il laboratorio per la realizzazione di una casa s-cultura e’ un cantiere aperto dove imparare facendo, in sinergia con l ambiente e ele persone che vi partecipano. la tecnica utilizzata e’ quella del cob cioè del mattone di terra impastata con la paglia e messo in posa fresco. la terra argillosa di sagarote e’ la risorsa principale utilizzata per la scultura, quindi un materiale naturale ecologico e ad impatto zero. per la fase dell impasto un aiuto verrà dai tre asini che abitano l arcipelago. il laboratorio vuole essere un momento e uno spazio creativo, occasione per i partecipanti di interagire ed esplorare il proprio immaginario di ‘casa’. la Scultura diventa così un Manifesto in atto e visibile di un altro modo possibile di costruire in armonia con la natura e proporre la terra cruda come materiale da costruzione
oggetti e giochi con la terra e con la paglia
nell epoca contemporanea, dominata dalle informazioni dalle macchine e dalla realtà virtuale, rischia di venire trascurato tutto cio che rende attivi, il movimento fisico la fantasia l espressività la creatività. questo porta ad un impoverimento dell esperienza e della capacita di iniziativa autonoma. gli attuali stili di vita ci stanno privando delle forme di attività pratico-creative che stimolano l ingegno di cui abbiamo assolutamente bisogno. quindi il laboratorio gioco sulla manipolazione della terra cruda ha accompagnato i partecipanti a sviluppare armonicamente l attività delle mani, con la consapevolezza che dita abili producono agilità di pensiero. il laboratorio ha avuto come temi la conoscenza dei materiali di base per ‘fare’ con l a terra cruda cioè l acqua le terre la paglia la cera il legno e il sapone naturale. si ripete spesso ai bambini che in una mano ci sono cinque attrezzi: un martello, una sega, un trapano, un paio di forbici e una pinza. la fantasia attraverso le mani struttura e dispone i materiali nello spazio. per costruire oggetti in terra non si usa nessun tipo di energia fossile. l oggetto o il giocattolo pio essere rinnovato all infinito, risgretolando la terra e ridinamizzandola con acqua si possono sperimentare sempre nuove forme senza consumare energie ricavate da sostanze fossili, come per i giocattoli di plastica. le uniche energie che si consumano sono quelle della mano della fantasia e del calore del sole per l asciugatura. la costruzione ma soprattutto l elaborazione sono fasi più importanti del oggetto finito
la casa terra
che cos e’ la casa?
e’ il punto fermo della vita dell uomo.
allo stesso tempo una meridiana e una clessidra.
come meridiana solare indica nel ciclo dell anno la direzione dell semine e da’ forma ai campi nell immediato contesto della casa. nel ciclo della vita attraverso il lavoro delle generazioni umane che la abitano da forma al territorio e al paesaggio. al suo interno la casa funziona come una clessidra segnando la vita dell uomo nello scorrere lento delle stagioni e degli anni, nei suoi rapporti sociali e naturali più intimi. in pratica la terra sabbiosa e argillosa viene trasformata da mani sapienti in abitazione dello stesso colore naturale del paesaggio che la circonda. durante il suo ciclo di vita assorbe tutti i prodotti della terra e quando viene abbandonata torna ad essere natura sciogliendosi pian piano senza lasciare residui. il lavoro dell uomo dispone i materiali nello spazio in rapporto al clima, sole vento pioggia. clima e suolo messi in rapporto dall uomo attraverso i materiali usati per costruire la casa di terra. la costruzione della casa e’ condizionata dai materiali, geo-diversita per pietre e terra, bio-diversita per paglia legno e canne, assemblati dalla fantasia e dalla mano del uomo che li plasma e li struttura nello spazio a seconda del tipo di clima e del luogo di costruzione,
climadiversità
biodiversità uomo archidiversità
geodiversità
la casa di terra e’ dinamica termicamente perché assorbe freschezza o calore come una spugna e li restituisce in seguito come climatizzazione passiva . la casa pluricellulare contemporanea costruita in cemento armato e’ basata sulla dispersione dello spazio e su alti consumi energetici in nome di cio che chiamiamo ‘confort’, acqua calda, riscaldamento aria condizionata: abitazione energivora. invece la casa monocellulare della tradizione rurale con finestre piccole era incentrata sulla concentrazione degli spazi vitali, sul risparmio energetico e sulla ottimizzazione delle risorse presenti: abitazione minimalista. e’ stato spesso ripetuto che nello studio dell esposizione ottimale dell abitazione, la diagonale nord sud del tetto risulta perpendicolare all arco solare in modo che le due falde siano riscaldate in ugual modo nelle diverse stagioni dell anno e nelle diverse ore del giorno. importante poi lo studio delle correnti per captare quelle fresche estive per l areazione naturale della casa. la piccola casa rivolge lo sguardo verso sud sarà protetta in seguito da una pergola. si e’ pensato di realizzare una piccola finestra verso est per il saluto al sole del mattino e un altra verso ovest per accogliere gli ultimi raggi al tramonto. la parete verso nord resta chiusa e protetta. nel muro ad est e’ stato realizzato un forno camino di terra così tutta la parete diventa un enorme accumulatore di calore quando si accende il fuoco: parete radiante. le fondamenta sono state scavate a mano e poi riempite dei pietre e sabbia pressate camminandoci sopra di volta in volta. le fondamenta sono il gesto primordiale di appropriazione del territorio attraverso il segno come la danza, la conquista del luogo e’ basata sulla più primordiale delle scritture, quella del corpo umano nello spazio sul terreno.
e’ stato messo in posa il primo massone, man mano il muro e’ salito per strati. sono stati utilizzati numerosi dormienti, piccole travi in legno per scaricare le forze di tensione, in particolare agli angoli sotto le travi di maggior peso e nel muro sopra il forno camino. le finestre sono di riciclo come la porta. le travi del tetto in castagno sono state prese da una vecchia casa abbandonata, sono state ripulite e trattate con cera e olio di lino. sulle travi e’ stata collocata una trama di canne, ricoperta da uno strato di terra e paglia per isolare termicamente dall alto, poi si e ‘ ricoperto con diversi strati di carta incollati tra loro come la tecnica dei carri di carnevale e poi trattati a cera e olio: tetto di carta. in questo modo la casa di ioio e’ diventato uno spazio per testare e sperimentare i materiali come la cera e il sapone per gli intonaci. la casa e’ stata anche un luogo dove confrontarsi e mettere in gioco le proprie convinzioni, dove ripartire dalla terra dalla natura e dai suoi materiali, dalla manualità dall esperienza viva del qui ed ora, nel presente con la possibilità di conoscersi ed esprimere liberamente il proprio potenziale immaginario costruttivo.
laboratorio aperto: corpo esplorazione immaginazione
il laboratorio per la costruzione di una casa in terra e paglia e’ stato definito un ‘cantiere' aperto a coloro che volevano apprendere la tecnica del COB ed allo stesso tempo conoscere un altro modo possibile di vivere e costruire in armonia con la natura.
tre i principali obiettivi che ci siamo proposti:
il coinvolgimento di ioio nelle diverse fasi di costruzione della casa in quanto attività fisiche e funzionali alla realizzazione di uno spazio proprio
la collaborazione e l inter-azione tra i diversi partecipanti al laboratorio, quale opportunità di modulare emozioni ed atteggiamenti nell incontro con l altro con il riconoscimento e il rispetto delle capacita e dei ritmi di ciascuno
realizzare una casa manifesto di una possibilità altra di costruire con materiali naturali ad impatto zero.
in tal senso abbiamo scelto di non adoperare mezzi meccanici come la molazza, cosi da ridurre l utilizzo di energia elettrica ed evitare il rumore della macchina, per attivarci invece noi stessi nell impasto dei materiali con l aiuto degli asini. l'allestimento quotidiano del cantiere e’ il momento in cui, ritualmente, cominciano i lavori e nella ripetizione della situazione e dei gesti pian piano apprendiamo anche la tecnica costruttiva. tutto il corpo e’ in azione nelle diverse fasi dal pestare coi talloni all ammassare a al battere i massoni con le mani. molti e diversi sono i movimenti e ciascuno partecipa con la propria forza con le proprie e differenti abilita con i propri tempi e posizioni modulando tensione e rilassamento durante le attività. si impara facendo creando un ponte un passaggio di competenze tra chi sa e chi apprende nell esperienza pratica. costruiamo così quel senso di appartenenza che permette di sentirsi a proprio agio e lentamente ci prendiamo cura l uno dell altro sperimentandoci e conoscendoci. la casa allora diviene il luogo in cui potersi esprimere in cui poter essere se stessi
il laboratorio con gli amici di ioio
l arcipelago sagarote da qualche tempo e’ anche un associazione. il cantiere della casa s-cultura e’ un occasione per proporre delle attività e collaborare con altre realtà esistenti sul territorio ed in particolare con i centri che frequenta ioio.
ioio e’ un ragazzo diversamente abile che vive all arcipelago in un contesto rurale dove, oltre alla possibilità di un contatto continuo con la natura arrivano spesso diverse persone ma raramente ragazzi della sua eta. per il laboratorio arrivano anche gli amici di ioio.
cominciamo con gli asini affinché ci aiutino nell impasto sperimentandoci anche nel rapporto di fiducia e di ascolto tra il portare e l essere portato.
se a qualcuno piace tuffarsi nella terra, considerando le regole gli esempi cui sono abituati, qualcun altro non ha alcuna intenzione di ‘sporcarsi’. la casa, in ogni caso, a neanche un metro da terra, e’ già un luogo di aggregazione in cui incontrarsi e in cui potersi raccontare, anche simbolicamente. vediamo come, ad esempio, un piccolo massone (ricoperto di carta di giornale per ‘non sporcarsi’) e’ diventato l elemento di passaggio con cui ciascuno, a turno, inventa un pezzo di storia. con lo stesso impasto, che e’ poi composto da terra argillosa, possiamo costruire anche piccoli oggetti. la casa diventa quindi anche il luogo dell accoglienza, dove accogliere le esigenze che esprimono i ragazzi e, nel rispetto reciproco, metterle in gioco e se serve anche trasformarle un po. ci sono anche i momenti di conviviali e gioco libero.
l attenzione oltre a dare informazioni ed ad imparare una tecnica, e’ rivolta principalmente all ascolto che permette di riconoscersi e risuonare al fine di essere individui consapevoli e presenti.
apriamo allora il libero spazio all immaginazione dove poter esprimere la fantasia possibilmente proprio in un luogo protetto qual e’ rappresentato dalla casa.
(tratto dal quaderno la casa di ioio, ecovillaggio arcipelago sagarote
diamante cosenza calabria)
Ferdinando Renzetti - f.renzetti@casediterra.it
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