica oltre che etica, per opporsi alle politiche e alle dinamiche di guerra. In particolare, in questa congiuntura storica per l'Italia, sempre più coinvolta nello scontro tra NATO e Russia sul territorio ucraino, abbiamo lanciato una dichiarazione di impegno, sottoscrivibile al seguente link:  

 https://www.petizioni24.com/obiezione_alla_guerra_e_al_servizio_militare_impegno_per_la_difesa_nonviolenta/

TESTO DELLA DICHIARAZIONE DI IMPEGNO - DA SOTTOSCRIVERE, APPOGGIARE, DIFFONDERE PER L'OBIEZIONE ALLA GUERRA - PER L'OBIEZIONE (ANCHE PREVENTIVA) AL SERVIZIO MILITARE CHE LA PREPARA - PER ATTUARE E COSTRUIRE LA DIFESA NONVIOLENTA   -PER IMPLEMENTARE L'ALBO PUBBLICO DEGLI OBIETTORI

Dopo aver sottoscritto il testo su cui sopra compilando il form che si trova su questa pagina web di petizioni.com: scrivere a (aggiungendo eventualmente considerazioni e motivazioni personali):  protocollo.centrale@pec.quirinale.it – presidente@pec.governo.it – segreteria.ministro@difesa.it

Alfonso Navarra - Disarmisti Esigenti



mercoledì 8 maggio 2024

Venezia. Due o tre articoli sul contributo da cesso...

 

Overtourism e overcontrol dei cittadini

Overtourism e overcontrol dei cittadini
Autore: Monica Ambrosio

Il ticket d'accesso altro non è che il tentativo ad abituarci all'idea che per circolare in città si debba esibire un “titolo autorizzativo”, che sia un QRcode o un documento di riconoscimento poco conta; che per ospitare un amico o un parente, sia necessario denunciarlo al Comune per avere un Qrcode; che per lavorare o studiare, occorre informare il Comune; …

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Turismo e sostenibilità. Un ossimoro, oggi

Turismo e sostenibilità. Un ossimoro, oggi
Autore: MARIO SANTI

Turismo e sostenibilità sono, oggi, un ossimoro. E questo non vale solo per Venezia, ma per “Roma, Firenze, Napoli e i centri urbani storici minori sparsi in tutta Italia” cui si riferisce Paolo Costa in un articolo pubblicato dalla Nuova Venezia, che segna l’inizio della sua collaborazione con i giornali della Nem, il gruppo editoriale nordestino di Enrico Marchi. L’ex sindaco …

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"Venezia a pagamento". Esposto in Procura di Michele Boato – Il “contributo d’accesso” a Venezia, deliberato dal Consiglio Comunale di Venezia, comporta, sia per i residenti nel Comune, che per tutte le altre persone che intendono entrare in Venezia, l’obbligo di dichiarare propri dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione, il motivo della propria presenza a Venezia (tra cui visite sanitarie, visite al carcere, ecc.), generalità degli amici invitati, ecc. - Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2024/05/venezia-pagamento-esposto-in-procura-di.html


Il contributo di accesso sarà obbligatorio nella fascia oraria dalle 8.30 alle 16. È già attiva la piattaforma digitale, multicanale e multilingua http://cda.ve.it, che permette di prenotare l'ingresso e, per le categorie previste, pagare i 5 euro a persona, da versare prima dell'arrivo in città: https://www.veneziaunica.it/it/content/come-funziona-il-contributo-di-accesso-venezia#:~:text=Il%20contributo%20di%20accesso%20sar%C3%A0,prima%20dell'arrivo%20in%20citt%C3%A0.

martedì 7 maggio 2024

Osservare per conoscere...

 



la macchina del tempo che eleva lo spirito scatola magica della materia, prospettive invertite di paesaggi illusionistici ban ban ban caliban quatacomero ’ntappa ’ntappa historiola sempre diversa sempre uguale terra vento nuova vita piacere faccia casa qualità aria fritta. bim bim bom biribim biribom bim bim bom patapum patapam oggi ho preferito traslocare nell’assurdo, scintille di anime vagabonde mangia fango vento freddo che consuma la terra e tutto il nostro intento ritorna in equilibrio lavoro in corso sul teatro dei colori, consultiamo il libro delle soluzioni
 
la mia scuola è l’ignoranza!
 
oggi vento caldo le nuvole tra gli alberi, erba secca profumata, mentuccia fresca nell’aria, essenza vitale della natura. farfalle colorate e bombi indaffarati. ho portato un sacco di giocattoli a una amica che vive in campagna. tutte cose rimediate in giro: libri puzzle giochi di legno attrezzi bicicletta stoffe colorate. è stata molto contenta. invecchiando starò sempre più tempo in un paese che mi attrae. alla fine di ogni avventurosa estate penso possa essere stata l’ultima, ormai faccio fatica ad adattarmi ai luoghi e anche viaggiare mi stanca. la salita è già iniziata e ogni anno i giri di giostra diminuiscono. questa stagione è stata molto bella e intensa. le mie giornate non finiscono mai lavoro con la terra, curo il giardino, scarico la legna cucino scrivo preparo infusi, faccio massaggi e pensare che avevo assunto uno scudiero… l’impiego di scudiero era a tempo determinato, adesso è lui che ha messo un annuncio alla ricerca di cavaliere con ronzino, menestrello raccontastorie che sappia ascoltare e mostrare le sfere celesti e sappia intrattere con emozionanti storie di filosofia mitologia esoterismo spiritualità cultura rurale. ho sognato viaggiando tutta la notte su una panda rossa amo la sensualità, fiore appena raccolto, ciocca di capelli color nocciola cuore caldo. un mondo a tutto tondo come un giro tondo. sono stato a fare una passeggiata nel bosco ho raccolto qualche foglia di quercia alcuni rametti di santoreggia. per tutto il tempo ho provato grande benessere. quando la luna aperse la finestrella con un raggio di luce la prese per mano e la portò con sé. due persone vicine non vedranno mai lo stesso arcobaleno, la luce maggiore e la luce minore, che ardono il giorno e la notte. abbiamo ritrovato noi stessi, quando nessuno era più se stesso.
 
sono stato a fontecchio vicino l’aquila, saturnia sorano sovana, nettuno e roma. carpino sul gargano, torre mileto, vida gaia sulla duna di varano. cisternino in valle d’itria all’ashram di babagi. la puglia è veramente bella! monte castel pagano, poi in salento dove ho girato tanti paesi fantastici e sentati pure tanti concerti. copertino, casalincontrada in abruzzo, alla festa della terra, loreto aprutino, sulmona scanno introdaqua pacentro e milano...

Ferdinando Renzetti



domenica 5 maggio 2024

23 giugno 2024 - Incontro bioregionale... con vari anniversari. Preannuncio

 

Pedaso - Villa Parallelo 

"Il tempo passa e non aspetta!"  dice il saggio,  non sappiamo quando è come avverrà la chiamata finale. Dobbiamo perciò essere accorti e attenti a vivere il giorno per giorno, nella consapevolezza che domani è solo un’ipotesi.


Ed allora che senso ha programmare un qualcosa oltre l’oggi? Perché non lasciare che le cose avvengano senza il nostro intervento?

Immaginate una scultura alla quale state lavorando ogni giorno. Se vi fermate  la bellezza svanirà. Così non possiamo mai smettere di purificarci e di coltivare la bellezza che è in noi. Un giorno otteniamo buoni risultati ma appena interrompiamo l'attenzione ecco che subito scivoliamo all’indietro. E il tempo ci sorpassa senza avvisarci! Per questo dobbiamo compiere quel che consideriamo il nostro Dharma senza aspettative né rimpianti.  

"Ci sono così tanti doni, mio caro, ancora non aperti dal tuo giorno di nascita. Oh, ci sono così tanti regali fatti a mano, spediti per la tua vita da Dio..." (Hafiz)

Amici vecchi e nuovi  si riuniscono  per un  "incontro collettivo  ecologista",  di carattere bioregionale e di spiritualità laica, che si tiene a Pedaso (in provincia di Fermo) nella Villa Parallelo di Donatella Tondini, che si adagia  tra la campagna marchigiana  ed il Mare Adriatico, nel  tempo del solstizio estivo, il 23 giugno del 2024. 

L'evento  incidentalmente  coincide con il mio  80° compleanno, con  i 40 anni del Circolo Vegetariano VV.TT., con  i 28 anni della Rete Bioregionale Italiana e con i 7 anni dell'Associazione di Promozione Sociale Auser Treia, di cui il sottoscritto è tra i soci fondatori. 

Assieme  rivivremo gli stadi  ed i modi di sopravvivenza  e di crescita  senza danneggiare la Terra  e mantenendo un rapporto amorevole con la comunità dei viventi. Il tutto attraverso una narrazione ed una esemplificazione che si manifesta con  piccoli  avvenimenti nell'arco della giornata:  una raccolta mattutina di fiori ed erbe per l'acqua di San Giovanni, un canto di ringraziamento al Sé  interiore, una condivisione di cibo sattvico, una immersione nelle acque del nostro mare, un cerchio di condivisione di esperienze e memorie vissute seguito da un simposio conviviale, la giornata termina davanti ad un fuoco acceso nella notte per osservare le stelle.    

Questo vuole essere un invito a partecipare!

Paolo D'Arpini  



Info sui temi trattati: 0733/216293 -  333.6023090

Per informazioni  logistiche e sulle modalità di partecipazione e  funzionamento dell'evento, chiamare  393.2362091  

P.S. “La parola “Bioregionalismo” è un neologismo che contraddistingue un modo di pensare ed agire che muove dall’esigenza profonda di riallacciare un rapporto sacrale con la terra, un rapporto che implica rispetto, ammirazione, timore e che inibisce ogni forma di rapina e di spreco...”












sabato 4 maggio 2024

Bioregionalismo, evoluzione e conservazione delle risorse...

 


I mondi dell'uomo sono molteplici ma tutti nel pensiero,  uno solo è reale: questa Terra. Se non siamo in grado di conservare la nostra vita onorevolmente sulla Terra come potremo sperare la salvezza emigrando su altri pianeti?

Come potremo sperare di essere accolti nel consesso della vita universale extraterrestre se non siamo stati in grado nemmeno di mantenere la vita sul nostro piccolo pianeta? Con ciò ritengo che l'esperimento della nostra sopravvivenza deve potersi avverare qui dove siamo... Inutile sperare in colonie sulla Luna, su Marte o su Venere.. inutile cercare l'acqua su quei mondi desolati se qui -dove ce ne è tanta- non siamo in grado di mantenerla pulita.

Eppure già ci furono diversi scienziati e spiritualisti illuminati che sin dagli albori della società dei consumi avvertivano l'uomo del rischio di uscir fuori dai binari dell'equilibrio scienza/vita. Oggi il treno umano sta deragliando con scintillio di schegge impazzite: OGM, avvelenamento chimico metodico della terra e dell'acqua, energia atomica sporca, deperimento sociale e morale, urbanizzazione selvaggia, distruzione delle risorse accumulate in millenni dalla natura, guerra,  etc.

L'uomo nel corso della sua breve storia ha enormemente trasformato la faccia della Terra, perché egli può deliberatamente modificare quasi tutto quel che costituisce il suo ambiente naturale e controllare quel che cresce e vive in esso.

La trama della vita è però tanto delicata e tanto legati sono tra loro il clima, il terreno, le piante e gli animali, che se una componente di questo complesso viene violentemente modificato, se alcuni fili vengono tagliati all'improvviso, l'intero complesso subisce una modificazione. Questo è il significato intrinseco del Bioregionalismo e dell'Ecologia Profonda.

Per centinaia di anni -e soprattutto nell'ultimo secolo- l'uomo è stato la causa di deturpazioni, stermini ed alterazioni profonde... e questo malgrado la sua contemporanea capacità di creare abbellimento ed armonia. Il potere intellettivo che consente all'uomo di progettare e costruire è lo stesso che gli consente di distruggere. Con l'aumento smisurato della popolazione umana la capacità di procurare danni materiali come pure l'affinamento del pensiero e della riflessione sono cresciuti esponenzialmente.

Purtroppo questa nostra Terra non è un Paese di Bengodi od un corno dell'eterna abbondanza... le risorse del pianeta, pazientemente accumulate e risparmiate nel suo ventre, sono ora in fase di esaurimento. La biodiversità e la purezza del genoma vitale sono sempre più a rischio... molte specie animali resistono solo negli zoo o nei giardini botanici. In tutto il mondo moderno ogni nuova impresa economica e scientifica viene seguita da peste e malanni, lo sviluppo continuo equivale al consumo accelerato dei beni, nella incapacità di recupero ambientale e ripristino da parte della natura.

Occorre da subito e con la massima serietà e determinazione fermare la caduta, preservando le risorse residue e quel che rimane della vita selvatica, non solo per il mantenimento della bellezza naturalistica ma soprattutto perché l'armonia complessiva, cioè la reale sopravvivenza della comunità dei viventi (e dell'uomo stesso) dipende da quelle componenti.

Il futuro dell'umanità, infatti, non resta nella sua colonizzazioni di altri pianeti del sistema solare bensì nella sua abilità di conservare la vita sul pianeta Terra.

Per questa ragione la biologia, l'ecologia profonda, la spiritualità della natura sono aspetti essenziali del nuovo paradigma coscienziale. Uno dei più grandi misteri vitali, che abbiamo il dovere di affrontare e risolvere, è quello relativo alla nostra vera natura. Ma le religioni e la scienza non saranno mai in grado di darci una risposta se non cominciamo a cercarla direttamente in noi ed attorno a noi. Altrimenti non saremo in grado di uscire dal meccanismo ripetitivo delle guerre, dello sfruttamento insensibile, dei conflitti razziali e interspecisti....

Umanità non è solo simbolizzata da questi bipedi antropomorfi e non è solo un agglomerato organico definito “corpo”. Possiamo dire che Umanità è la capacità di riconoscersi con tutto ciò che vive e pulsa energeticamente dentro e fuori di noi.

La Terra è la nostra casa, l'abbiamo avuta in eredità da un lento e laborioso processo globale della vita, ma siamo sicuri di poterla lasciare a nostra volta alle generazioni future nella stessa integrità e opulenza nella quale noi l'abbiamo ricevuta? La dignità umana si gioca anche in questo.... accettiamo dunque la sfida posta alla nostra intelligenza. L'evoluzione ha una direzione univoca, la crescita della Coscienza, restiamo in essa!

Paolo D'Arpini – Rete Bioregionale Italiana




giovedì 2 maggio 2024

Salviamo il Paesaggio - Assemblea nazionale 2024 – 11/12 maggio a Verbania Intra

 



La prossima Assemblea nazionale del Forum Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori si terrà a:

VERBANIA Intra sul Lago Maggiore nei giorni 11 e 12 maggio 2024.

Per chi arriverà Sabato 11 maggio è previsto un programma di escursioni o visita guidata e cena conviviale (maggiori info sul volantino e sul modulo d'iscrizione).

Domenica 12 maggio si svolgerà l’Assemblea nazionale.

I delegati dei vari comitati presenti sul suolo nazionale, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste nazionali e locali che aderiscono al Forum, i singoli cittadini sottoscrittori e simpatizzanti di Salviamo il Paesaggio sono attesi domenica 12 maggio a Intra di Verbania (VB). Alle ore 9,00 sarà effettuata la registrazione dei partecipanti presso la Casa Ceretti in via Roma n°42, in pieno centro del capoluogo provinciale piemontese.

Ore 9,00 registrazione partecipanti e avvio Assemblea Forum

Ore 13,00 pranzo: catering sul posto Casa Ceretti, quota a pagamento

Ore 17,00 chiusura lavori e saluti

Ordine del Giorno:

  1. Valutazione sulle iniziative sviluppate negli ultimi mesi per rilanciare l’attenzione sulla sempre più urgente legge nazionale a contrasto del consumo di suolo
  • Nuova campagna nazionale “Tutti i costi del suolo perduto”
  • Approfondimenti sulla corretta interpretazione dell’articolo 42 della Costituzione sulla funzione sociale della proprietà privata (dopo il webinar del 25 marzo scorso tenuto da Paolo Maddalena).
  • L’esperienza del Comune di Terre Roveresche e del suo sindaco Antonio Sebastianelli, con l’analisi del vigente regolamento comunale attuato (per beni immobili privati abbandonati e acquisiti dal Comune senza indennizzo).
  • Confronto pubblico tra Forum e tutte le Forze politiche rappresentate in parlamento per il riavvio dell’iter normativo legato al contrasto del consumo di suolo (Roma, Camera dei Deputati, 12 aprile 2024).

2. Situazione e prospettive della proposta di Direttiva Europea sul Suolo.

3. Criticità attuali da dibattere:

  • Lo sviluppo non pianificato degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
  • Il suolo libero e l’avanzata dei poli logistici.
  • Il ruolo delle Aree Protette per la tutela di suolo, territorio e paesaggio.

4. Varie ed eventuali.

5. Proposte, discussione e decisioni assembleari.

MODULO di ISCRIZIONE necessario

Per partecipare all’Assemblea nazionale del 12 maggio occorre iscriversi compilando l’apposito modulo, disponibile in formato Word. Dopo la compilazione, il file dovrà essere salvato con un nuovo nome che identifica il partecipante e rispedito via email all’indirizzo del comitato locale che organizza: salviamoilpaesaggio.valdossola@gmail.com

È altrimenti possibile iscriversi compilando lo stesso modulo ma in formato digitale sulla piattaforma Forms di Google, aprendo, compilando e inviando telematicamente questo link.

Il comitato locale che organizza è Salviamo il Paesaggio Valdossola, i cui referenti sono disponibili fin da subito per ogni chiarimento, risoluzione problemi e/o informazioni necessarie, ai seguenti numeri telefonici:

Sonia 348 882 8001 – Filippo 338 613 2825