Calcata (Vt) - Costruita con il tufo nel tufo
L’antropoarchigroltura è una scienza che studia le forme del paesaggio partendo dall’abitazione. La casa è il punto fermo della vita dell’uomo, allo stesso tempo, una meridiana e una clessidra. Come meridiana solare, indica nel ciclo dell’anno la direzione delle semine e da la forma ai campi, nell’immediato contesto della casa. Nel ciclo di vita, invece, attraverso il lavoro delle generazioni che la abitano, da forma al territorio e al paesaggio. Al suo interno, la casa funziona come una clessidra, segnando la vita dell’uomo nello scorrere delle stagioni e degli anni, nei suoi rapporti sociali e naturali più intimi. In pratica, materiali come pietre, terra, legnami, canne, vengono trasformati in abitazioni, inserite in modo naturale nel paesaggio che le circonda.
Durante il ciclo di vita la casa, assorbe tutti i prodotti della terra. Il lavoro dell’uomo struttura lo spazio abitativo in rapporto al clima e ai materiali naturali presenti. Si può usare come metodo di analisi, per schematizzare, la forma dei cerchi concentrici, come quando si butta una pietra nell’acqua. La casa segue la vita degli uomini nelle diverse generazioni, finché è abitata, vive, caricata della fatica di quelli che l’hanno costruita, vissuta, abitata. Al centro c’è sempre l’uomo, visto da vicino, con le tradizioni, il modo di muoversi, di pensare, i suoni, gli amori, il cibo. L’unico modo di approfondire la conoscenza è di studiarne le radici culturali: l'etnologia.
Agli inizi degli anni 50, due geografi Mario Ortolani e Piero Dagradi, pubblicano i risultati della loro ricerca in abruzzo in “ la casa rurale negli Abruzzi” e “memoria illustrativa dell’utilizzazione del suolo degli Abruzzi” sovrapponendo questi due testi si ottiene la mappa archigrolturale degli Abruzzi negli anni 50-60. In linea generale a una determinata architettura, corrispondono specifiche coltivazioni, a seconda dell’altitudine, delle qualità del terreno e dalla presenza o meno di acqua. Per esempio attorno alla Maiella orientale ci sono una serie di paesi, tutti diversi, per modalità costruttive e coltivazioni.
Lettomanoppello: il paese della pietra morbida calcarea della Maiella, usata in blocchetti per costruire case e stalle: attività prevalenti la lavorazione della pietra e la pastorizia, coltivazioni cereali di montagna, legumi patate ortaggi.
Manoppello: il paese del grano, il nome stesso deriva da manoppolo fascio di spighe. La presenza rilevante di cave di argilla ha portato all’impianto di fornaci, per la cottura dei mattoni.
Serramonacesca: paese dove si sono mischiati diversi materiali, si possono trovare abitazioni in terra cruda, pietra riccia della rocca, pietra della Maiella, pietre di fiume e mattoni cotti, a seconda delle esigenze, delle vicinanze e delle possibilità. Si trovano muri costruiti riciclando tutte le pietre trovate. Attività prevalente pastorizia; coltivazioni grano, patate, legumi, ortaggi, olive.
Roccamontepiano: paese famoso per la pietra riccia o travertino fossile; usata per costruire abitazioni, frantoi, stalle e fienili, infatti attività prevalente era l’allevamento delle mucche da latte. Coltivazioni olive da olio, frutta e ortaggi, per l’abbondante presenza di acqua.
Casalincontrada: il paese della terra cruda. Centinaia di case in terra. Coltivazioni specifiche sono grano, mais, pomodori e peperoni adattati alla secca, per la poca acqua presente.
Pretoro: la roccia dura calcarea è scavata e poi usata per costruire sopra i vuoti scavati, ipogei. Attività prevalente, lavorazione del legno; coltivazioni, ortaggi, legumi, patate olive.
Gessopalena: i banchi di gesso venivano scavati e usati in mille modi.
Questo per dire delle varietà dei materiali presenti in un territorio di circa 100 chilometri quadrati, naturalmente a ogni materiale è stato adattato un metodo e uno stile costruttivo. Anche le coltivazioni sono state adattate nel tempo dalle diverse generazioni. Un analisi approfondita ci darebbe foto, rilievi e disegni di stili e tecniche di costruzione, cosi come le coltivazioni specifiche, paese per paese, zona per zona.
Architetture rurali sempre diverse in relazione al clima, ai materiali e al sapere condiviso, con coltivazioni sempre diverse in relazione alla presenza di acqua, qualità del terreno, adattamenti e scambi dei semi, nella rete sociale di appartenenza, un sistema abitazione-coltivazione unico, sempre diverso, anche dal vicino, sia in senso verticale, sia in senso orizzontale. Quindi se adoperiamo il metodo dei cerchi concentrici, al centro mettiamo l’uomo e le sue radici, poi la casa, di seguito coltivazioni, vegetazione ed altri organismi viventi, qualità del suolo, correnti d’aria e precipitazioni.
Etnodiversità; archidiversità; agridiversità;
biodiversità; geodiversità; climadiversità.
Una semisfera trasparente come quelle di vetro che si rovesciano con la neve dentro.
Dagli anni 60 questo sistema archigrolturale è stato quasi azzerato, come se qualcuno si fosse divertito a stendere sulla superficie, una mano di vernice uniforme, sul paesaggio, a base di cemento, asfalto, plastica, lamiere, ferro e poche varietà agronomiche vendute dai consorzi. Nel tempo la vernice si è scolorita e si sta mischiando con i forti colori locali e stanno venendo fuori nuovi e affascinanticolori. Quindi anche se quel sistema è andato perduto, possiamo recuperare quello che ancora si trova, senza mettere tutto in un barattolo, mischiando e ridiffondendo casualmente. Facciamolo in modo sistematico, senza fare confusione. Ognuno mantiene il caratteristico colore del proprio territorio, cercando magari di riavvicinarsi a quello originario. Ricicliamo, ristrutturiamo, restauriamo! Dal senso di vuoto e dagli spazi ampi degli anni 60, ora viviamo luoghi pieni, merci dappertutto, macchine e costruzioni. L’immensa memoria del mondo è satura di cemento, ferro, lamiere e plastica. pensiamo e lavoriamo per sottrazione!
Il principio è solo uno
stop al consumo di territorio
cemento zero
Come quando nevica l’aria si pulisce e i rumori sono attutiti. Incredibile come basta un po di silenzio, per cambiare ciò che quotidianamente abbiamo davanti agli occhi, liberiamo la mente, rallentiamo la nostra vita e contempliamo meglio quanto la realtà quotidiana ci mette davanti.
Lettura di un paesaggio. Casa di terra a Treia (Mc)
La casa di terra è stata costruita agli inizi del 900 sul bordo della collina, per preservarla dal ristagno e arearla naturalmente. La tecnica adoperata è quella del massone, impasto di terra bagnata e paglia. La casa è dello stesso colore della terra della collina. Mani sapienti come un gioco di bambini sulla sabbia, hanno trasformato la terra della collina in una struttura monolitica abitativa, asciugata e seccata dal sole. Nella cultura costruttiva locale, non ci sono riferimenti a uno stile o a un nome di un costruttore, quindi architettura come espressione di una volontà costruttiva collettiva. Aria e luce: Esposizione del versante della collina, nel nostro caso verso sud-est, rifrazione e incidenza della luce. Studio delle correnti d’aria.
Ferdinando Renzetti
Nessun commento:
Posta un commento