Dipinto di Franco Farina
Martedi 26 Giugno u.s., la delegazione dei Comitatinrete del settore biogas-biomasse è stata ricevuta in audizione dalla Commissione d’inchiesta, costituita dal Consiglio Regionale delle Marche per l'approfondimento delle tematiche scaturite dalla questione del biogas-biomasse ed eolico.
La delegazione era composta dai Comitati di Fano, Montefelcino, Ostra, Matelica, Petriolo, Corridonia, Recanati e Monteprandone ed era rappresentativa dei Comitati di Urbino, Cartoceto ed Apiro, impossibilitati ad intervenire. Completavano la delegazione Adriano Mei, per il coordinamento, e l'avv. Raffaella Mazzi, consulente legale del Coordinamento e patrocinante legale dei Comitati biogas-biomasse.
Alla commissione tutti i comitati presenti hanno singolarmente esposto le contraddizioni, i ritardi, la mancanza del rispetto dei diritti dei cittadini e delle competenze dei Sindaci rilevati in tutto il percorso procedurale ed addebitabili non solo agli incaricati della conduzione dei procedimenti, ma anche del responsabile del settore ambiente della Regione che, benché informato, ha sempre avallato l'operato dei suoi subordinati.
Particolarmente significativo l'intervento accorato dell'enologo Potentini, di Matelica, che ha posto alla Commissione i drammatici effetti negativi degli impianti a biogas sull'agricoltura, ed in specie su quella di qualità, anche in ordine a fattori come la quantità di terreni necessari alle colture dedicate, la lievitazione dei prezzi dei terreni, la necessita' di smaltimento del digestato.
Adriano Mei ha richiamato l'attenzione dei Commissari sulla alla necessità di procedere alla revoca di tutte le autorizzazioni rilasciate, precisando che, per quelle gestite dai Comitatinrete, tre sono di fatto risolte (Cartoceto, Urbino e Recanati, per quest'ultima manca solo la firma), per cinque non sono iniziati i lavori (Fano 1 e 2, Montefelcino, Petriolo ed Ostra), tre sono in fase terminale di costruzione (Matelica, Corridonia e Monteprandone), una è attiva (Apiro). I Comitatinrete sono convinti di riuscire a vincere tutte le vertenze, ma auspicano un intervento della Regione per la revoca, onde non aggravare ulteriormente le spese a carico di cittadini ed Enti.
Ha concluso l'avv. Mazzi, ricordando le dinamiche unitarie dei procedimenti (non rispetto delle tutele sia ambientali che attinenti i diritti, non corrispondenza dei verbali all'andamento delle sedute, sistematica ignoranza delle competenze dei sindaci in tema di salute e sanità, definizione delle fidejussioni senza asseveramento e senza un principio unitario, infrazione delle normative europee sancita peraltro dalla stessa sentenza della Corte Costituzionale, incongruenze nella gestione del digestato etc.). Ma la cosa più grave, ha proseguito l’avv. Mazzi, è che il comportamento della Regione Marche è sanzionabile dalla Unione Europea per manifeste e ripetute infrazioni alle normative. Da qui l'auspicio a chiudere questo vulnus con la revoca delle autorizzazioni rilasciate.
I Commissari hanno posto molte domande, puntualmente soddisfatte, ed hanno visionato la documentazione cartacea, fotografica e topografica presentata dai Comitati a supporto della loro argomentazioni.
Alla richiesta della documentazione, abbiamo risposto che non tarderemo a consegnarla dopo averla completata.
Da ultimo la delegazione ha proposto alla Commissione di recarsi in Val di Chienti per constatare direttamente gli effetti degli sversamenti di due centrali e per ascoltare i Sindaci ed i cittadini del territorio colpito.
Barbara Archeri a cura di Comitatinrete
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