In
occasione della ricorrenza dell’Earth
Day (Giornata della Terra)
il Forum nazionale Salviamo
il Paesaggio
ha proposto una manifestazione pubblica a salvaguardia dei terreni
liberi e fertili rimasti e per dire no alla cementificazione
selvaggia.
La
Marcia per la Terra si tiene il 21 aprile 2013 in contemporanea in Piemonte,
Liguria, Lombardia, Veneto, Lazio, Puglia e Sicilia, mentre in Friuli
Venezia Giulia si farà sabato 27 aprile.
Un
momento di confronto e sollecitazione verso le istituzioni, perché
intervengano a livello legislativo per fermare il consumo
indiscriminato di suolo nel nostro Paese, che per caratteristiche
morfologiche non ha molto terreno pianeggiante e coltivabile. A
questo aspetto si aggiungono il dissesto idrogeologico derivante
dalla cementificazione e la distruzione
di un bene fondamentale, unico e non rinnovabile il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico italiano,
riconosciuto dalla Costituzione della Repubblica all'articolo 9, che
da fenomeni selvaggi di urban
sprawl
viene irrimediabilmente compromesso.
Basti
pensare che "ogni
giorno 100 ettari di terreno vanno persi”,
come ricordava lo scorso luglio il ministro delle Politiche Agricole
Mario Catania. Secondo l'Istat, il suolo occupato dall'uomo sul
territorio nazionale è pari al 7,3 per cento, contro una media
europea del 4,3. Altro preoccupante e inconfutabile indicatore, che
dovrebbe far rabbrividire più che riflettere, è il numero dei
permessi a costruire rilasciati negli ultimi anni: dal
1995 al 2000
sono stati autorizzati volumi
edificabili per 190 milioni di metri cubi,
dal
2001 al 2006
il totale dei volumi aumenta fino a toccare quota 233
milioni di metri cubi.
Quanti di questi siano attualmente utilizzati e indispensabili è un
dato sotto gli occhi di tutti.
“Il
Forum nasce a fine 2011 raccogliendo le esperienze di tanti comitati
locali e tante reti, tra cui Stop
al consumo di Territorio
e Slow
food.
Fin da subito ci siamo detti che sarebbe stato bello organizzare una
marcia e il momento è arrivato. Una marcia che è servita per dire
che il forum va avanti con il suo lavoro, su quello che ormai è un
tema che raccoglie la sensibilità della maggior parte dei cittadini
del nostro Paese: la necessità di fermare il consumo di suolo e di
salvare i suoli fertili”, spiega Roberto Burdese, presidente di
Slow Food Italia. Il forum ha due grandi obiettivi: “In primis
quello di fare un censimento degli edifici vuoti, sfitti e
inutilizzati, civili, industriali, commerciali; il secondo, dopo che
il censimento ci avrà dato una fotografia dell'esistente, una legge
che posso andare nella direzione di una moratoria del consumo di
suolo. Siamo convinti che non ci sia necessità di consumare nuovo
suolo, abbiamo invece bisogno di recuperare l'esistente”.
Le
diverse associazioni hanno già lavorato a una serie di iniziative
proposte ai candidati durante le elezioni, tra cui il cosiddetto
ddl “salva suoli”,
dedicato alla valorizzazione delle aree agricole, già approvato dal
ministro Catania durante la scorsa legislatura; una legge che regoli
la
partecipazione dei cittadini per la salvaguardia dei suoli liberi e
del paesaggio,
e un'altra che regoli il
ciclo di vita degli immobili.
“La prima richiesta che facciamo è quella di fermare il consumo,
per poter ragionare sui dati. Senza censimento quindi, senza
conoscere lo stato dell'arte, non è possibile pianificare nulla,
nemmeno nuovi insediamenti. Se continuiamo ad andare ad avanti così,
ci saranno zone del Paese in cui non ci sarà nessuna discussione da
fare tra pochissimi anni”, conclude amaro Burdese. Come ricorda
Salvatore
Settis
nel suo libro “Paesaggio
Costituzione Cemento”,
occorre “ripartire dalle sole due cose che contano: il
paesaggio e i cittadini che lo vivono. Noi”.
Alessio Sciurpa
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