Il danno alla vita nel pianeta che fanno certi "bravi" agricoltori.
Mentre in tutt'Europa si è in
iniziato a ridurre drasticamente l'uso di pesticidi e di diserbanti in
agricoltura, in Italia e in particolare nel viterbese invece questo uso è
cresciuto.
Tra gli agricoltori che inquinano aria, acqua e suolo in Italia ci
sono in parte anche i coltivatori di nocciole del viterbese che, nonostante
appelli e dimostrazioni scientifiche dell'inutilità dell'abuso ed uso di
sostanze chimiche nei terreni, continuano indisturbati ad usare ogni tipo di
fitofarmaco e diserbante. Inspiegabile è poi il comportamento di alcuni
proprietari di castagneti del viterbese i quali, invece di usare gli
antagonisti naturali al cinipide, un insetto quest'ultimo che danneggia i
castagni, "ubriacano" terreni ed alberi con altri veleni chimici.
Il
paradosso sta nel fatto che questi veleni sono stati irrorati anche in
castagneti dove erano stati liberati gli insetti predatori del cinipide.....
segno quest'ultimo di una grande "intelligenza contadina".....
Sta di fatto ora che le grandi industrie
dolciarie che utilizzano soprattutto le nocciole del viterbese e in parte anche
e castagne della Tuscia, cominciano a preoccuparsi dell'eventuale presenza di
metalli pesanti, derivati dai fitofarmaci, che si potrebbero trovare
all'interno dei frutti. Un' eventuale denuncia da parte di qualche
organizzazione a tutela dei consumatori sul rischio nocciole o castagne
inquinate da prodotti derivati dall'uso di pesticidi e diserbanti, potrebbe
allertare le grandi industrie alimentari e bloccare l'acquisto di nocciole e
castagne inquinate. Il che sarebbe un crollo delle economie locali.
Su questa eventualità gli agricoltori
del viterbese comincino a pensarci seriamente.... e, finalmente, a convertirsi
all'agricoltura biologica o ecosostenibile.
La morte delle api
e degli altri insetti impollinatori potrebbe essere l'inizio della fine
dell'uomo e questo solo per la cecità degli stessi uomini.
Filippo Mariani
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