Siamo alla vigilia della Settimana Europea della Mobilità senza auto (dal 16 al 22 settembre).
La Mobilità in Italia: perdura il tempo delle “Tre carte” (e/o del gattopardismo) e il massacro delle persone,
Una novità del Codice della strada si chiama “Strada Scolastica” (e a Torino: siamo alla “pista scolastica”?)
La Mobilità in Italia: perdura il tempo delle “Tre carte” (e/o del gattopardismo) e il massacro delle persone,
Una novità del Codice della strada si chiama “Strada Scolastica” (e a Torino: siamo alla “pista scolastica”?)
I Comuni, per le strade in prossimità delle Scuole, devono “consentire la sosta, il movimento e le manovre connesse” alle Scuole e “stabilire limitazioni alla circolazione almeno negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni”. (30 km/h; Zone a traffico limitato; ecc.)
La “Strada Scolastica”, secondo l’ADP – Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio, deve essere quella struttura stradale che:
- riconosce e rispetta l’umana dignità al “Pedibus” (alla nuova generazione);
- attiva la dignitosa collaborazione Scuola – Famiglia, con la partecipazione degli Enti Locali;
- partecipa alla realizzazione della “convivenza civile”;
- è il veicolo che deve attraversare lo spazio del pedone;
- produce la Libertà dalla paura e rispetta il diritto alla eguaglianza della “Strada, bene comune”.
- riconosce e rispetta l’umana dignità al “Pedibus” (alla nuova generazione);
- attiva la dignitosa collaborazione Scuola – Famiglia, con la partecipazione degli Enti Locali;
- partecipa alla realizzazione della “convivenza civile”;
- è il veicolo che deve attraversare lo spazio del pedone;
- produce la Libertà dalla paura e rispetta il diritto alla eguaglianza della “Strada, bene comune”.
La “Strada Scolastica” – secondo l’ADP – collega le abitazioni della popolazione scolastica all’ “Area Scolastica” di appartenenza e viceversa, permettendo al “Pedibus” e al pedone di percorrerla senza scendere mai dal marciapiede normale e/o ortogonale.
Vito De Russis
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