Il Circolo Vegetariano VV.TT. com’è nella sua tradizione pluridecennale ripropone la celebrazione della vigilia di San Giovanni, che regolarmente si svolge il 23 giugno, quest’anno il rito si compie a Spilamberto, in provincia di Modena, dove fatalità si tiene anche una fiera di vari giorni dedicata a San Giovanni. Il fatto è che nella tradizione antica questo giorno corrisponde alla pienazza della luce, essendo in prossimità del solstizio estivo, ed al momento della mietitura e quindi veniva festeggiato con riti orgiastici protesi alla fertilità.
Le donne che restavano gravide in questi giorni potevano partorire in corrispondenza dell’equinozio primaverile (21 marzo) e questo era considerato un tempo estremamente auspici oso per la nascita, anche perché nel mondo pagano corrispondeva all’inzio del nuovo anno.
Tutto il pensiero mediterraneo è orbitato per millenni attorno alla concezione unitaria dell’Universo con la Vita. La realtà sensibile, concreta, stabile, impersonificata in oggetti solidi (i primi simboli della religiosità sono… sassi, pietre… posti nei luoghi di passaggio) fino alle statue dei “nostri” santi è strettamente interconnessa con la vita nelle sue manifestazioni essenziali. Corporeità, sangue, linfa, nascita, morte, sessualità.
E’ importante sottolineare che solo poco tempo fa l’umanità ha preso coscienza che l’atto sessuale è strettamente legato con la natività. (vedi anche le diatribe sette-ottocentesche collegate con la “generazione spontanea”). Da quì il concetto di Grande Madre, che dando la “vita” simboleggia il rito della natura che rinasce senza posa e senza fine.
Anche il cristianesimo primitivo, che si sviluppa inizialmente all’interno della Classicità, e con alcuni “spunti” mesopotamici mediati dalla setta naturista degli Esseni, era una religione olistica. La clerocrazia viene dopo. Molto dopo, per imporre il dualismo ed il distacco del “sensibile” dal “soprasensibile”, fino alla condanna senza remissione della sessualità, delle concezioni vitalistiche dell’Universo e del Multiverso, con l’imposizione della mortificazione, del ripiegamento su se stessi, della “macerazione della carne” per “liberarsi” dal peccato. ( Ma…come scriveva Nietzche, il peccato è proprio “questo!). Il Grande Gabriele D’Annunzio così affermava: … non chi più soffre, ma chi più gode, conosce.
Perciò “gaudemus igitur” e il 23 giugno 2011 ci recheremo giulivi sulle rive del fiume Panaro, seguendo un sentiero natura in prossimità di via Giibellini. Appuntamento alle h. 18, venire muniti di sacchette di stoffa per la raccolta dell’iperico maturo, per ricavarne l’olio essenziale terapeutico che riscalderà le membra durante la fredda stagione invernale. Al ritorno dall’escursione ci recheremo nella “cave” di una vicina casa accogliente, dove un gruppo di cantanti intonerà inni sacri dedicati alla Grande Madre. Seguirà una cena con il cibo vegetariano da ognuno portato.
Paolo D’Arpini
Ah, dimenticavo, festeggiamo anche il mio compleanno…
Per appuntamento e info. 333.6023090 – circolo.vegetariano@libero.it
Le donne che restavano gravide in questi giorni potevano partorire in corrispondenza dell’equinozio primaverile (21 marzo) e questo era considerato un tempo estremamente auspici oso per la nascita, anche perché nel mondo pagano corrispondeva all’inzio del nuovo anno.
Tutto il pensiero mediterraneo è orbitato per millenni attorno alla concezione unitaria dell’Universo con la Vita. La realtà sensibile, concreta, stabile, impersonificata in oggetti solidi (i primi simboli della religiosità sono… sassi, pietre… posti nei luoghi di passaggio) fino alle statue dei “nostri” santi è strettamente interconnessa con la vita nelle sue manifestazioni essenziali. Corporeità, sangue, linfa, nascita, morte, sessualità.
E’ importante sottolineare che solo poco tempo fa l’umanità ha preso coscienza che l’atto sessuale è strettamente legato con la natività. (vedi anche le diatribe sette-ottocentesche collegate con la “generazione spontanea”). Da quì il concetto di Grande Madre, che dando la “vita” simboleggia il rito della natura che rinasce senza posa e senza fine.
Anche il cristianesimo primitivo, che si sviluppa inizialmente all’interno della Classicità, e con alcuni “spunti” mesopotamici mediati dalla setta naturista degli Esseni, era una religione olistica. La clerocrazia viene dopo. Molto dopo, per imporre il dualismo ed il distacco del “sensibile” dal “soprasensibile”, fino alla condanna senza remissione della sessualità, delle concezioni vitalistiche dell’Universo e del Multiverso, con l’imposizione della mortificazione, del ripiegamento su se stessi, della “macerazione della carne” per “liberarsi” dal peccato. ( Ma…come scriveva Nietzche, il peccato è proprio “questo!). Il Grande Gabriele D’Annunzio così affermava: … non chi più soffre, ma chi più gode, conosce.
Perciò “gaudemus igitur” e il 23 giugno 2011 ci recheremo giulivi sulle rive del fiume Panaro, seguendo un sentiero natura in prossimità di via Giibellini. Appuntamento alle h. 18, venire muniti di sacchette di stoffa per la raccolta dell’iperico maturo, per ricavarne l’olio essenziale terapeutico che riscalderà le membra durante la fredda stagione invernale. Al ritorno dall’escursione ci recheremo nella “cave” di una vicina casa accogliente, dove un gruppo di cantanti intonerà inni sacri dedicati alla Grande Madre. Seguirà una cena con il cibo vegetariano da ognuno portato.
Paolo D’Arpini
Ah, dimenticavo, festeggiamo anche il mio compleanno…
Per appuntamento e info. 333.6023090 – circolo.vegetariano@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento