lunedì 3 ottobre 2016

Tentativi di attuazione bioregionale - Economia circolare ultima spes...- Se ne parla a Roma il 6 dicembre 2016



Risultati immagini per Leconomia circolare salverà il pianeta? vedi

"L’economia circolare salverà il pianeta?"

E’ questa la domanda che ci poniamo da tempo e che ora lanciamo come sfida contro l’ineluttabile declino dell’ambiente naturale, continuamente violentato da una politica aggressiva dell’uomo. L’economia su cui tutte le nazioni del pianeta prosperano è una componente determinante nella distruzione e nell’inquinamento dell’ambiente naturale. L’economia che oggi conosciamo è sorta grazie alla grande rivoluzione industriale del 1870, ma ancora prima nel 1700 in Inghilterra con le prime industrie tessili funzionanti con macchine a vapore, tuttavia il vero impatto sull’ambiente è iniziato nel 1870 con l’uso massiccio dei combustibili fossili. 

Questa economia aveva ed ha ancora oggi come rapporto nei confronti dell’ambiente quello dello sfruttamento totale. Tutto questo si chiama economia lineare, dove si preleva dall’ambiente, si trasforma, si consuma e ciò che resta finisce nelle discariche o nei termovalorizzatori. Tradotto in parole semplici: ”Usa e getta”. A causa di questa politica di sfruttamento della natura oggi ci troviamo con l’inarrestabile deforestazione del pianeta, con spazi verdi coperti di cemento, con campagne avvelenate, deserti che avanzano, fiumi inquinati, arcipelaghi di plastica in tutti gli oceani e con una crescita preoccupante della fame nel sud del mondo. 

Cosa fare allora? Non bastano più le campagne di sensibilizzazione sulla conservazione dell’ambiente, le crociate contro l’estinzione delle tigri o dei rinoceronti, contro lo sterminio delle balene e delle foche, serve qualcosa di più radicale e, visto che l’economia lineare è alla base di tutto questo sfacelo planetario perché allora non cambiare il concetto di economia stessa passando da quella lineare, usa e getta, a quella circolare. La natura nella sua saggezza ci insegna che nel suo mondo nulla finisce “in discarica” perché tutto viene riutilizzato in un circuito virtuoso che consente agli ecosistemi naturali di prosperare indisturbati nel tempo, senza apporti esterni. 

Questo per noi umani si può tradurre in Economia Circolare. Pensiamo quindi che aldilà degli slogan, dei film documentari, delle marce per la natura e delle pubblicazioni verdi, oggi serve seppellire l’economia lineare e accendere quella circolare. Di questo, finalmente, se ne sono accorti politici, industriali, economisti, sociologi e la stessa gente comune, da qui la nascita di movimenti specifici, di progetti socio-economici nuovi, della richiesta di molte aziende di passare all’economia circolare.

Il 6 dicembre 2016  Accademia Kronos con ENEA ed EURISPES organizzano a Roma il primo importante convegno su questo tema. Hanno già aderito economisti illuminati come il rettore dell’università della Tuscia Ruggeri e l’economista e scrittore Nino Galloni ed altri illustri personaggi provenienti anche dall’estero. E’ questo un nostro contributo alla lotta contro il totale degrado dell’ambiente naturale, è pur sempre una goccia nell’oceano, ma intanto noi ci proviamo....


Filippo Mariani 

Accademia Kronos -  ak@accademiakronos.it


Risultati immagini per Leconomia circolare salverà il pianeta? vedi


A seguire un contributo dell’ARPA Toscana:

AGENZIA EUROPEA AMBIENTE: I BENEFICI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE

In un recente rapporto “Circular economy in Europe- Developing the knowledge base”, l'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), occupandosi di economia circolare, ha

sottolineato i benefici,

evidenziato quali settori risultano maggiormente coinvolti,

indagato lo stato di avanzamento dell’economia circolare in ambito europeo.

In questa ARPAT news vediamo, in sintesi, i vantaggi legati a questo modello economico, ma prima cerchiamo di comprendere cosa si intende per economia circolare. L'idea nasce intorno agli anni sessanta, ma è tornata fortemente in auge con la Comunicazione della commissione Europea “Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti”.

In sostanza, l'economia circolare rappresenta un'alternativa all'economia definita “lineare” che è, oggi, in uso. Quest'ultimo modello presuppone che le risorse naturali siano in eccedenza, facili da reperire e disponibili a basso prezzo.

La fondazione Ellen Mc Arthur, che tra le prime ha sostenuto e sostiene questo diverso paradigma economico, definisce l'economia circolare come quella in grado di “ristorare”, ovvero attraverso la quale si mantiene l'utilità dei prodotti, dei componenti e dei materiali, mantenendone il valore.

In questo modo si minimizza il bisogno di nuove richieste di materiali vergini ed energia e, al contempo, si riducono le pressioni ambientali legate all'estrazione di risorse, alle emissioni in atmosfera ed alla produzione di rifiuti.

Creare una società basata sull'economia circolare richiede cambiamenti radicali; in questo alcuni fattori risultano trainanti ma non esaustivi: dal design del prodotto ai nuovi modelli di business, dai nuovi modi di preservare le risorse naturali (ad esempio estendendo la durata della vita dei prodotti) alla trasformazione dei rifiuti in risorse, dai nuovi comportamenti nei consumi a diverse norme e prassi, fino ad una nuova educazione ed una nuova finanza.

Per la sua complessità, inoltre, questo mutamento avrà bisogno del coinvolgimento di tutte le parti interessate: i governi, le imprese, la finanza, la società, la società civile ed i singoli cittadini.

Vediamo nello specifico i benefici riportati dall'Agenzia Europea per l'Ambiente nel suo report.


Benefici per le risorse

Uno dei problemi che si trova ad affrontare oggi l'Europa è quello di reperire in modo sicuro le risorse e ridurre la sua dipendenza dall'importazione di materie prime.

In questo senso, l'economia circolare potrebbe incrementare il consumo efficiente delle risorse primarie in Europa, ma anche nel mondo, conservando i materiali contenuti in prodotti di alta qualità o reinserendo i rifiuti nel ciclo economico come materie seconde di alta qualità.

Questo significa ridurre la domanda di materie prime e la dipendenza dall'importazione delle stesse, rendendo l'approvvigionamento, per alcuni settori industriali, meno soggetto alla volatilità dei prezzi dei mercati internazionali delle materie prime e all'incertezza della fornitura dovuta alla scarsità della risorsa e/o a fattori geo-politici.

Si stima che circa il 6-12% di tutti i consumi di materie prime, compreso il combustibile fossile, potrebbe essere evitato con il riciclaggio, le politiche di prevenzione dei rifiuti e quelle di eco-design, ma si potrebbero raggiungere anche percentuali maggiori (10-17 %).
Un recente studio sugli impatti dell'economia circolare sul settore alimentare, sulla mobilità e sull'edilizia sostenibile stima che, annualmente, potrebbero essere risparmiate risorse primarie per un valore di 600 milioni di euro in Europa (EU) fino al 2030.


Benefici ambientali: riduzione degli impatti sull'ambiente

In quest'ambito, l'obiettivo principale della politica di efficienza nell'uso delle risorse, previsto dall'UE, è il disaccoppiamento tra produzione e benessere, uso delle risorse, consumo di energia e relativi impatti ambientali. La Commissione europea stima che obiettivi più ambiziosi nel riciclaggio dei rifiuti urbani e da imballaggio ed una minore quantità di rifiuti smaltiti in discarica potrebbero portare ad una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Ma si potrebbe anche fare di più !

Si è stimato, per esempio, che solo in alcuni settori, come l'alimentare, la ristorazione ed i servizi di ospitalità, le misure di efficientamento delle risorse potrebbero evitare intorno a 100-200 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica equivalenti ogni anno.


Benefici economici: opportunità per la crescita economica e l'innovazione

L'economia circolare si propone come una piattaforma per tecnologie e modelli di business volti a creare più valore economico con minore sfruttamento delle risorse naturali.

Questo modello economico potrebbe ridurre i costi in alcuni settori industriali; per esempio si stima che l'implementazione dell'approccio dell'economia circolare nella manifattura di beni durevoli di media vita possa ridurre il costo netto del materiale, con un risparmio da 340 a 630 bilioni per anno nella sola EU, circa il 12-23% degli attuali costi sostenuti per i materiali di produzione in questi settori.

Per alcuni beni di consumo, come cibo, bevande, tessile e packaging, il potenziale di risparmio per il materiale è addirittura stimato in 700 bilioni per anno.

Un altro studio, invece, stima i benefici derivanti dalla riduzione dei costi legati alla produzione/smaltimento dei rifiuti, prevedendo risparmi annuali che vanno da 245 miliardi di euro a 604 miliardi di euro.


Benefici sociali: atteggiamento sostenibile da parte dei consumatori e opportunità di lavoro

L'innovazione sociale associata alle politiche di sharing, eco-design, riuso, riciclo contribuisce a fare maturare un atteggiamento più sostenibile nei consumi ed a migliorare la salute umana e la sicurezza. L'economia circolare può inoltre contribuire a creare nuove opportunità di lavoro.

Secondo la valutazione della Commissione Europea, nel solo settore della gestione dei rifiuti, si potrebbe arrivare perfino alla creazione di 178 000 nuovi posti di lavoro diretti entro il 2030.
Lo sviluppo di catene completamente circolari potrebbero avere un potenziale anche significativamente più grande.

Il settore dei servizi (noleggio, sharing, ecc) potrebbe anch’esso fornire posti di lavoro per persone con tutti i livelli di istruzione.

Un recente studio ritiene che 2 200 nuovi posti di lavoro, soprattutto per operai, potrebbero essere creati, entro il 2030, nei settori delle costruzioni, automobilistico, manifatturiero, finanziario, logistico, ricerca e sviluppo e settori amministrativi, fornendo opportunità per i giovani disoccupati, applicando i criteri alla base dell'economia circolare.

Nessun commento:

Posta un commento