Uno studio del WHO esamina come integrare la salute nella pianificazione urbana, negli investimenti e nelle decisioni politiche al fine di sostenere l'attuazione e il raggiungimento degli obiettivi della Nuova agenda urbana
Quale è la risorsa più importante di una città? Secondo il report del WHO “Health as the Pulse of the New Urban Agenda” la risposta è sicura: la salute dei propri cittadini, che risulta essenziale per promuovere buone condizioni di vita, costruire una forza lavoro produttiva, creare una comunità resiliente e vitale, promuovere l'interazione sociale e proteggere le popolazioni più vulnerabili.
Lo studio, condotto a livello globale, esamina come integrare la salute nella pianificazione urbana, negli investimenti e nelle decisioni politiche al fine di sostenere l'attuazione e il raggiungimento degli obiettivi della Nuova agenda urbana adottata a conclusione della Conferenza delle Nazioni Unite Habitat III svoltasi dal 17 al 20 Ottobre 2016 a Quito, Ecuador.
- In primo luogo, per realizzare la visione globale di Habitat III di città sostenibili, vivibili ed economicamente vive, i decisori politici devono usare la “lente della salute” per valutare appieno i rischi e le opportunità dei loro programmi e misurarne gli effetti;
- secondariamente il raggiungimento di uno sviluppo urbano veramente sostenibile richiederà un coordinamento intersettoriale molto maggiore per proteggere e migliorare la salute delle popolazioni vulnerabili in rapida crescita nelle aree urbane di tutto il mondo.
La buona salute di tutti i cittadini è uno degli indicatori più efficaci per quantificare quanto una città sia sostenibile. Città con aria pulita, infrastrutture ad alta efficienza energetica ed ampi spazi verdi accessibili possono attrarre maggiori investimenti, creare più posti di lavoro e offrire maggiori opportunità a tutti i ceti sociali. Le città sane sono socialmente inclusive perché sono luoghi dove la pianificazione e la politica amalgamano i punti di vista, le voci e le esigenze di tutte le comunità.
Garantire la salute dei residenti va ben oltre la fornitura di servizi sanitari, infatti, vi è oramai un’ampia evidenza che collega la qualità degli ambienti urbani con lo stile di vita e le abitudini alimentari che conducono all’obesità e al diabete.
Le politiche urbane che portano ad un aumento dell'inquinamento atmosferico contribuiscono a decessi prematuri per ictus, infarto e tumore, così come i rifiuti mal gestiti e l'acqua stagnante sono terreno fertile per le zanzare portatrici delle febbri Zika e dengue.
Al contrario, una pianificazione urbana che anteponga a tutto la salute offre significative opportunità di migliorare il benessere e la produttività economica; inoltre le politiche di promozione della salute riducono le disuguaglianze sociali, garantendo un migliore accesso agli alloggi, ai posti di lavoro, ai servizi e alla formazione attraverso la realizzazione di una rete di trasporto urbano efficiente e la nascita di quartieri inclusivi.
Le decisioni prese a livello cittadino come possono influire sulle opportunità di miglioramento della salute del 54% dell'umanità che vive in città? Il report delinea alcune opportunità e strategie di base, rispondendo alle seguenti domande critiche:
- Perché lo sviluppo urbano è importante per la salute e viceversa?
- Quali sono gli esempi di politiche urbane di successo e le strategie che offrono benefici economici, ambientali, sociali e sanitari?
- Come possono i decisori politici applicare la "lente sulla salute" alla pianificazione urbana, alla governance e all’economia e avvalersi di strumenti per migliorare la salute, ridurre le disuguaglianze sociali e garantire il più ampio accesso ai servizi?
- Quale ruolo può svolgere il settore sanitario nel promuovere una pianificazione urbana sana e sostenibile?
A queste quattro domande cruciali, che corrispondono anche ai quattro capitoli in cui si suddivide la pubblicazione, gli esperti rispondono con solidi esempi di best practices da tutto il mondo dimostrando che il successo dell'attuazione della Nuova Agenda urbana dipende dalla chiara comprensione di quanto la salute dei cittadini possa agire come uno degli elementi chiave per uno sviluppo sostenibile inclusivo.
(Fonte: Arpat)
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