Dopo anni di raccolta firme, interpellanze parlamentari, convegni, articoli e quant’altro, il 2 agosto 2016, superato l’ultimo ostacolo del Senato (maggioranza assoluta dei voti con solo 2 contrari ), la disciplina contro gli sprechi alimentari è diventata legge. Questa legge rappresenta una formula innovativa contro lo spreco alimentare.
Finalmente anche il nostro Paese, come ha fatto la Francia qualche mese prima di noi, si è dotato di una legge sul recupero delle eccedenze alimentari e sulla loro donazione per fini sociali. Il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, ha così commentato: "Questa norma è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. È una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l'Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. Con questa legge ci avviciniamo sempre di più all'obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi".
Si è calcolato che se in Italia tutti i supermercati, negozi alimentari, ristoranti e aziende agricole mettessero a disposizione le loro eccedenze, si potrebbe far fronte ad una richiesta di pasti giornalieri per 5 0 6 milioni.
Questo provvedimento definisce, per la prima volta nell'ordinamento italiano, i termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Questa legge consente anche la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. La legge dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la 'family bag'.
Non solo le onlus ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati "soggetti donatori". Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Si è calcolato che se in Italia tutti i supermercati, negozi alimentari, ristoranti e aziende agricole mettessero a disposizione le loro eccedenze, si potrebbe far fronte ad una richiesta di pasti giornalieri per 5 0 6 milioni.
Questo provvedimento definisce, per la prima volta nell'ordinamento italiano, i termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Questa legge consente anche la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. La legge dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la 'family bag'.
Non solo le onlus ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati "soggetti donatori". Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Accogliamo la nuova legge con grande soddisfazione.
Daniela Rossellini
A.K. Informa n. 32
Ecco
gli 8
punti
previsti dalla nuova legge anti-sprechi alimentari approvata in
Senato:
1)
Cessione gratuita delle eccedenze alimentari per finalità sociali
Gli
operatori
del settore alimentare
(Osa) possono cedere a titolo
gratuito
le eccedenze alimentari alle organizzazioni che si occupano di
distribuirle agli indigenti senza alcuno scopo di lucro (Onlus).
Le organizzazioni devono destinare le eccedenze prioritariamente al
consumo
umano,
e solo se non idonee al consumo umano possono essere destinate al
consumo animale o al compostaggio. Le operazioni di raccolta o ritiro
dei prodotti agricoli da parte dei soggetti cessionari viene
effettuata sotto la loro
responsabilità,
nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza alimentare.
2)
Requisiti dei prodotti donati e responsabilità Osa
Gli
alimenti possono essere ceduti anche oltre il termine minimo di
conservazione purché l’imballaggio
primario
sia integro e siano state rispettate idonee condizioni di
conservazione.
I
prodotti
da forno
che non richiedono refrigerazione e restano invenduti entro le 24 ore
successive alla produzione sono considerati eccedenze alimentari e
non idonei alla rivendita nei negozi e nei supermercati: possono
quindi essere donati a soggetti cessionari.
Gli
operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni devono
prevedere corrette
prassi operative
al fine di garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti
secondo quanto stabilito dal regolamento 852/2004 del Parlamento
europeo e del Consiglio e dall’articolo 1, comma 236, della legge
27 dicembre 2013, n. 147. Essi, come regolamentato dalla legge 25
giugno 2003, n. 155, sono responsabili del mantenimento dei requisiti
igienico-sanitari dei prodotti alimentari fino al momento della
cessione. Inoltre gli Osa devono adottare le misure necessarie per
evitare rischi
di commistione
o di scambio tra i prodotti destinati a impieghi diversi da quelli
previsti.
3)
Nuova etichetta data di scadenza
Sulle
etichette dei prodotti alimentari può essere riportato, oltre al
termine minimo di conservazione o alla data di scadenza, anche il
termine
di utilizzabilità commerciale.
Tale termine deve essere inferiore rispetto al termine minimo di
consumo o alla data di scadenza, in misura tale da consentire la
presa in carico, il possibile stoccaggio temporaneo e la consegna
agli indigenti e alle persone senza potere di acquisto.
4)
Promozione e sensibilizzazione
La
Rai
dedicherà un numero di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche
per informare e sensibilizzare il pubblico sui comportamenti e le
misure idonei a ridurre sprechi alimentari, energetici ecc...
Verranno
promosse campagne
nazionali di comunicazione
da parte del Ministero delle politiche agricoli alimentari e
forestali e del Ministero della salute e dell’ambiente al fine di
promuovere modelli di consumo equo-solidali e di incentivare il
recupero e la ridistribuzione per fini benefici.
5)
Doggy bag nei ristoranti
Per
raggiungere gli obiettivi fissati dal Programma nazionale di
prevenzione dei rifiuti le regioni sono invitate a stipulare accordi
o protocolli di intesa con i ristoranti e dotarli di contenitori
riutilizzabili e riciclabili, idonei all’asporto
del cibo avanzato
da parte dei clienti.
6)
Tassa sui rifiuti ridotta
Il
comune può applicare una riduzione
della tassa sui rifiuti
(Tari) alle utenze
non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione...) che a
titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, i beni
alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della
tassa sarà proporzionale
alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti
oggetto di donazione.
7)
Donazione di medicinali e abbigliamento
Sono
esclusi dalle donazioni i medicinali
scaduti,
quelli da conservare in frigorifero
a temperature controllate, quelli contenenti sostanze
stupefacenti
o psicotrope e quelli dispensabili solo in strutture ospedaliere. È
vietata la cessione dei farmaci oggetto di donazione dietro il
pagamento
di soldi
e questi possono essere distribuiti dalla Onlus agli indigenti solo a
condizione che dispongano di personale
sanitario.
La
distribuzione ai fini di solidarietà sociale è estesa anche agli
articoli e accessori di abbigliamento
purché questi ultimi siano stati conferiti dai privati direttamente
presso le sedi operative dei soggetti autorizzati alla distribuzione
gratuita. In tale ultimo caso i beni che non siano destinati in
donazione o non siano ritenuti idonei ad un successivo utilizzo sono
gestiti in conformità alla normativa sui rifiuti di cui al D. Lgs.
n. 152/2006.
8)
Istituzione di nuovi Fondi
Per
il 2016 vengono finanziati 2
milioni di euro
per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti e
il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali destina
1 milione di euro l’anno per il prossimo triennio finalizzati a
progetti
innovativi
che possono coinvolgere i volontari del Servizio civile nazionale e
promuovere la produzione di imballaggi riutilizzabili e facilmente
riciclabili.
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