Quella comunità ideale che noi cerchiamo e perseguiamo attraverso l'attuazione del bioregionalismo, dell'ecologia profonda e della spiritualità laica, non è diversa da quella descritta dai saggi della Cina antica, quale risultato dell'armonizzazione delle energie Yin e Yang (negativo e positivo).
"Quando si pratica il grande Tao (la Via armonica) lo spirito del bene comune pervade il mondo. Uomini di talento e virtù sono chiamati a posti di responsabilità. Si tiene in considerazione la sincerità e si coltiva la fratellanza. Perciò gli uomini non amano soltanto i loro genitori, né trattano come figli soltanto i loro figli. Ci si prende cura dei vecchi sino alla morte. C'è lavoro per i sani e mezzi di sostentamento per i giovani. Si mostra bontà e compassione verso le vedove e gli orfani e verso quelli che non hanno figli che provvedano loro e verso quanti sono invalidi per malattie. Gli uomini hanno lavori adatti e le donne le loro case. Ognuno ha in odio lo spreco dei beni e tuttavia non li accumula a suo esclusivo uso, detesta il pensiero di non impiegare tutte le proprie energie e tuttavia non le utilizza esclusivamente al proprio vantaggio. I progetti egoistici vengono ignorati e se ne impedisce l'attuazione. Briganti, ladri e traditori sono scomparsi così che la porta d'ingresso di ogni casa rimane aperta senza timori di mali di ogni genere. Questa è l'epoca della Grande Comunità!" (Li Chi, Libro IV - cap. 9 - Confucio)
Se questa società ideale è esistita centinaia o forse migliaia di anni fa, prima ancora che venisse indicata come "bioregionale" o "cristiana", maggiormente ci si potrebbe aspettare che si affermasse oggi, in un'epoca che chiamiamo civile e moderna. Un'epoca in cui l'uomo è confortato nel suo cammino da molte verità scientifiche e da molte nuove consapevolezze morali, sociali ed ecologiche... Come mai non succede?
Paolo D'Arpini
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