domenica 7 agosto 2016

Stop agli sprechi alimentari... con una nuova legge



Dopo anni di raccolta firme, interpellanze parlamentari, convegni, articoli e quant’altro, il 2 agosto 2016, superato l’ultimo ostacolo del Senato (maggioranza assoluta dei voti con solo 2 contrari ), la disciplina contro gli sprechi alimentari è diventata legge. Questa legge rappresenta una formula innovativa contro lo spreco alimentare. 

Finalmente anche il nostro Paese, come ha fatto la Francia qualche mese prima di noi, si è dotato di una legge sul recupero delle eccedenze alimentari e sulla loro donazione per fini sociali. Il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, ha così commentato: "Questa norma è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. È una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l'Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. Con questa legge ci avviciniamo sempre di più all'obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi".

Si è calcolato che se in Italia tutti i supermercati, negozi alimentari, ristoranti e aziende agricole mettessero a disposizione le loro eccedenze, si potrebbe far fronte ad una richiesta di pasti giornalieri per 5 0 6 milioni.

Questo provvedimento definisce, per la prima volta nell'ordinamento italiano, i termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Questa legge consente anche la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. La legge dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la 'family bag'.

Non solo le onlus ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati "soggetti donatori". Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.

Accogliamo la nuova legge con grande soddisfazione.

Daniela Rossellini
A.K. Informa n. 32

Ecco gli 8 punti previsti dalla nuova legge anti-sprechi alimentari approvata in Senato:
1) Cessione gratuita delle eccedenze alimentari per finalità sociali
Gli operatori del settore alimentare (Osa) possono cedere a titolo gratuito le eccedenze alimentari alle organizzazioni che si occupano di distribuirle agli indigenti senza alcuno scopo di lucro (Onlus). Le organizzazioni devono destinare le eccedenze prioritariamente al consumo umano, e solo se non idonee al consumo umano possono essere destinate al consumo animale o al compostaggio. Le operazioni di raccolta o ritiro dei prodotti agricoli da parte dei soggetti cessionari viene effettuata sotto la loro responsabilità, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza alimentare.
2) Requisiti dei prodotti donati e responsabilità Osa
Gli alimenti possono essere ceduti anche oltre il termine minimo di conservazione purché l’imballaggio primario sia integro e siano state rispettate idonee condizioni di conservazione.
I prodotti da forno che non richiedono refrigerazione e restano invenduti entro le 24 ore successive alla produzione sono considerati eccedenze alimentari e non idonei alla rivendita nei negozi e nei supermercati: possono quindi essere donati a soggetti cessionari.
Gli operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni devono prevedere corrette prassi operative al fine di garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti secondo quanto stabilito dal regolamento 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e dall’articolo 1, comma 236, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Essi, come regolamentato dalla legge 25 giugno 2003, n. 155, sono responsabili del mantenimento dei requisiti igienico-sanitari dei prodotti alimentari fino al momento della cessione. Inoltre gli Osa devono adottare le misure necessarie per evitare rischi di commistione o di scambio tra i prodotti destinati a impieghi diversi da quelli previsti.
3) Nuova etichetta data di scadenza
Sulle etichette dei prodotti alimentari può essere riportato, oltre al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza, anche il termine di utilizzabilità commerciale. Tale termine deve essere inferiore rispetto al termine minimo di consumo o alla data di scadenza, in misura tale da consentire la presa in carico, il possibile stoccaggio temporaneo e la consegna agli indigenti e alle persone senza potere di acquisto.
4) Promozione e sensibilizzazione
La Rai dedicherà un numero di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche per informare e sensibilizzare il pubblico sui comportamenti e le misure idonei a ridurre sprechi alimentari, energetici ecc...
Verranno promosse campagne nazionali di comunicazione da parte del Ministero delle politiche agricoli alimentari e forestali e del Ministero della salute e dell’ambiente al fine di promuovere modelli di consumo equo-solidali e di incentivare il recupero e la ridistribuzione per fini benefici.
5) Doggy bag nei ristoranti
Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti le regioni sono invitate a stipulare accordi o protocolli di intesa con i ristoranti e dotarli di contenitori riutilizzabili e riciclabili, idonei all’asporto del cibo avanzato da parte dei clienti.
6) Tassa sui rifiuti ridotta
Il comune può applicare una riduzione della tassa sui rifiuti (Tari) alle utenze non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione...) che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, i beni alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della tassa sarà proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto di donazione.
7) Donazione di medicinali e abbigliamento
Sono esclusi dalle donazioni i medicinali scaduti, quelli da conservare in frigorifero a temperature controllate, quelli contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope e quelli dispensabili solo in strutture ospedaliere. È vietata la cessione dei farmaci oggetto di donazione dietro il pagamento di soldi e questi possono essere distribuiti dalla Onlus agli indigenti solo a condizione che dispongano di personale sanitario.
La distribuzione ai fini di solidarietà sociale è estesa anche agli articoli e accessori di abbigliamento purché questi ultimi siano stati conferiti dai privati direttamente presso le sedi operative dei soggetti autorizzati alla distribuzione gratuita. In tale ultimo caso i beni che non siano destinati in donazione o non siano ritenuti idonei ad un successivo utilizzo sono gestiti in conformità alla normativa sui rifiuti di cui al D. Lgs. n. 152/2006.
8) Istituzione di nuovi Fondi

Per il 2016 vengono finanziati 2 milioni di euro per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destina 1 milione di euro l’anno per il prossimo triennio finalizzati a progetti innovativi che possono coinvolgere i volontari del Servizio civile nazionale e promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili e facilmente riciclabili.

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